17 Dicembre

Dio diventa uomo

Il grande evento della nascita di Gesù viene raccontato dagli evangelisti senza alcuna enfasi ma in pochi versetti perché la nascita è un evento comune a tutti gli uomini.

"Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio". (Lc 2,6-7)

L'attenzione invece si concentra sul significato e la valenza che questa nascita avrà per il mondo intero.

"Ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati». (Mt 1,21)

Per questo c’è subito la precisazione: l'origine del figlio in Maria non è "frutto" di una colpa, - prima che andassero a vivere insieme (Mt 1,18) - ma è lo Spirito Santo stesso, - si trovò incinta per opera dello Spirito Santo (Mt 1,18) - che riproduce in lei una nuova umanità, così come era avvenuto agli inizi della storia umana, allorché Dio "plasmò l’uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l’uomo divenne un essere vivente". (Gen 2,7)

Con la nascita di Gesù si è in presenza di una nuova creazione, di una nuova genesi, le cui radici affondano nello stesso mondo divino. L'uomo che ne uscirà, pertanto, sarà inscindibilmente legato alla stessa vita di Dio, la condividerà al punto tale che i due saranno una cosa sola: "Perché tutti siano una sola cosa; come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi, perché il mondo creda che tu mi hai mandato". (Gv 17,21)

Per fare comprendere questo gli evangelisti al racconto della nascita antepongono la genealogia che, da una parte risale ad Abramo, passando attraverso Davide e dall'altra scende da Abramo a Gesù.

"Genealogia di Gesù Cristo figlio di Davide, figlio di Abramo". (Mt 1,1)

Questa scelta vuole mostrare come il compimento del progetto di Dio nella storia si trova in Lui e tutto converge a Lui.

Allora bisogna indirizzare l'attenzione nell'accostare questi racconti della nascita di Gesù più che ai fatti di "cronaca", alla ricerca dell'identità di questo bambino, non immediatamente conoscibile,

La genealogia dice che Gesù è figlio di Abramo e di Davide, erede ed attuazione delle promesse. In lui ha origine una nuova creazione in cui si colloca una nuova umanità, da lui originata. Lui, infine, è il compimento delle Scritture che convergono a lui.

Questa è la vera identità del bambino nato a Betlemme, una nascita attuata da Dio con un progetto dettagliato che prevede

• sia il luogo dell'accadere, “là”, a Betlemme, la terra di Davide, da dove si attendeva il Messia: “E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero l’ultima delle città principali di Giuda: da te infatti uscirà un capo che sarà il pastore del mio popolo, Israele». (Mt 2,6)

• sia il tempo stabilito: “Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. (Lc 2,6) Un partorire che non obbedisce soltanto alle leggi della natura, ma che compie il progetto divino.

E così Maria partorisce “il suo figlio”; questo figlio appartiene a lei, non a Giuseppe, come si credeva: "Gesù, quando cominciò il suo ministero, aveva circa trent’anni ed era figlio, come si riteneva, di Giuseppe, figlio di Eli" (Lc 3,23).

Il bambino, nato da Maria, viene ora avvolto in fasce e deposto in una mangiatoia: “lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia” (Lc 2,7). Gesti comuni, ma che per Gesù si ripeteranno dopo la morte in croce, quando verrà avvolto in fasce per essere deposto nel sepolcro, anticipando alla sua nascita il destino di morte che salverà però l'umanità.


Dio s'è fatto come noi, per farci come Lui.

Vieni, Gesù, resta con noi! Resta con noi!

Viene dal grembo di una donna, la Vergine Maria.

Vieni, Gesù, resta con noi! Resta con noi!


Tutta la storia lo aspettava il nostro salvatore

Vieni, Gesù, resta con noi! Resta con noi!


Egli era un uomo come noi ci ha chiamato amici

Vieni, Gesù, resta con noi! Resta con noi!