Progetto Cina

Lo scambio culturale tra Cina e Italia

di Daini Liu

Corrispondente Italia,The 11th China (Wuhu) Popularized Science Products Exposition

Responsabile comunicazione, TopBridge, Shanghai, Cina

Project manager Cina, LAP Laboratorio di Arte Pubblica

 

Quest'anno ho realizzato la mia visione dell’arte come confronto di culture attraverso la piattaforma del The 11th China (Wuhu) Popularized Science Products Exposition. Da molti anni la Science Expo coltiva con grande impegno il format aziendale "Science Popularization+", ampliando ed esplorando costantemente l'ampiezza e la profondità della divulgazione scientifica. Combinando organicamente la divulgazione scientifica con diverse opzioni come "cultura", "arte", "educazione", ne persegue le infinite possibilità.

 

In questo contesto, per favorire lo scambio culturale tra Cina e Italia, ho invitato Elisa Laraia e il LAP Laboratorio di Arte Pubblica, da lei ideato e diretto, a parlare di “Arte e Metaverso” e come consulente artistico per la mostra Help, Art e Science costituita dalle opere video degli studenti della Scuola di Scultura dell'Accademia di Belle Arti di Napoli, otto giovani artisti che esprimono la loro visione sul tema della scienza attraverso diverse forme espressive.

 

Gli artisti contemporanei sono estremamente coraggiosi, hanno scoperto nuove possibilità per l'arte digitale e hanno iniziato a cercare di utilizzare la tecnologia come vettore per creare nuova arte. Le opere degli artisti valorizzano gli elementi innovativi dei media digitali che utilizzano la realtà virtuale, come le immagini generate dal computer e il suono per sollecitare il mondo sensoriale del pubblico. Il pubblico con questa mostra sembra essere entrato in un mondo fantascientifico, pieno di miracoli e sorprese. Questa è una storia di redenzione, poiché la tecnologia ha fornito agli artisti gli strumenti per intraprendere senza esitazioni un nuovo viaggio dell'arte.


Metaverso + Help, Art and Science

di Elisa Laraia Docente di Videoinstallazione, Direttora LAP Laboratorio di Arte Pubblica

 

Invitata in occasione della The 11th China (Wuhu) Popularized Science Products Exposition per parlare di Metaverso, le mie relazioni tenute all’Expo e all’Università di Wuhu hanno avuto per oggetto le potenzialità del Metaverso in merito alla creazione e divulgazione di opere d’arte contemporanea, come nella esperienza portata avanti dal LAP Laboratorio di Arte Pubblica sulle piattaforme Craft World, Second Life e Spatial. L’occasione di scambio culturale tra Cina e Italia ha dato vita alla mostra Help, Art e Science che ha coinvolto otto studenti della Scuola di Scultura dell’Accademia di Belle Arti di Napoli che hanno proposto opere in video che riflettono sulle criticità del mondo contemporaneo. La Scienza va nella direzione delle soluzioni mentre l’arte contribuisce a sottolineare le prospettive evolutive trasformandole in suoni e immagini digitali, dalle animazioni 3D all’Intelligenza Artificiale. La scienza è l’aspetto positivo di questo tempo, capace di annientare dinamiche distopiche, ridando positività al futuro. Nell’opera di Maria Giovanna Abbate, come in quella di Graziano Riccelli, si riflette sulla tossicità dell’azione dell’uomo sull’ambiente. Abbate in "Castel Volturno” descrive l’inquinamento del fiume omonimo con i suoi microrganismi che si sovrappongono ad immagini di operazioni chirurgiche, facendo intravedere una soluzione legata all’avanzare della scienza, ma anche con il contributo dell’immaginazione che apre nuove possibili strade verso soluzioni positive. Riccelli, con l’opera “Sopravvivere Su un Pianeta Infetto”, descrive con immagini sintetiche, asettiche, un mondo governato dai metalli. Un grande albero, simbolo della vita, è l'ultimo superstite di una foresta ormai estinta, non più foglie verdi e rigogliose ma rami che si estendono come scheletri spogli, ognuno dei quali è adornato da lattine di alluminio. L’animazione 3D invita il pubblico a riflettere su quanto sia urgente adottare pratiche sostenibili.  Con l’opera di Alessandra Falcone “Life on 3023” ci affacciamo nel 2023 sulla soglia del Metaverso, descritto dall’artista come luogo nel quale tutte le risorse saranno effimere digitali, di una glaciale ironia sono i qrcode attraverso i quali poter scaricare digitalmente le risorse fondamentali per alimentarsi. I volti creati con l’Intelligenza Artificiale da Raffaele Di Lorenzo in “The100” parlano di identità dissolte nella rete, in una prospettiva di deframmentazione che chiama la scienza ad intervenire sui processi di equilibrio tra identità umana e identità digitale, per il timore della perdita dell’identità, o addirittura della concezione stessa di identità. Metta Borriello in “Aitano no monogatari 3” vive nel metaverso nel quale un suo clone digitale, interfaccia della sua identità reale, ne porta il peso andando verso la soluzione delle sue problematiche interiori; nell’opera l’evoluzione scientifica, in ambito tecnologico, ha la capacità, anche in questo caso, di aiutare l’uomo nella sua evoluzione individuale e collettiva. Così come nell’opera di Apo Yaghmourian, che in “Dal Profondo Del Mediterraneo” ripone speranza nella scienza che possa fermare l’emergenza dei flussi migratori nel Mediterraneo, lo fa con una immagine particolarmente poetica di un arcobaleno che scaturisce dal rifrangersi dell’acqua su una pietra sul fondo del mare, mare che troppo spesso diventa luogo di morte. Visioni artistiche e rappresentazioni scientifiche si fondono nell’opera “Blueprint Rhapsody” di Carmine Pistone, che in un flusso perenne, tra strutture architettoniche, organiche, chimiche, frattali, racconta dell’oceano primordiale, rappresentato dal tradizionale sfondo blu della stampa; un legame indissolubile e millenario tra due delle discipline che più rappresentano l’infinita curiosità umana: una rapsodia incessante, un rizoma a flusso continuo. Ania Daini Liu, in "Il regalo di Zefiro", incarna ricordi ed emozioni della sua permanenza in Italia che considera sua seconda patria, in particolare l’installazione fa riferimento a una pallina a strisce rosse e bleu, ottenuta con l’aiuto del dodicenne Zefiro da una macchinetta distributrice, che lei conserva come dono prezioso, come simbolo non solo dell’amicizia tra persone, ma tra Cina e paesi stranieri. I fruitori dell’installazione, potendo portare via con sé liberamente una delle palline parte dell’installazione, entrano nell’opera, diventando parte integrante dell’esperienza di Liu e condividendone memoria ed emozione. In tempi in cui la memoria digitale predomina, Liu valorizza la memoria delle umane emozoni.