Maratona Messier 2011

Eccomi qui a raccontare la mia maratona Messier, la seconda intrapresa dopo un anno di pausa forzata per il maltempo... Già, il tempo, condizione principale per questo tipo d'impresa, la finestra temporale all'interno di un anno è piccola e il periodo di marzo è solitamente instabile come condizioni climatiche, tanto che, come accennato precedentemente, lo scorso anno ho dovuto desistere per mancanza di serate serene.

Naturalmente serve anche una seconda clausola, non meno importante, per rendere abbordabile l'impresa, la mancanza della Luna. Il 2011 offre due opportunità per tentare, la prima a cavallo della prima luna nuova d'inizio mese, la seconda i primi giorni di Aprile con il secondo novilunio favorevole anche se un po' tardivo. Le previsioni danno tempo stabile per un paio di giorni successivi alla Luna nuova del 4 marzo, (proprio in quella data il cielo era ancora nuvoloso a coda delle copiose nevicate cadute sul nostro appennino) decido quindi di fissare la data nella notte tra l'8 e il 9 Marzo, anche se con una falcetta di Luna crescente di due giorni.

Avere già alle spalle una maratona aiuta sicuramente nei preparativi, nei giorni precedenti, infatti, tutto il necessario è stato approntato per partire in poco tempo, quello che avevo tra il rientro dal lavoro e l'inizio del crepuscolo serale. Elemento da non trascurare è pure il luogo di osservazione, orizzonte sgombro a 360° e possibilmente lontano da fonti d'inquinamento luminoso. Il nostro osservatorio di Cervarezza Terme (www.gadarastrofili.it) è ideale, si trova a 1000m sul livello del mare e lontano dalle fastidiose luci cittadine, facile da raggiungere e riscaldato (nelle pause la vicinanza di un termosifone per scaldare le mani e i piedi è vera manna dal cielo!).

Arrivo in macchina verso le 18.30, mi aspetta una passeggiata tra la neve di una decina di minuti per raggiungere la struttura, inaccessibile diversamente per la neve caduta nei giorni precedenti. Mi carico lo zaino in spalla, la valigia del binocolone in mano e via. Con passo pesante arrivo nello spiazzo adiacente alla costruzione di pietra che ospita il bellissimo riflettore da 60cm che, aimè, non potrò utilizzare per la serata, la maratona infatti, per come la vedo io, prevede il puntamento di tutti gli oggetti in modo manuale, solo con l'aiuto di mappe stellari e allineamenti tra stelle, il famoso ”star-hopping”. Essendo per forza di cose una maratona anticipata rispetto al periodo ideale, ho tutto il tempo per posizionare l'attrezzatura, infatti il sole è tramontato da poco e per averlo a 18° sotto l'orizzonte servirà ancora una buona mezz'ora. Apro il treppiede con forcella altazimutale, monto il binocolone ad oculari intercambiabili Nexus (angolato da 100mm) che sarà il solo strumento di caccia per l'intera nottata, equipaggiato con oculari UWA 14mm ultra grandangolari che forniscono circa 37 ingrandimenti con campo di oltre 2°. Predispongo un paio di sedie vicino, una per le mappe, l'altra per la lista con la sequenza da seguire, particolare da non sottovalutare, una sequenza ben preparata è di gran aiuto, soprattutto per chi non ha mai fatto maratone, per non farsi sfuggire oggetti che tramontano presto o hanno solamente pochi minuti per essere osservati. I più ostici sono chiaramente quelli a ridosso del tramonto e dell'alba, in maratone precoci come quella di quest'anno si è più facilitati al tramonto, in quelle tardive di fine mese viceversa, infatti la posizione del sole è fondamentale, se si trova più vicino ai Pesci o all'Aquario sposta di parecchio gli equilibri.

Prima della partenza vera e propria mi soffermo a guardare la posizione della piccola falce di Luna e noto con disappunto che, anche se sottile, è posizionata proprio nei pressi della galassia M77 nei Pesci, primo oggetto in lista e tra i più difficili da osservare, serve infatti un cielo scuro e limpido per percepirla e la vicinanza con il nostro satellite rischiara la zona, non ci voleva. Pazienza, si parte!

