L'uomo che cammina

Associazione Sant’Ambrogio Musica

presenta

L'uomo che cammina

di Christian Bobin

Recital letterario musicale

Voci recitanti: Alessandro De Ferrari e Patrizia Ercole

Musiche originali di Andrea Basevi

eseguite da:

Marino Lagomarsino, Cristiano Puccini – violini

Ilaria Bruzzone – viola

Alberto Pisani – violoncello

regia Patrizia Ercole

Christian Bobin narra il cammino di Gesù.

Lo sforzo, l'agilità, la tensione dell'andare verso, del cercare l'altro.

Cammina. Senza sosta cammina. Va qui e poi là. Trascorre la propria vita su circa sessanta chilometri di lunghezza, trenta di larghezza. E cammina. Senza sosta. Si direbbe che il riposo gli è vietato.

Quello che si sa di lui lo si deve a un libro. Se avessimo un orecchio un po' più fine, potremmo fare a meno di quel libro e ricevere notizie di lui ascoltando il canto dei granelli di sabbia, sollevati dai suoi piedi nudi. Nulla si riprende dal suo passaggio e il suo passaggio non conosce fine.

Sono dapprima in quattro a scrivere su di lui. Quando scrivono hanno sessant'anni di ritardo sull'evento del suo passaggio. Noi ne abbiamo molti di più: duemila. Tutto quanto può essere detto su quest'uomo è in ritardo rispetto a lui. Conserva una falcata di vantaggio e la sua parola è come lui, incessantemente in movimento, senza fine nel movimento di dare tutto di se stessa. Duemila anni dopo di lui è come sessanta. È appena passato e i giardini di Israele fremono ancora per il suo passaggio, come dopo una bomba, onde infuocate di un soffio.

Se ne va a capo scoperto. La morte, il vento, l'ingiuria: tutto riceve in faccia senza mai rallentare il passo. Si direbbe che ciò che lo tormenta è nulla rispetto ciò che egli spera. Che la morte è nulli più di un vento di sabbia. Che vivere è come il suo cammino: senza fine.

Christian Bobin

Programma

♫ Meditazione

Senza sosta cammina

Trio andantino

Eternamente ebreo

Aria

La parola disarmata

Adagio

Esitazioni

Largo

Bobin ci tratteggia la figura di Gesù, di cui non parla mai esplicitamente, a partire da un gesto: il camminare. La scelta di un gesto, il camminare, l’andare verso, non è casuale in quanto l’autore ci dice che “Il movimento è dare tutto te stesso”. Questa sua affermazione sottende che se noi stiamo fermi è impossibile che entriamo in comunione con qualcuno, perché il gesto del dare è un gesto che comporta movimento, qualunque sia la cosa che io do, soprattutto se do me stesso. Non posso darlo restando immobile nella mia situazione. La relazione con l’altro richiede questa dinamica dove il movimento diviene evento, completandosi nello sguardo, dove l’importante è che cosa io voglio vedere nel volto dell’altro, che cosa il volto dell’altro è capace di evocare nel mio volto. E il richiamo alla proibizione nazista di farsi guardare negli occhi dice tutto sia del male che del bene della relazione. La capacità di sostenere lo sguardo di un altro, o la capacità di attirare lo sguardo di un altro sono dei sintomi della nostra capacità di comunione, o di disprezzo, o di volontà di separazione rispetto all’altro. Il faccia a faccia diviene così il luogo in cui siamo nudi nella nostra verità.

Quest’uomo che cammina ha una relazione personale, faccia a faccia, con ciascuno e la sua potenza si fonda nell’autenticità del suo rapporto con ogni singolo uomo.

L’uomo che cammina

è quel folle

che pensa che si possa assaporare

una vita così abbondante

da inghiottire perfino la morte.

Christian Bobin è nato nel 1951 a Le Creusot (non ha mai lasciato questa città, come annota nei suoi libri). Poeta e scrittore molto diffuso in Francia, per la sua scrittura intensa e efficace, che porta alla luce un sentire profondo, condivisibile intorno all'uomo e al suo contesto fatto di materia "vita". ". È uno di quelli scrittori di cui in Italia non si saprebbe trovare l'equivalente, che vive in una sospensione vigile, di attesa silenziosa che la vita prenda forma a partire dal fondo di sé. Che diventi parola. È come un sottrarsi al mondo per far partorire la parola capace di captare la vita nel suo momento sorgivo. Nella sua scrittura la vita è appesa alle piccole cose quotidiane, a cose esili e fragili. […] Per restituire la vita nella sua essenza, la scrittura si fa altrettanto pura, altrettanto semplice, altrettanto vera, altrettanto essenziale" (M. Bertin).

Di questo autore della grazia e della levità, di aforismi e testi poetici, in italiano sono apparsi L'uomo che cammina, Qiqajon del monastero di Bose; Francesco e l'infinitamente piccolo e Più viva che mai, Presenze, Autoritratto e Geai presso le edizioni S. Paolo; La donna che sarà (Archinto 1995), Resuscitare, La luce del mondo e L’amore è proprio una piccola cosa presso Gribaudi. Dello stesso autore Servitium ha pubblicato Elogio del nulla (2005, 2° ed.), Il distacco dal mondo (2005), L'equilibrista (2005), Consumazione (2006), La parte mancante (2007) L’ottavo giorno della settimana (2008); Mille candele danzanti (2008 Camelopardus).

Andrea Basevi è diplomato in Musica Corale e in Composizione. Suoi Maestri sono G. Bosco, B. Ferneyhough, L. Berio e S. Arom. Ha vinto Concorsi sui giochi musicali, canzoni per bambini e fiabe. Ha composto musiche per teatro, radio e cinema. Collabora con il poeta Roberto Piumini in spettacoli teatrali e pubblicando libri di canzoni e fiabe per bambini . Ha composto le opere per ragazzi Zazie, Pinocchio e Peter Pan e su libretto di Roberto Piumini Il circo d’Empoli, Il Malafiato, Il ragazzo col violino, I capelli del diavolo, I musicanti di Brema, Totò Sapore. ‘E Direttore Artistico dell’Associazione Sant’ Ambrogio Musica e membro dell’Aikem. Docente al Conservatorio di Alessandria, cura progetti didattici corali presso scuole primarie.

L'uomo che cammina 01 VIDEO su YouTube

L'uomo che cammina (L'homme qui marche)

di Christian Bobin

organizzazione

Associazione Sant’Ambrogio Musica

Via Palestro, 5/3 - 16122 – Genova

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