Alimentazione valvolare oppure allo stato solido?
Questa domanda pare sia una chimera!! Chiariamo subito un punto; Un alimentazione a stato solido non è inferiore a quella vacuum . Il fatto che si decida di installare un alimentazione allo stato solido sostituendo quindi un raddrizzatore a vuoto ovvero un diodo valvolare non è detto che comunque sia la soluzione perfetta del caso. Infatti un trasformatore che alimenta un diodo a vuoto ha tensioni piuttosto elevate e quindi inadatte per un diodo allo stato solido, infatti generalmente per poter utilizzare i diodi allo stato solido in questo frangente circuitale, ( e non provate a fare corto circuito per errore con un ponte di diodi a stato solido!!)si fa ricorso a più diodi messi in serie, quindi poi si utilizzano resistenze di caduta in quanto i diodi a stato solido hanno una caduta di corrente inferiore al diodo a vuoto quindi riportano una tensione di commutazione più alta se confrontati con il diodo a vuoto!!
Le mie esperienze sono state molteplici a riguardo, purtroppo con il diodo allo stato solido alimentando circuiti valvolari, ho avuto difficoltà, ma non perché non conosco la materia, in quanto sono uno di quelli che ha riparato tv amplificatori e oscilloscopio a valvola (assieme ad elettroniche innovative da allora fino ad ora!! ) per oltre trenta anni!! Il problema nasce dal momento che si decide di sostituire i diodi in un circuito valvolare, utilizzando quelli a stato solido, in molti casi ho riscontrato bruciature e basso isolamento del secondario del trasformatore HT, anodico, come ho scritto dunque,prima di modificare conviene valutare se lasciare tutto come lo si trova, in quanto il diodo a vuoto ha parecchie frecce nel suo arco, tra le quali quella di restituire una corrente pulita, giusta tensione e inoltre non si denota alcun surriscaldamento del secondario del trafo di alimentazione HT nonostante si alimenti il filamento riscaldatore del raddrizzatore con l'altro avvolgimento dedicato e dello stesso trasformatore!! Vero è che abbiamo almeno 15watt Sprecati, ma è anche vero che evitiamo resistenze di caduta etc... in generale si preferisce lo stato solido al vacuum tube, perché si può caricare il raddrizzatore con elettrolitici di capacità più alta, ma state tranquilli che anche questo si "paga" da altra parte, in quanto se una cella clc di alimentazione non è ben studiata si rischia di cadere risuonare in banda audio,specie negliampli audio. HIFI rosicchiando cosi il basso a volte rendendolo gonfio!! Personalmente dopo anni passati a riparare elettroniche valvolari, specie negli ampli a tubi consiglio di non toccare il raddrizzatore a vuoto, anche per il fatto che si vanno a modificare tensioni che potrebbero danneggiare le placche delle valvole, rendendo il bias (anche se fisso e quindi alimentato da altra parte) instabile, causa "cottura" placche previa livello tensione alimentazione anodica errato, riscrivo e riconfermo in caso di modifica del raddrizzatore da valvola a diodo al silicio, o si abbassa la tensione del trasformatore di alimentazione, o altrimenti avremo molta perdita e poco guadagno!! Ovviamente il mio è solo un monito/appunto, che di fatto non mette obblighi a nessuno, ma che comunque volenti o nolenti fa parte delle maggiori esperienze di riparatori e progettisti di elettroniche valvolari!!
piccolo appunto tagliente;
Il punto granitico di tutto questo tratta del fatto che moltissimi pseudo progettisti , nati per caso dall'interno di un uovo di pasqua, realizzano finali a tubi, che durano poco tempo, appunto il tempo di distruggere valvole di uscita e trasformatori previa cottura "termo/restringente" delle povere valvole e trasformatori di uscita, oppure vita delle valvole molto molto molto breve !! Inutile commentare visti i vari blasone ampli hi fi distrutti, e ampli progetto Kappanubis e io Pagoooo!! Contenti voi contenti tutti!! Personalmente me ne sono lavato le mani da quella poltiglia fangosa del mondo audio e audiofili imbecilli, compreso il set di "burattinai" tecnici e non tecnici, i quali stanno lontano da me una strada lunga almeno da Qui a Jakarta!! Asini Spendaccioni incompetenti In massa@!!
*Se in una valvola termoionica, la tensione applicata tra anodo e catodo viene gradualmente aumentata, avremo quindi una carica spaziale superiore di elettroni che arrivano all'anodo e fanno spazio ad ulteriori elettroni emessi. Quindi aumentando progressivamente la tensione attraverso l'anodo e il catodo, possiamo aumentare il tasso di emissione degli elettroni.
Allo stesso tempo, la carica spaziale che gradualmente tende a svanire fa capire che viene neutralizzato l'anodo. quindi Una volta che viene applicata tensione tra anodo e catodo, l'intera carica spaziale svanisce. Da quel momento in poi gli elettroni non trovano più ostruzioni per l'emissione di elettroni da parte del catodo. Quindi di conseguenza, un fascio di elettroni inizia a fluire liberamente dal catodo all'anodo attraverso lo spazio. Di conseguenza, la corrente scorre dall'anodo al catodo da dove si può prelevare per alimentare i vari circuiti e nel caso di utilizzo come raddrizzatore applicando un condensatore di piccola capacità ci ritroveremo una corrente livellata!!
un'altro appunto; esiste un tipo di utilizzo di una valvola a vuoto coome diodo, in questo caso differente dotata di tre elettrodi chiamata triodo, che può fungere da diodo raddrizzatore e contemporaneamente generare segnali!! IN determinati frangenti, (kappanubis impara!!) la placca di tale triodo non viene alimentata da una corrente positiva, ma bensi viene utilizzata come pilota del famoso carico ad esso collegato, con la variante che la placca sarà attraversata da una corrente negativa che la auto-alimenterà e dal segnale generato e adattato e da iniettare nel carico!! quindi, si utilizza la griglia (appositamente adattata!!) come elettrodo per l'iniezione di tensioni AC fino e oltre il KV!! Quindi in questo caso gli elettroni riscaldati dal catodo fluiranno verso la griglia che è positiva ma la placca risulterà carica negativamente (perchè non vi è alcuna tensione applicata all'anodo!!), per cui il circuito raddrizzatore positivo si femerà in griglia/catodo/filamento dove troveremo un apposita capacità esterna apposita e molto piccola e di tensione altissima!!) che livellerà la tensione RMS risultante!! mentra che la placca collegata al negativo si comporterà in modo perfettamente direzionale, Di conseguenza la placca non attirerà alcun elettrone positivo e non si verificherà alcun ciclo di conduzione/neutralizzazione di placca da/verso il catodo, permettondo così anche un'altra funzione molto importante, cioè quella di poter alimentare il filamento a metà tensione tipo regolatore di potenza il quale permetterà un livello di funzionamento regolabile tramite la tensione applicata al filamento che di conseguenza riscalda il catodo nel modo voluto e senza subire avvelenamenti da "rimbalzo" elettroni !! Questa funzione difficile da "accettare" era ampiamente utilizzata nei tubi raddrizzatori auto-oscillatori anche a frequenza radar!! Grounded Negative Generator!!