Cielo Australe, che meraviglia!

IL VIAGGIO

Parto come previsto il giorno 15 Dicembre da Verona, qui in Italia la temperatura e' polare, tutto il nord e' attraversato da una perturbazione che ha portato anche la neve nei giorni scorsi.

Il volo fortunatamente e' diretto, senza scali e notturno, tutto il tempo per dormire e ripassare il programma osservativo.

Arriviamo al piccolo areoporto di Zanzibar alle 8 di mattina locali, il fuso orario e' di sole due ore in piu' rispetto all'Italia.

Appena si aprono le porte dell'aereo siamo investiti da una folata di caldo assurdo, un'escursione termica rispetto a casa di oltre 30 gradi, in piu' l'aria e' molto umida e si fatica ad abituarsi.

L'areoporto e' molto spartano e piccolissimo, percorriamo il tragitto che ci porta al "terminal" a piedi, spogliandoci passo dopo passo dei pesanti indumenti gia' fradici di sudore!

Arriviamo al recupero bagagli, uno sgabuzzino dove quattro persone di colore alzano in aria una valigia alla volta chiedendo di chi fosse...alla faccia dei nastri trasportatori!

La procedura dura un ora abbondante, il caldo e' infernale ma tutto si svolge per il meglio, le valigie sono arrivate e tutto e' in ordine.

Per uscire dalla struttura aeroportuale serve "pagare" le guardie per evitare i controlli dei bagagli ma presto capisco che e' sufficiente dichiarare che la tua e' gia' stata aperta per passare...

Finalmente fuori, il pulmino del villaggio ci attende e, dopo esserci fatti largo tra mille persone che chiedono soldi e tentano di vendere ogni cosa, saliamo e l'aria condizionata riporta i nostri corpi ad una temperatura piu' accettabile.

La ragazza del tour operator, gentilissima, durante il tragitto di circa 40 minuti, ci spiega alcune cose sul soggiorno, tra cui che la piccola isola e' al momento priva di energia elettrica, il cavo che arriva dalla Tanzania e' rotto e in villaggio funziona solo un generatore. Ci spiega poi, dispiaciuta, che durante alcune fasce orarie diurne e soprattutto notturne, la corrente verra' tolta per far raffreddare il generatore...Non vi dico il mio disappunto! (ero l'unico contento sul pulmino!).

Arriviamo al villaggio, il Palumbo Reef, molto bello e in tema Africano, pavimenti colorati di un rosso carminio e tutto l'arredamento semplice, in legno, pelle e stoffe colorate.

Le camere sono all'interno di grandi strutture, sempre in legno, con il tetto di foglie di palma, ognuna con il suo balconcino e il bagno, impeccabili e pulitissime.

La fortuna non sembra abbandonarmi, un gruppo di Masai mi accompagna alla stanza e scopro che si trova all'ultimo piano e con il balconcino rivolto a sud...non potevo crederci!

vista dal balcone sud

IL NUOVO CIELO

Inutile dire con che ansia aspetto il tramonto, il villaggio e' a ridosso della spiaggia e la visuale migliore, verso il mare, e' in direzione sud-est, la zona di cielo che maggiormente mi intertessa.

Il Sole qui tramonta presto, siamo quasi all'equatore e alle 18.30 la nostra stella se ne va.

Appare per primo Giove, verso ovest e altissimo rispetto alle nostre latitudini.

Pian piano con l'avanzare del buio, appaiono alcune stelle, mi ci vuole un po' a capire di quali si tratta, vedo pero' le tre della cintura di Orione, appena al di sopra dell'orizzonte est, a filo del mare.

Alle 19.30 e' buio, Orione e' tutto visibile, in una posizione che ricorda piu' che un cacciatore, un imperatore romano sdraiato in quella classica posizione che usavano durante i banchetti a base di uva e frutta. E' orizzontale, le stelle piu' alte sono Bellatrix e Rigel.

Dalla spiaggia cerco di orientarmi con il mio astrolabio, e' spuntata anche Sirio, ad est molto bassa e rivolgendo lo sguardo verso sud, si trovano altre 3 stelle luminosissime, Canopo, Achernar e Fomalhaut, quasi allo zenith.

Individuo le costellazioni della Fenice, del Tucano, della Gru e via via tutte le altre.

Il cielo e' sereno, limpido ma ci sono due nuvolette anomale...le nubi di Magellano! Sono incredibilmente strane, me le immaginavo piu' luminose anche se ben percepibili.

