16 Dicembre : Perché Dio si è fatto uomo?
È l’eterna domanda che ha percorso con particolare interesse la riflessione teologica e filosofica medievale e che giunge fino a noi. Cosa ha “spinto” Dio a questa scelta così inimmaginabile?
Già gli autori biblici esprimevano la loro meraviglia costatando questo interesse disinteressato del loro Dio che oltrepassava l’attenzione di tutte le altre divinità verso i loro popoli:
“Quale grande nazione ha gli dèi così vicini a sé, come il Signore, no-
stro Dio, è vicino a noi ogni volta che lo invochiamo?” (Dt 4,7).
Il Dio biblico non solo è vicino ma anche “opera” a favore del suo popolo mettendo a disposizione anche la sua potenza e soprattutto la sua bontà.
“Voglio ricordare i benefici del Signore, le glorie del Signore, quanto
egli ha fatto per noi. Egli è grande in bontà per la casa d’Israele. Egli ci
trattò secondo la sua misericordia, secondo la grandezza della sua gra-
zia. Disse: «Certo, essi sono il mio popolo, figli che non deluderanno»,
e fu per loro un salvatore in tutte le loro tribolazioni. Non un inviato
né un angelo, ma egli stesso li ha salvati; con amore e compassione li
ha riscattati, li ha sollevati e portati su di sé, tutti i giorni del passato”
(Is 63,7-9).
Addirittura questa vicinanza si realizza nel prendere dimora tra il suo popolo: “Ho cercato un luogo di riposo, qualcuno nel cui territorio potessi risiedere. Allora il creatore dell’universo mi diede un ordine, colui che mi ha creato mi fece piantare la tenda e mi disse:
“Fissa la tenda in Giacobbe e prendi eredità in Israele... Nella città che
egli ama mi ha fatto abitare e in Gerusalemme è il mio potere”
(Sir 24,7-11).
Dio ha scelto di abitare tra la sua gente e ci sta veramente bene: “Io ero con lui come artefice ed ero la sua delizia ogni giorno: giocavo davanti a lui in ogni istante, giocavo sul globo terrestre, ponendo le mie delizie tra i figli dell’uomo” (Pr 8,30-31).
Spunti di meditazione
Dio si è fatto vicino e ha voluto abitare quella terra che aveva affidato all’uomo perché gli vuole bene per davvero. Per noi è difficile comprendere fino in fondo il motivo perché il nostro volere bene e l’amare sottintendono sempre un “ritorno”.
Non è stato così per Dio. Questa nostra ristrettezza non ci permette di entrare in questo mistero di amore che con Gesù ha il nome di “croce”.
Il Natale allora non è la festa che l’uomo ha inventato con il pretesto di scambiarsi regali, ma un dono da accogliere con stupore e gratitudine. Il presepio nella semplicità narrativa aiuta a non essere ammaliati dalle coreografie che silenziano questo mistero che chiede unicamente di fermarsi in silenzio e contemplazione davanti alla mangiatoia.
Salmo 63 La gioia di dimorare con Dio
È la proclamazione della bellezza dell’amicizia con Dio, sempre attento
e premuroso con chi lo invoca.
O Dio, tu sei il mio Dio, dall’aurora io ti cerco,
ha sete di te l'anima mia, desidera te la mia carne
in terra arida, assetata, senz’acqua.
Così nel santuario ti ho contemplato,
guardando la tua potenza e la tua gloria.
Poiché il tuo amore vale più della vita,
le mie labbra canteranno la tua lode.
Così ti benedirò per tutta la vita:
nel tuo nome alzerò le mie mani.
Come saziato dai cibi migliori,
con labbra gioiose ti loderà la mia bocca.
Quando nel mio letto di te mi ricordo
e penso a te nelle veglie notturne,
a te che sei stato il mio aiuto,
esulto di gioia all’ombra delle tue ali.
A te si stringe l’anima mia:
la tua destra mi sostiene.
Commento
Cercare Dio con la stessa intensità dell’acqua nel deserto è l’esperienza più profonda di preghiera. Il ricordo dell’incontro con Dio nel Tempio dove il salmista ha potuto contemplare la sua gloria e la sua potenza fa scoprire che il suo amore vale più della vita. Da qui sgorga la lode e la gioia.
Preghiera conclusiva
Signore, è bello cercarti quando il cuore arde dal desiderio di incontrarti, ma non sempre è così. Nei momenti di fatica i ricordi esaltanti degli incontri con Te sono un aiuto per non soccombere allo scoraggiamento ed alla freddezza. Per questo fin dal mattino voglio dirti: “Sei tu il mio Dio” e quando mi rigiro nel letto voglio ancora pensare a Te, a Te che sei il mio aiuto e la mia forza.
Amen