CHE COSA TROVERETE, IN POCHE PAROLE
Le più antiche incisioni della Valcamonica
Nel Parco di Luine sono custodite, sulle rocce n.6 e 34, le più antiche incisioni della Valcamonica, risalenti, secondo le ultime pubblicazioni, a 13.000 anni or sono.
“Rose Camune”
Nel parco di Luine si trova, su tre rocce a pochi metri di distanza l’una dall’altra, (n. 30, 34 e 104) la maggior concentrazione di “rose camune” della Valcamonica, in una ricca tipologia di varianti.
Scavi archeologici
Nel corso degli anni sono stati eseguiti decine di scavi archeologici (26 solo da Emmanuel Anati) che hanno portato alla luce importanti scoperte, tra cui due ripari sottoroccia dell’Età del Ferro e i resti di quello che potrebbe essere un piccolo Tempio megalitico.
Figure indecifrabili
Le incisioni di Luine, rispetto a quelle degli altri parchi archeologici della Valcamonica, presentano una grande varietà di figure geometriche: rettangoli, triangoli, quadrati, cerchi concentrici, spirali, labirinti, meandri, serpentine, di cui per lo più sfugge il significato. Si segnalano inoltre altre figure decisamente enigmatiche: il cosiddetto "idoliforme" della roccia n. 49 e i cosiddetti "faccia-oculi" della roccia n.57
Per ulteriori approfondimenti vedi foto e video qui di seguito nella sezione "percorsi di visita"...
E inoltre:
Un paesaggio e delle vedute spettacolari
LA RINASCITA DELLA COLLINA SACRA
Non solo incisioni rupestri al Parco di Luine, ma anche un’area bar, un nuovo allestimento del piccolo museo, dei percorsi di visita e un articolato palinsesto di eventi: conferenze, spettacoli, concerti, presentazioni di libri, visite guidate, performance in abiti preistorici, mostre d’arte e altro ancora.
Forti dell’esperienza maturata dal settembre 2021 con la gestione del Museo di Nadro e della Riserva delle Incisioni Rupestri di Ceto, Cimbergo e Paspardo, le associazioni Zamenhof Art e ArchExperience, in collaborazione fino alla fine del 2024 anche con la Società Storica Archeologica di Vallecamonica e la Pro Tourism di Marta Ghirardelli, a partire dal primo maggio 2023 hanno ripensato, per non dire "rivoluzionato" ex novo il piccolo Museo e l'intero Parco Archeologico di Darfo Boario Terme. Sono stati installati due video all'esterno, in strutture appositamente realizzate: uno all'ingresso, di benvenuto, con una sintetica presentazione delle peculiarità archeologiche, naturalistiche e paesaggistiche del Parco e uno sulla terrazza accanto al piccolo museo, con un breve documentario sul Ciclo Camuno (l'iconografia delle incisioni rupestri camune dalla fine del Paleolitico all'arrivo dei Romani). All'interno del Museo è stato realizzato un radicale restyling, smantellando i vecchi pannelli didattici sbiaditi e obsoleti e allestendo una vera e propria sala "immersiva", completamente oscurata, dalla cui oscurità affiorano e balenano nel buio delle grandi riproduzioni tridimensionali di alcune incisioni emblematiche (cerchi concentrici, spirali, labirinti) e quattro grandi schermi, uno su ciascuna delle quattro pareti, che proiettano simultaneamente le sequenze scomposte e ricomposte, con differenti inquadrature della stessa scena o immagini differenti di una docu-fiction ispirata alle misteriose figure della roccia n.49 del percorso rosso.
Inoltre, per ovviare alle difficoltà di individuazione delle figure incise in giornate o orari con una luce inadeguata, sono stati installati ben 19 QR code in corrispondenza di tutte le rocce con incisioni preistoriche che si incontrano lungo tutti e tre i percorsi archeologici, anche quelle sprovviste di pannelli: inquadrando tali QR code col cellulare partono altrettanti video di ciascuna delle rocce realizzati nelle condizioni ottimali di luce, permettendo ai visitatori di "vedere l'invisibile".
Infine è stato realizzato un quarto percorso, oltre ai tre canonici dedicati a incisioni o ritrovamenti archeologici: questo quarto percorso (percorso blu) è dedicato a sculture o installazioni di arte contemporanea in dialogo con gli aspetti naturalistici o archeologici del Parco.
Tutto ciò è stato realizzato da Zamenhof Art senza alcun finanziamento pubblico, grazie alle molte professionalità in capo ai vari componenti della associazione, con la direzione artistica e organizzativa di Virgilio Patarini e Eliza Winkler e sotto la supervisione dell'archeologo Umberto Sansoni, direttore scientifico della gestione del Parco.
