A cura di Andrea Melotto e Yassin Lahjairi
Dirigente, da quanti anni lavora in questa scuola?
Questo è il mio settimo anno in questa scuola.
Che percorso di studi ha intrapreso per diventare preside?
Alle superiori ho studiato scienze umane, quindi mi sono laureata in filosofia e per 13 anni sono stata insegnante alla scuola primaria. Successivamente ho partecipato al concorso per diventare dirigente scolastico.
Ha sempre voluto fare la preside?
No, volevo fare l’insegnante di filosofia e storia perché amo molto queste materie.
Secondo lei andrebbe aggiunto l'insegnamento della filosofia negli istituti tecnici?
Secondo me sì.
Cosa pensa del sistema scolastico vigente?
A mio avviso il sistema scolastico vigente è un buon sistema, andrebbe rivista l’organizzazione dell’alternanza scuola-lavoro perché prevede troppe ore.
Come ha vissuto gli ultimi due anni a scuola?
Sono stati una sfida molto faticosa, che ci ha molto provato sia sul piano delle relazioni interpersonali, venute meno, sia sul piano della ricerca di soluzioni che permettessero comunque ai ragazzi di mantenere un contatto con la scuola. Sono stati due anni molto faticosi, ci hanno disorientato sotto molti punti di vista.
Dovrebbe esserci un abbigliamento unico per tutti gli studenti?
Non dovrebbe esserci una divisa ma un abbigliamento più adeguato al contesto scolastico.
Quale messaggio vuole mandare ai maturandi e agli studenti?
Rivolgo il pensiero e l’augurio di poter raccogliere da questo percorso di cinque anni di studio la consapevolezza di stare affrontando un momento importante della loro vita, quindi la raccomandazione di affrontare questo momento con serietà. Auguro a ciascuno, infine, di poter realizzare il proprio progetto di vita.
MASSIMILIANO GIRALDO (MAX)
Come ti chiami?
Massimiliano Giraldo.
Come ti chiamano i tuoi amici?
I miei amici mi chiamano Max.
Da quanti anni fai questo lavoro?
Da circa 30 anni.
Preferiresti essere chiamato bidello o collaboratore scolastico?
Preferirei essere chiamato collaboratore scolastico.
Quali sono le tue passioni?
Mi piacciono lo sport, la musica e i corsi di lingue.
Che scuola hai frequentato? Come ti sei trovato?
Ho frequentato proprio il De Nicola, indirizzo ragioneria, e mi sono trovato molto bene, perché considero molto formativo il percorso svolto.
Avresti voluto fare altro?
No, mi sono iscritto all’università, ma l’ho abbandonata per il lavoro che mi piace fare.
Quale lavoro avresti voluto fare da bambino?
Da bambino sognavo di fare il professore.
Quali sono le tue considerazioni sui ragazzi d’oggi?
Penso che siano molto in difficoltà a causa della situazione creata dall’emergenza Covid e che sia necessario cercare di reinserirli nell’ambiente scolastico.
Progetti per il futuro?
Attualmente no.
Hai dei consigli per poter rendere la scuola un ambiente migliore?
Penso che la scuola, com’è costruita e gestita oggi, sia molto funzionale.
La scuola ideale, quindi, come la vedresti?
La vedo come è adesso, con molta collaborazione tra insegnanti e studenti.
Come ti chiami?
Mi chiamo Roberto.
Come ti chiamano tua moglie o gli amici?
Mia moglie mi chiama “furbacchione”, gli amici Roby.
Da quanti anni fai questo lavoro?
Lavoro da 33 anni, più uno di precariato.
Preferiresti essere chiamato bidello o collaboratore scolastico?
Per me è indifferente.
Quali sono le tue passioni?
Ho giocato a calcio per 6 anni a Fossò in una lega giovanile, ho suonato in una banda musicale di settanta elementi, venivo chiamato showman, e da 32 anni suono il sassofono nel coro di Sant‘Angelo di Piove.
Che scuola hai fatto?
Ho la licenza media ma avrei voluto proseguire gli studi.
Come ti sei trovato?
Le esperienze che ho fatto sono tutte belle.
Avresti voluto fare altro?
Vengo da una famiglia di imprenditori e sarei potuto diventare un imprenditore.
Quale lavoro avresti voluto fare da bambino?
L'imprenditore.
Progetti per il futuro?
Mi mancano 4 anni alla pensione. In futuro, vorrei andare in aereo in Sicilia e in Sardegna.
Hai dei consigli per poter rendere la scuola un ambiente migliore?
Per migliorare la scuola ci dovrebbe essere un'unione, come in una vera famiglia, tra insegnanti, bidelli e studenti. Auguro poi a tutti gli studenti che stanno completando la quinta di trovare un lavoro, sperando ce ne sia la possibilità.
ROBERTO