Quando si parla di cavi, sembra di entrare in un mondo parallelo dove la logica si ferma e inizia la fantasia.
Partiamo da un fatto semplice: un filo di rame è un filo di rame.
Che sia nudo o stagnato, la sua natura non cambia.
Il rame stagnato è semplicemente rame ricoperto da uno strato sottile di stagno.
Effetti reali:
leggerissima riduzione della resistenza (parliamo di millesimi)
migliore resistenza all’ossidazione
maggiore durata nel tempo
nessuna variazione udibile sul suono
Gli elettroni non si fermano a leggere l’etichetta: attraversano il metallo e basta.
Esistono cavi:
placcati oro
placcati argento
placcati platino
“bagnati” in chissà quale pozione magica
E costano anche mille euro al metro.
Effetto elettrico reale?
Zero.
Effetto sul portafogli?
Devastante.
Il venditore sorride, il cliente esce dalla “tana del lupo” con un cavo da 20 € pagato 1000 €.
E convinto pure di aver fatto l’affare.
Un buon cavo BF deve:
essere schermato decentemente
avere terminali placcati oro (solo per evitare ossidazione)
avere una capacità per metro ragionevole
non essere microfonico
Il resto è marketing.
Il cavetto phono stagnato (calza + polo caldo) costa 1,50 € al metro e funziona meglio di tanti “supercavi” da boutique.
Strumentalmente verificato:
nessun cavo equalizza il suono.
Se lo fa, è perché è un cavo di qualità mondezza.
Vuoi un cavo di potenza serio?
prendi due fili unipolari da 2,5 mm²
twistali con un avvitatore
crea una guaina con nastro isolante di qualità
fine
Costo: 20 €
Prestazioni: identiche ai cavi da 1000 €.
Gli elettroni non riconoscono:
rame
rame argentato
rame platinato
rame benedetto dal monaco tibetano
Riconoscono solo sezione e resistenza.
La corrente elettrica:
non cambia frequenza
non cambia timbro
non cambia “scena sonora”
non cambia “ariosità”
non cambia “microdettaglio”
perché il cavo è placcato argento.
L’unica cosa che cambia è la caduta di tensione, e solo dopo decine di metri.
L’alta fedeltà è un hobby, non un pretesto per farsi spennare da furbacchioni che vendono cavi “miracolosi”.
La qualità si paga, certo.
Ma non si paga la fregatura.
Chi vuole farsi derubare è libero di farlo.
Io, come sempre, avviso.
QUI RIPOSANO
i venditori di cavi platinati, argentati, dorati, benedetti, consacrati,
e di ogni altra alchimia elettrica inventata per spennare il prossimo.
Sono caduti sotto il peso della fisica,
che non perdona, non tratta, non fa sconti,
e soprattutto non riconosce il platino da 1000 € al metro.
chi sosteneva che un cavo “apre la scena”,
“allarga il palcoscenico”,
“illumina i medi”,
e “fa respirare gli elettroni”.
Gli elettroni, poveretti, non hanno mai respirato nulla:
attraversano il metallo e basta.
il profeta del rame bagnato argento,
che vendeva un metro di filo da 20 € a 1000 €,
con la stessa serenità con cui un usuraio presta soldi alla vigilia di Natale.
Il suo motto era semplice:
“Se non capisce la fregatura, è colpa sua.”
il sacerdote del marketing audiofilo,
che giurava che il platino “suona più liquido”,
che l’oro “scalda la scena”,
e che il rame stagnato “fa vibrare l’anima”.
La sola cosa che vibrava era il portafogli del cliente.
chi insultava la fisica,
chi ignorava la resistività dei materiali,
chi non sapeva distinguere un ohm da un ombrello,
ma sapeva vendere sogni a peso d’oro.
Letteralmente.
chi rideva mentre il pollo pagava,
chi giurava che “il cavo è l’ultimo componente attivo”,
chi sosteneva che “il rame OFC ha memoria sonora”.
La memoria sonora l’aveva solo il conto corrente del venditore.
Che la terra gli sia pesante.
Molto pesante.
Come le balle che hanno raccontato per anni.
E che gli audiofili ingenui imparino finalmente una cosa semplice:
gli elettroni non riconoscono l’oro, l’argento o il platino.
Riconoscono solo la sezione del cavo.
Il resto è folklore da bottega.