20 Dicembre : Gerusalemme ed Erode non riconoscono la “visita” di Dio
Pur potendolo conoscere nell’opera della creazione e nella sua Parola Dio ha voluto farsi visibile in Gesù. Proprio Gerusalemme, la città santa dove Dio abita nel tempio, non riconosce Gesù come suo figlio e messia, come del resto aveva fatto con i profeti, tanto che Gesù piange per la sorte che presto si abbatterà su di essa: “Distruggeranno te e i tuoi figli dentro di te e non lasce-ranno in te pietra su pietra, perché non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata” (Lc 19:44).
Tutti i pellegrini anelavano di poter varcare le sue porte, per ottenere la benedizione di Dio perché “visitare” il suo tempio e la sua città è fonte di liberazione e di gioia: “Sarà come polvere fine la massa dei tuoi nemici e come pula dispersa la massa dei tuoi tiranni. Ma d’improvviso, subito, dal Signore degli eserciti sarai visitata con tuoni, rimbombi e rumore assordante, con uragano e tempesta e fiamma di fuoco divoratore” (Is 29,5-6), mentre il rifiutarlo diventa condanna e perdizione: “Gerusalemme, Gerusalemme, tu che uccidi i profeti e lapidi quelli che sono stati mandati a te, quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli, come una chioccia raccoglie i suoi pulcini sotto le ali, e voi non avete voluto!” (Mt 23,37).
Anche il re era segno della benevolenza di Dio tanto che si era legato con una solenne promessa a Davide: «Ho stretto un’alleanza con il mio eletto, ho giurato a Davide, mio servo. Stabilirò per sempre la tua discendenza, di generazione in generazione edificherò il tuo trono» (Sal 89, 4-5).
Ed ecco Erode, divenuto nella storia di tutti i tempi il simbolo dello spergiuro e del sanguinario, che dopo aver abbellito il Tempio non per la gloria di Dio ma per la sua, cerca di individuare il Messia non per adorarlo ma per ucciderlo.
Spunti di meditazione
Spesso la religiosità manca di fede ed è unicamente un modo di essere che non innerva la vita, che gioca sull’apparenza mentre Dio osserva solo il cuore. Già i profeti avevano messo in guardia per questi atteggiamenti vuoti: “Dice il Signore: «Poiché questo popolo si avvicina a me solo con la sua bocca e mi onora con le sue labbra, mentre il suo cuore è lontano da me e la venerazione che ha
verso di me è un imparaticcio di precetti umani” (Is 29,13).
Come è diverso l’atteggiamento della vedova nel Tempio
che Gesù addita ad esempio: “Seduto di fronte al tesoro, osservava come la folla vi gettava monete. Tanti ricchi ne gettavano molte. Ma, venuta una vedova povera, vi gettò due monetine, che fanno un soldo.Allora, chiamati a sé i suoi discepoli, disse loro: «In verità io vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. Tutti infatti hanno gettato parte del loro superfluo. Lei invece, nella sua miseria, vi ha gettato tutto quello che aveva, tutto quanto aveva
per vivere» (Mc 12,41-44).
Accogliere la “visita” di Dio con il cuore è il senso del credere: “Perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere, ero straniero e non mi avete accolto, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato” (Mt 25,42-43).
Salmo 24 Il volto del credente
Il vero modo di stare con il Signore è vivere come a Lui piace.
Del Signore è la terra e quanto contiene:
il mondo, con i suoi abitanti.
È lui che l’ha fondato sui mari e sui fiumi l’ha stabilito.
Chi potrà salire il monte del Signore?
Chi potrà stare nel suo luogo santo?
Chi ha mani innocenti e cuore puro,
chi non si rivolge agli idoli,
chi non giura con inganno.
Egli otterrà benedizione dal Signore,
giustizia da Dio sua salvezza.
Ecco la generazione che lo cerca,
che cerca il tuo volto, Dio di Giacobbe.
Commento
La grandezza di Dio è senza limiti ma non per questo è impossibile salire sulla sua montagna come Mosè. Bisogna però purificarsi rifuggendo il male: mani innocenti, cuore puro, fiducia in Lui e non negli idoli ai quali ci si piega anche con giuramenti falsi. Allora Dio riverserà la sua grazia con abbondanza. Questo è il nuovo popolo: una generazione che cerca il tuo volto, Dio di Giacobbe.
Preghiera conclusiva
Signore, donami la forza di aprirti le porte della vita per accoglierti con gioia perché sei forte e valoroso e mi aiuti a vincere la sottile battaglia contro il male quotidiano a cui soccombo perché non mi affido a te. Amen.