19 Dicembre

Maria serva di Dio

"Tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio, ma sono giustificati gratuitamente per la sua grazia, per mezzo della redenzione che è in Cristo Gesù". (Rom 3, 23-24)

Tutti siamo resi giusti non per le nostre opere ma per la grazia di Cristo "predestinandoci a essere per lui figli adottivi mediante Gesù Cristo, secondo il disegno d'amore della sua volontà". (Ef 1,5)

E questo riguarda anche Maria. Dio la "riempie" della sua grazia perché la "carne umana" di suo figlio non sia segnata dalla colpa di Adamo e possa così diventare il prototipo dell'uomo nuovo.

"L’uomo vecchio che è in noi è stato crocifisso con lui, affinché fosse reso inefficace questo corpo di peccato, e noi non fossimo più schiavi del peccato". (Rom 6,6)

La vera vocazione di Maria consiste nell'accettare di lasciarsi "riempire" da Dio, così che il peccato non abbia alcun spazio per attecchire e contaminare la "carne" del figlio di Dio. Ed è coinvolta all'improvviso in questo progetto divino.

Il Figlio di Dio, concepito in lei dalla stessa potenza operatrice e fecondatrice divina dello Spirito, passando per il suo utero materno per entrare nella storia umana assume la doppia natura di uomo e di Dio.

L'accoglienza di questa vocazione si manifesta nell'espressione “serva del Signore” che associa Maria ai grandi personaggi veterotestamentari, quelli che hanno collaborato con Dio nel portare a compimento il suo progetto di salvezza; quelli a cui è associata la promessa alla quale, ora, essa dà attuazione storica.

Con questo titolo Maria è al vertice dell'intera storia d'Israele, che è storia di una promessa che trova in lei il definitivo luogo storico del suo compimento.

"Rallégrati, figlia di Sion, grida di gioia, Israele, esulta e acclama con tutto il cuore, figlia di Gerusalemme! Il Signore ha revocato la tua condanna, ha disperso il tuo nemico. Re d’Israele è il Signore in mezzo a te, tu non temerai più alcuna sventura". (Sofonia 3,14-15)

La risposta di Maria «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola» (Lc 1,38) dice senza tentennamenti l'accoglienza in sé stessa della parola di Dio e la sua totale e piena conformazione esistenziale ad essa, generando così Dio nella storia ed offrendolo all'intera umanità.

In questo evento si manifesta la grandezza delle opere del "Potente" compiute in lei.

Quanto qui è avvenuto è l'inizio della salvezza che sta per manifestarsi agli uomini e che si estenderà sulle future generazioni di credenti: “e la sua misericordia per generazioni e generazioni a coloro che lo temono”.

La misericordia esprime la potenza salvifica di Dio elargita all'uomo. Misericordia e salvezza trovano la loro concretizzazione nel perdono dei peccati (Lc 1,77-78). Per questo la misericordia salvifica di Dio si estende alle generazioni di coloro che lo venerano e lo accolgono nella loro vita. Ma per essere efficace necessita di essere accolta, poiché, ricorda s. Agostino, “colui che ti ha fatto senza di te, non ti giustifica senza di te” (Sermo 169,11)


«L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l’umiltà della sua serva. D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente e Santo è il suo nome; di generazione in generazione la sua misericordia per quelli che lo temono. Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote. Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia, come aveva detto ai nostri padri, per Abramo e la sua discendenza, per sempre». (Lc 1,46-55)