Il Parco insomma è stato riorganizzato per diventare un luogo aperto a tutti, per una fruizione inclusiva, moderna e trasversale: non solo appassionati di archeologia, scavi e incisioni rupestri, ma anche semplici curiosi, oppure giovani interessati a musica e teatro, famiglie che vogliano passare qualche ora nella natura, bambini che vogliano giocare all’aperto, o anziani in cerca di un luogo tranquillo dove chiacchierare. A due passi dal centro di Boario e dalle Terme.
Un luogo straordinario in cui conciliare aspetti ludici, di intrattenimento, culturali o di relax con la magia e il fascino di quella che il grande archeologo Emmanuel Anati, che ha scavato e studiato la collina per decenni, ha definito “la collina sacra”.
E non a caso, dopo i primi due anni di gestione, si è registrato un incremento di oltre il 25 % di visitatori, soprattutto famiglie e abitanti del luogo.
Il Parco archeologico di Luine primo parco del primo sito UNESCO italiano a dotarsi di QR code lungo tutti e tre i percorsi di visita e di una sala con un video immersivo in “quadrifania”
Si chiama “Progetto Apollo e Dioniso: immagini e musica per vedere l’invisibile” e rappresenta l’ultima e conclusiva tappa di un percorso durato due anni che ha portato l’associazione Zamenhof Art, con la collaborazione di ArchExperience, a ridisegnare completamente il Parco Archeologico di Luine, a Darfo Boario Terme, rivoluzionandone radicalmente la fruizione.
Poco più di due anni prima, infatti, il primo maggio del 2023, inaugurava la nuova gestione del Parco affidata, a seguito di bando pubblico, alla associazione culturale Zamenhof Art, già protagonista con ArchExperience del rinnovo del Museo di un altro parco della Valcamonica, ossia il Museo della Riserva delle Incisioni di Ceto, Cimbergo e Paspardo. Fin dai primi giorni Zamenhof Art si attivava per uno svecchiamento e un riallestimento globale, dapprima del piccolo Museo (con realizzazione e installazione di alcuni video, allestimento bar e book shop), e poi del Parco, oltre ad organizzare una serie di eventi teatrali, musicali e culturali per rendere la collina di Luine un vero e proprio luogo di aggregazione e centro culturale.
Sempre in quelle prime settimane prendeva il via la prima parte del Progetto “Apollo e Dioniso”, che vede ora il suo compimento, e che consisteva innanzitutto in una documentazione capillare e dettagliata, attraverso foto e riprese video, del patrimonio iconografico del parco. Ci sono infatti voluti due anni per riuscire a fotografare adeguatamente un numero significativo di incisioni sulle dieci rocce musealizzate del parco e su quattro rocce o porzioni di rocce non musealizzate ma collocate lungo i percorsi. Ogni roccia, ogni porzione di roccia, infatti, necessita della giusta inclinazione della luce solare per essere fotografata al meglio durante il giorno: non solo in una determinata ora del giorno, ma spesso anche in un determinato giorno o periodo dell’anno. Questo lavoro paziente, durato ventiquattro mesi, ha condotto poi alla realizzazione dei 19 brevi documentari ora fruibili, gratuitamente, presso ogni roccia attraverso un apposito QR code: tutti solo immagini e musica, già da alcuni giorni installati e fruibili.
Sempre all’interno del progetto denominato “Apollo e Dioniso” Zamenhof Art ha prodotto un video immersivo intitolato “Metamorfosi R.49”: breve docu-fiction dedicata alle incisioni e alle suggestioni della Roccia n.49, un piccolo film progettato, girato e montato per essere proiettato, contemporaneamente, su quattro schermi posizionati sulle quattro pareti della saletta interna del museo, immersa nel buio e appositamente ri-pensata e ri-allestita. I quattro schermi trasmettono una breve storia ambientata nell’età del bronzo di cui si scompongono i passaggi, moltiplicando i punti di vista e giocando sulla simultaneità per avvolgere lo spettatore in una narrazione che passa in pochi minuti da una dimensione naturalistica e bucolica ad una sorta di viaggio psichedelico popolato da apparizioni totemiche, il tutto imperniato, come si diceva, sulle enigmatiche figure della Roccia n.49. Il video sarà fruibile ai visitatori del parco, nella sala dedicata, da mercoledì 21 maggio 2025.
Per vedere tutti i video vai sul canale YouTube di "Zamenhof Art" oppure clicca qui sotto sui pulsanti che rimandano alle tre sotto-pagine dedicate ai percorsi rosso, verde e giallo.
Sul percorso blu installazioni e sculture d'arte contemporanea in dialogo con gli aspetti naturalistici e i contenuti archeologici del Parco.