La grande e' veramente enorme, in distolta sembra una "S" sdraiata, mentre la piccola e' piu' regolare, piccolo ovale diffuso. Pensare che sono due galassie e le sto' osservando ad occhio nudo mi fa un certo effetto, assolutamente da provare!

Prendendo in mano il binocolo, il 10X50, lo spettacolo e' assicurato, si ci puo' perdere per ore a girovagare per la porzione di Via Lattea "locale" e nelle due nubi. Vicino alla piccola si puo' subito notare un globulare molto luminoso ed esteso, 47 Tucani, piu' grande e luminoso del nostro M13.

All'interno della grande nube si vedono molto bene due concentrazioni nebulose, una estesa e piu' grande a sud, a forma di banana, l'altra, a nord, meno estesa ma molto evidente. Si distingue anche la nebulosa Tarantola immersa nella zona sud.

Mi recavo quasi tutte le sere, prima di cena, sulla spiaggia a spazzolare il cielo con il binocolo, attorniato da Masai incuriositi, alcuni hanno pure voluto osservare, non vi dico lo stupore nel vedere tappeti di stelle invisibili ad occhio nudo!

Le osservazioni piu' interessanti pero' sono state condotte nelle notti successive dal comodo balcone della mia stanza, attraverso il piccolo 66ED quasi esclusivamente usato a 20X con ben 3,3° di campo reale inquadrato.

Mi ero organizzato in base agli orari di spegnimento della corrente, la sera successiva sarebbe stata alle 00.30 e gia' a mezzanotte ero sul balconcino a piazzare il tutto: il telescopio sulla montatura, ipod con planetario, pocket sky atlas e binocolo. Nell'attesa spazzolavo il cielo con il binocolo, si erano alzate costellazioni importanti come la Poppa, la Vela e la Carena, Orione era allo zenith...ad un certo punto bam! Piu' che togliere la corrente al villaggio sembrava avessero acceso le stelle! Uno spettacolo indescrivibile, la zona della Via Lattea che va dal Cane Maggiore alla Carena e' impressionante, brulica di stelle e la concentrazione di astri luminosi e' molto maggiore che da noi.

Continuo con il binocolo, ammaliato da tanto ben di Dio, la zona e' una concentrazione continua di gruppi di stelle, ammassi aperti, nubi.

Sono poi passato al telescopio, sempre spazzolando a caso qua e la, non riuscivo a staccarmi e a prendere in mano il programma che avevo preparato, rapito, girovagavo e mi soffermavo sui vari soggetti che incontravo, senza saperne il nome.

Dopo un'ora di estasi completa ho deciso di prendere in mano le carte, non prima di avere misurato un valore di 21,6 di sqm in piena Via Lattea.

Questa porzione di cielo offre un sacco di ammassi aperti molto larghi e facili, spesso con stelle colorate al loro interno e molto brillanti, gia' con un semplice 10x50 se ne possono risolvere parecchi.

Osservavo per circa un'oretta e mezza a sera, svegliandomi sempre un ora dopo rispetto al giorno precedente, ho cosi' potuto vedere praticamente tutto quello che mi interessava comodamente dal balcone man mano che gli oggetti si alzavano.

Elenchero' alcuni tra i soggetti che piu' mi sono piaciuti, sicuramente tralasciandone parecchi:

NGC2451 e 2477, nella Poppa, gia' intuibile ad occhio nudo il primo, al tele e' bellissimo, con una rossissima al centro, il secondo, nebuloso al binocolo, si risolve al telescopio in stelline, molto piu' piccolo e concentrato del primo ma molto bello.

NGC 2547, poco piu' a sud e' piu' povero e raggruppato, vicino alla bellissima stella tripla, Regor, della Vela.

Sempre scendendo si trova IC 2391, luminosissimo e visibile ad occhio nudo, composto da stelle blu molto brillanti.

NGC 2516 e' uno spettacolo, largo e visibile ad occhio nudo come una macchiolina tenue, tre stelle ad arco fanno da cornice a moltissime stelline, tra cui alcune rosse tra le blu e azzurre. Sempre nella Vela c'e' il piccolo ma carino NGC 3228.

Passiamo al pezzo forte: la nebulosa Eta Carinae. E' difficile da descrivere, l'aggettivo che piu' le si addice e' immensa! E' perfettamente visibile ad occhio nudo ma con il telescopio e' una cosa spaventosa! A 20X riempie i 3,3°di campo! E' attraversata da due bande scure che la tagliano in parti asimmetriche, una veramente luminosa e ricchissima di particolari. Aumentando gli ingrandimenti si notano filamenti e noduli, la prima volta che l'ho osservata ci sono stato dento per piu' di un'ora ammaliato! Per non farsi mancare nulla, nella parte superiore, poco staccato, si vede il bellissimo ammasso aperto NGC 3293, raggruppato e molto luminoso, sembra un grappolo d'uva, con una stella rossa sul bordo che scintilla, a grande campo, assieme alla nebulosa, e' uno spettacolo unico.

