“Giorno della memoria 27 gennaio 2022”
Il 27 gennaio è stato designato dalla risoluzione 60/7 dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite
come giornata in commemorazione delle vittime dell’olocausto e riconosciuto dalla Legge n. 211 del
7 luglio 2000 come “giorno della memoria” al fine di ricordare la Shoah, le leggi razziali, la
persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subito la deportazione, la prigionia, la
morte.
La Shoah, dall’ebraico “catastrofe”, ha segnato la storia del Novecento, ha purtroppo conosciuto innumerevoli atti di barbarie che hanno provocato indicibili sofferenze fisiche e mentali volutamente inflitte a milioni di persone. La Shoah conserva la sua unicità storica per l’enormità delle cifre, per la sistematicità della strage. Anche quest’anno vogliamo commemorare questo giorno perché serva a non dimenticare le sofferenze di quel terribile momento della storia dell’umanità quando tutti i diritti umani vennero calpestati. Non dimenticare serve per saper scegliere di evitare nuove sofferenze, oggi, ad altri popoli e ad altre persone in qualsiasi parte del mondo. Si chiede a studenti e docenti di dedicare in questo giorno parte del tempo scuola al dialogo, alla riflessione e all’approfondimento sui valori della fratellanza, della solidarietà e della tolleranza, valori fondamentali questi su cui poggia la Carta costituzionale e la nostra Repubblica democratica. I docenti e gli studenti possono svolgere una attività all’interno del gruppo classe per dare il proprio contributo alla memoria collettiva esprimendo il proprio pensiero su questo Giorno e sui fatti ai quali è dedicato attraverso un’immagine, una frase, un audio o un video.
Si ricorda che, come da prassi, alle ore 12:00 suonerà la campana. A tutti si chiede un minuto di raccoglimento e la lettura delle frasi estrapolate dal libro “Il profumo di mio padre” dell’onorevole Emanuele Fiano. .
Il Dirigente Scolastico
Prof. Attilio D’Onofrio
Dal libro di Emanuele Fiano
“Il profumo di mio padre” pag. 183
…“Ho visto sparire quasi tutto l’ebraismo ungherese”, la penso persona per persona, mamma per mamma, padre per padre, bambini per bambino. Penso alle scene degli ebrei che attraversano il Mar Rosso, e agli egiziani che soccombono mentre il mare si richiude, penso a quelle sconfinate scene di battaglie del passato con eserciti infiniti che si fronteggiavano, penso ai popoli in cammino lungo le grandi steppe dell’Asia, penso alle masse in festa alla liberazione. Non riesco a concepire cosa voglia dire 400.000 persone viste una per una. Mi sgomento di fronte al pensiero di un popolo passato persona per persona davanti a mio padre per settimane e per la quasi totalità ridotto in cenere in poche ore. Cosa hai visto papà, mi chiedo, cosa non ci hai potuto raccontare dell’abiezione dell’uomo, delle sue paure, del terrore, della sua morte, del suo impazzimento, quante cose non ci hai raccontato? Per ritrosia, per amore, per paura. Per sconforto….
"E venne la notte" Prof. Di Pietro