23 Dicembre

La regalità di Erode e di Gesù

Accanto alla regalità di Gesù si contrappone un altro tipo di regalità: quella di Erode.

La regalità pensata da Dio è per la salvezza; quella contrapposta pensata dagli uomini è per il potere. Dio, però, porta avanti il suo progetto nonostante gli uomini, anzi, proprio servendosi delle loro strutture umane si insinua al loro interno e le fa implodere.

La regalità di Erode è feroce ed assassina ed è imposta dagli uomini sul popolo; quella del bambino di Betlemme è l'attuazione delle promesse salvifiche, che si radicano in Abramo e Davide e che hanno come sorgente primaria Dio stesso.

L’annuncio di questa presenza raggiunge l'uomo nel suo vivere quotidiano e lo chiama sempre a prendere posizione. L’apparire della stella che annuncia il "nuovo re" provoca ai magi "una grande gioia" (Mt 2,10), ad Erode e a tutta Gerusalemme crea un profondo turbamento: "All’udire questo il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme” (Mt 2,3).

La diversa reazione dipende dal diverso atteggiamento e dal diverso livello di apertura dell'uomo nei confronti di Dio e, in ultima analisi, dal diverso grado di disponibilità a mettersi in discussione. La domanda dei magi turba la tranquillità di chi si accontenta delle proprie convinzioni e lo spinge a riconsiderarle aprendolo alla ricerca.

L'imprevedibile irrompere di Dio nella storia, crea lo scompiglio soprattutto là dove il sistema di potere, ideato dagli uomini, sembra avere in mano i destini dell’umanità. La presenza di Gesù diventa così un giudizio che non si può ignorare e con cui tutti dovranno fare i conti. Non solo il rifiuto ma anche l'indifferenza costituisce una risposta negativa, su cui è già stato posto un giudizio di condanna: "Conosco le tue opere: tu non sei né freddo né caldo. Magari tu fossi freddo o caldo! Ma poiché tu sei tiepido, non sei cioè né freddo né caldo, sto per vomitarti dalla mia bocca" (Ap 3,15-16).

Sotto la spinta del "Dov'è" ha inizio un cammino di ricerca, che per il credente porta alla casa dove c'è il bambino e sua madre: "Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono” (Mt 2,11), mentre per gli altri c’è solo turbamento e paura.

Erode convoca sacerdoti e scribi per un consulto: “Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo”. (Mt 2,4).

Ci saranno tanti altri incontri durante la vita di Gesù per conoscere meglio la sua provenienza, la sua autorità e la sua identità, avvertita come una minaccia. Ma queste ricerche non porteranno mai a scoprire la sua vera identità e natura, poiché non hanno l’obiettivo di conoscerlo, non daranno mai la giusta risposta, ma condurranno soltanto a tragiche conclusioni:

“Quando Erode si accorse che i Magi si erano presi gioco di lui, si infuriò e mandò a uccidere tutti i bambini che stavano a Betlemme e in tutto il suo territorio e che avevano da due anni in giù, secondo il tempo che aveva appreso con esattezza dai Magi”. (Mt 2,16)


Signore, quanti re Erode sono presenti nella nostra storia e per la sete di potere conculcano la libertà di molti popoli. Sei Tu, invece, l'unico vero re giusto e buono perché hai posto la tua potenza divina a servizio dell'uomo vincendo la morte dalla croce con l'offerta per amore della tua vita divina al Padre. Così l'hai attraversata senza restarne prigioniero anzi minandone il suo potere a favore di tutti discendo "agli inferi".

Signore, ti voglio riconoscere come mio unico e vero re e solo a Te, come i magi, voglio prostrarmi per adorarti ed offrirti tutto me stesso.