Sono le 19,00 e si vedono già chiaramente le Pleiadi alte nel cielo, ne approfitto per puntarle e allineare il cercatore a punto rosso, primo oggetto catturato! Servono una ventina di minuti per avere un cielo sufficientemente scuro per vedere la sagoma di M33, nel Triangolo e poi la grande Galassia di Andromeda con le sue due compagne. Tento più volte, anche tra un oggetto e l'altro, di scovare M74 ma niente da fare, la Luna è veramente troppo vicina e quindi desisto, peccato, così ancora alta nel cielo sarebbe stata banale in serate senza Luna. M77 nella Balena è il successivo bersaglio, poi si ci sposta dalle parti di Perseo per M34 e la piccola ma facile planetaria M76. Al meridiano c'è la sagoma di Orione che padroneggia, M42 e M43 son semplici e spettacolari come sempre, così come M78 appena sopra. La sequenza ora prevede una serie di ammassi aperti uno più bello dell'altro, tra il Cane Maggiore, Unicorno, Poppa, Cassiopea e Auriga c'è da divertirsi, concludendo con il bellissimo M35 nei Gemelli, vero gioiello del nostro cielo. Nel Toro punto M1, residuo di supernova e poi arrivo a est nel Cancro, il Presepe e M67 sono gli ultimi oggetti a disposizione per ora, 27 visti su 28, sono le 20,06, un bel bottino! Devo dire che l'uso del binocolone e del cercatore a punto rosso sono di un'immediatezza spaventosa, il puntamento richiede veramente pochissimi secondi e il generoso campo degli oculari aiuta sicuramente. Il Leone è ancora molto basso e decido di fare una piccola pausa, è arrivato nel frattempo Stefano per sostenermi moralmente e soprattutto per eseguire una ripresa fotografica dal 60cm. Gli do una mano nel preparare gli strumenti e a fuocheggiare con cura, approfittando anche per scaldarmi un pochino, la temperatura è tra i 4 e i 6 gradi sotto zero ma la cosa che più disturba è sicuramente l'umidità, prima di rientrare infatti copro il binocolo con i tappi per evitare formazioni di condensa.

Riprendo alle 20,48 con le galassie del Leone, della Chioma e completo i numerosi oggetti dell'Orsa Maggiore alle 21,10. Lo step successivo è il grande ammasso di galassie della Vergine, servirà almeno un'oretta però per averle in posizione ottimale e quindi ne approfitto per una piccola cena a base si pane e salame gentilmente offerta da Stefano.

Tra le 23,50 e mezzanotte “segno” tutte le galassie dell'ammasso e riesco già a vedere, bassi, M13 e M92, globulari in Ercole. Mi aspetta una lunga pausa, i successivi bersagli sono i globulari estivi situati nella costellazione dell'Ofiuco di cui non vedo ancora stelle all'orizzonte. Decido per un pisolino di circa tre ore, dopo aver salutato Stefano e tirato le somme (69/70) quindi mi sdraio sulle sedie della saletta, vicino al termosifone e carico la sveglia alle 3.00.

Il risveglio è traumatico, esco e la temperatura dev'essere scesa ulteriormente, mi faccio forza e riparto dalla planetaria nella Lira, M57. Osservare i successivi oggetti estivi è un po' strano, solitamente si guardano in pantaloncini corti e maglietta, oggi sono rinchiuso in una tuta da sci con giaccone e cappello ma è il bello della maratona, vedersi passare in una sola notte tutto il cielo di un anno sotto gli occhi. Arrivano le 4.00 in un baleno, perso nella zona delle nubi galattiche a cavallo di Scudo e Sagittario è uno spasso, alle 4,30 sono a quota 92 su 93 e sta per iniziare la parte più impegnativa, quella a ridosso dell'alba. La Laguna e la Trifida si stanno pian piano alzando e con loro altre meraviglie di queste parti, il grande globulare M22, gli ammassi M6 e M7 nello Scorpione. Restano una decina di oggetti, il primo è M15 in Pegaso che trovo agevolmente. La “pancia” del Sagittario è ancora bassa e fatico per molti minuti a scovare i tre globulari al suo interno, M54,69 e 70. Più lontani e molto bassi M70 e M55 capisco che non saranno della partita, il sole comincia a irradiare qualche piccolo bagliore all'orizzonte e mi affretto a cercare i tre oggetti nell'Aquario alla portata. M2 è un globulare grandicello e luminoso, anche con il cielo non più nero lo individuo senza difficoltà, M72 e M73, prede della maratona di due anni fa, no, troppo deboli per un cielo così chiaro e con tanta umidità. Provo e riprovo ma nulla, sono le 5,30 e l'avventura finisce qui, il rossore della nostra stella appare lontano illuminando gli alberi e la neve ghiacciata. Rientro esausto ma felice, mi siedo e controllo il risultato, dalla foga ho perso il conto...104/110 un po' sotto alle mie aspettative che erano di 105, pazienza. Smonto tutto, alla luce del sole vedo un piccolo strato di ghiaccio che ricopre il binocolone e mi accorgo che fa veramente freddo. Zaino in spalla e via, verso la macchina per il ritorno a casa, dopo una nottata stupenda passata tra i più belli oggetti del cielo.

in fondo alla pagina la lista con gli orari.