Poco lontano da eta Carinae, verso nord-est, si trova il famoso NGC3532 o Pozzo dei Desideri: io non ricordo un ammasso aperto cosi' bello, e' esteso come il doppio ammasso di Perseo ma e' uno solo, le componenti non si contano, un vero tappeto gremito di stelline, favoloso!

Dal lato opposto della nebulosa c'e' un altro ammasso, NGC 3114, grande quasi come il Pozzo ma piu' rado, e' composto da meno stelle ma se non fosse cosi' vicino al fratello maggiore farebbe tutt'altra figura. Proseguendo un piena via Lattea, verso la Croce del Sud, troviamo NGC3766, piccolo ma carino. Degni di nota anche NGC 3330, NGC3201 e NGC3228.

Arriviamo alla Croce del Sud, brillante costellazione guida per trovare il polo. Ad occhio nudo si nota subito il famoso Sacco di Carbone, nebulosa oscura enorme che copre parte della luminosissima Via Lattea della zona. Vicino a Mimosa, seconda stella della costellazione, c'e' il famosissimo ammasso detto "Portagioie". Devo dire che mi ha un po' deluso, e' molto carino ma in confronto ai mostri vicini sfigura proprio, e' piccolino e di vaga forma triangolare, con una stella rossiccia al centro che ne determina il nome. Secondo me sarebbe molto piu' azzeccato dare questo nome al bellissimo NGC3293 di cui ho parlato prima.

Molto carine anche le Plejadi del sud, ammasso largo e luminoso, perfettamente visibile ad occhio nudo, che ricorda l'asterismo nel Toro. Devo dire che sono piu' belle le nostre, molto piu' ricche e meglio disposte. Se ne contano sei ad occhio ma con il tele ne escono molte, le principali sembrano un impronta di gatto.

Il Centauro sorge tardi e prima dell'alba non si alza molto. Fortunatamente omega Centauri e' in posizione ottimale, nella parte alta della costellazione e sorge prima. Gia' al binocolo e' enorme ma al telescopio fa veramente spavento! E' il doppio di M13, l'alone si inizia a risolvere in stelle ma non completamente, la cosa che rimane piu' impressa pero' e' proprio la grandezza, mamma mia!

Poco distante si puo' vedere la galassia Centaurus A, molto brillante e di vaga forma a "S". E' bassa e non rende come dovrebbe, pazienza. Si nota gia' al binocolo.

Un discorso a parte merita la Grande nube di Magellano, al telescopio appare divisa in due concentrazioni, una lunga e piu' grande a sud, l'altra piu' piccola a nord. Spicca la nebulosa Tarantola, ricchissima di particolari e velature, il nome e' proprio azzeccato, al centro vi e' una zona tonda molto brillante e varie "zampe" tutte attorno molto evidenti. Con il filtro uhc si notano ancor meglio. Sempre sulla zona sud ci sono altre concentrazioni nebulose distaccate dalla Tarantola.

La zona nord e' anch'essa stupenda, piena di nebulose brillanti (almeno cinque molto evidenti) e' uno spasso passare da una all'altra, navigando all'interno si possono perdere ore.

Finita la settimana mi aspetta il rientro, al freddo, in Italia. Sono molto contento della bellissima esperienza, la prima volta sotto i cieli del sud mi e' piaciuta moltissimo.

Sono riuscito ad osservare tutti gli oggetti che mi interessavano, naturalmente scremando molto la lista di partenza visto il tempo a disposizione e la strumentazione esigua.

Lo considero come un primo approccio a quasta zona, per me fino ad allora sconosciuta, e mi riprometto di tornare, magari con strumenti piu' grandi.

Ho in programma da anni un uscita in Namibia, magari in una farm con possibilita' di affittare la strumentazione e non essere relegati solo al piccolo bagaglio a mano...questo nel futuro, magari il prossimo anno, chissa'!

Per ora sono contento cosi', anche con piccoli diametri la zona della Via Lattea che scende dal Cane Maggiore fin giu' alla Croce e al Centauro e' una cosa incredibile, uno scorcio di cielo che tutti gli appassionati dovrebbero, almeno una volta, vedere!