CRISI E MODERNITA'
La storia di un
Contrasto Generativo
La storia di un
Contrasto Generativo
Come reagisce il genere umano quando si trova a fronteggiare una certa crisi?
La storia ci insegna che ad ogni evento di crisi corrisponde un evento di modernità. Quest’ultimo trasforma la crisi in valore e contribuisce alla formazione di un nuovo gusto estetico.
“La modernità è ciò che trasforma la crisi in valore, suscitando la creazione di un’estetica di rottura e di cambiamento”
Bruno Zevi
Zevi con queste parole intendeva esprimere l’equazione, che potremmo quasi definire matematica, che lega i concetti di modernità e crisi. Il cui termine finale è un’estetica di rottura, di cambiamento, un vero e proprio nuovo paradigma estetico.
Questi concetti si legano molto bene con le affermazioni di Thomas Kuhn, filosofo ed epistemologo statunitense, che a proposito dell’andamento della storia del genere umano afferma: “La scienza non segue percorsi lineari, ma opera attraverso dei salti di paradigma”.
I salti di paradigma di cui parla Kuhn non sono altro che le innovazioni scientifiche, che possiamo definire sprazzi di modernità, che risolvono gli eventi di crisi maggiori.
In architettura un evento che sicuramente ha contraddistinto un importante salto di paradigma è stato quello della nascita della prospettiva nel 1400. Alcuni individui si accorgono della necessità di rappresentare la dimensione della profondità e grazie al nuovo strumento, la tavoletta prospettica, sono in grado di realizzare composizioni che per l’epoca in cui vivevano erano considerate del tutto rivoluzionarie. Questo ha portato ha un cambio di paradigma all’interno della disciplina architettonica scatenando un nuovo gusto estetico che dialogava attraverso l’utilizzo di elementi modulari, di pavimentazioni e coperture degli spazi geometriche, di archi a tutto sesto e di fondamentali contrasti cromatici chiaroscurali.