Pierino Porcospino e Giovannino Perdigiorno

e

GIOVANNINO PERDIGIORNO

Reading da Heinrich Hoffmann e Gianni Rodari

con la partecipazione del

Coro dei bambini del Museo Luzzati

diretto da Andrea Basevi

e con le allieve del Laboratorio Teatro & Contorni:

Gabriella Aimo, Franca Bianchi, Manuela Blandino, Daniela Bonfanti,

Vanda Carlevaro, Anna Maria De Angelis, Giovanna Garzini, Mina Mancuso,

Floriana Masala, Daniela Pasero e Luciana Scarrone

regia Patrizia Ercole

assistente alla regia Mina Mancuso

Biblioteca Berio - Sabato 19 febbraio 2011ore 17,00

Sala dei Chierici - INGRESSO LIBERO – la cittadinanza è invitata

Pierino Porcospino

Oh, che schifo quel bambino!

È Pierino il Porcospino.

Egli ha l'unghie smisurate

Che non furon mai tagliate;

I capelli sulla testa

Gli han formata una foresta

Densa, sporca, puzzolente.

Dice a lui tutta la gente:

Oh, che schifo quel bambino!

È Pierino il Porcospino ".

Pierino Porcospino - Struwwelpeter di Heinrich Hoffmann

Tradotto in italiano da Gaetano Negri – Hoepli Editore

Giovannino Perdigiorno

ha perso il tram di mezzogiorno,

ha perso la voce, l'appetito,

ha perso la voglia di alzare un dito,

ha pero il turno, ha perso la quota,

ha perso la testa (ma era vuota),

ha perso le staffe, ha perso l'ombrello,

ha perso la chiave del cancello,

ha perso la foglia, ha perso la via:

tutto è perduto fuorché l'allegria.

Gianni Rodari

Pierino Porcospino o Struwwelpeter è il nome di un libro illustrato per bambini di Heinrich Hoffmann. Il libro venne pubblicato anche in Italia grazie alla traduzione di Gaetano Negri, ma rimase assai più noto nei paesi nordici, dove fu oggetto di riscritture e di parodie. La storiella di Pierino dà il nome all'intera opera, una raccolta di dieci filastrocche che raccontano le vicende di altrettanti personaggi. Pierino è un ragazzo che rifiuta di collaborare con i genitori: non tagliandosi le unghie né pettinandosi, assomiglia ad un porcospino. La sua filastrocca, brevissima, ha il compito di introdurre e presentare a titolo di esempio i personaggi e gli argomenti del libro: tutti i giovanissimi protagonisti sono in qualche modo disobbedienti come Pierino.

Nonostante la scorrevolezza delle filastrocche ed il tono di fondo leggero, le storielle costituiscono un esempio di educazione autoritaria. I bambini vengono sistematicamente castigati, e la gravità delle singole punizioni non è facile da prevedere.

Dato che Hoffmann era un medico psichiatra e aveva pazienti in età infantile, la morale, sempre chiarissima, riguardava di solito i temi della salute e della sicurezza; le dieci storie formavano insieme un decalogo di insegnamenti come: abbi cura del tuo corpo, non succhiarti il pollice, mangia sempre ciò che si trova sul piatto, non fare il birichino a tavola, sii sempre prudente ecc.

Giovannino Perdigiorno appartiene alla stirpe dei grandi esploratori: ha curiosità e spirito d'avventura. I mondi che spesso incontra, però, non lo soddisfano completamente e cosí, dopo una breve sosta, riparte per inseguire il sogno di un «paese senza errore», dove tutto sia «perfetto» e «bello». Le scoppiettanti filastrocche e le favole non concedono nulla, però, alla «lezioncina» scolastica, risultano, anzi, divertenti e fantasiose: inventando il personaggio di Giovannino Perdigiorno, insomma, Rodari ha saputo trasferire a uno dei suoi personaggi piú vivi la sua vitalità, la sua voglia di ottimismo, di utopia, di scommessa sul futuro.Gianni Rodari (1920 – 1980), notissimo in Italia come in molti paesi stranieri, ha contribuito a rinnovare profondamente la letteratura per i ragazzi. Nel I970 ha ricevuto il Premio Andersen.