PSR UMBRIA 2014-2020 - Tipologia di intervento 7.6.1
Servizi di base e rinnovamento dei villaggi nelle zone rurali
Riqualificazione e valorizzazione delle aree rurali
Il progetto consta di una serie di interventi localizzati esclusivamente ad Isola Polvese e quindi in un’area censita come Sito di Interesse Comunitario (SIC- “Lago Trasimeno”) nonché Zona di Protezione Speciale (ZPS- “Lago Trasimeno”), che si inseriscono in un progetto più ampio che prevede la creazione di un modello di azienda agricola multifunzionale che opera in area Parco ottimizzando sia il comparto agricolo-produttivo che quello dei servizi turistico-ricettivi connessi nel pieno rispetto del principio di sostenibilità ambientale.
Gli interventi previsti sono finalizzati alla tutela, alla riqualificazione e valorizzazione delle aree rurali, e in particolare delle Aree Naturali Protette e dei siti Natura 2000, a contrastare il declino socio economico e di abbandono delle stesse.
Tali azioni sono volte in particolare:
alla valorizzazione delle risorse naturalistiche, ambientali e paesaggistiche sia tramite interventi di restauro e riqualificazione che tramite il ripristino delle funzioni ecosistemiche dei siti naturali;
al recupero e la riqualificazione di aree ad elevata valenza ambientale introducendo infrastrutture leggere per la fruizione turistica e l'educazione ambientale;
alla realizzazione, riqualificazione delle rete escursionistica, della rete di percorsi ciclo-pedonali e della rete dei percorsi tematici di importanza strategica regionale;
al monitoraggio e studi territoriali finalizzati alla verifica dell'efficacia degli strumenti di pianificazione delle aree di pregio ambientale;
ad interventi di recupero e riqualificazione funzionale del patrimonio edilizio, ambientale e paesaggistico, a scopo didattico, dimostrativo e turistico;
alla realizzazione o riqualificazione di micro reti ecologiche sulle quali sviluppare percorsi dedicati alla mobilità lenta (piste pedonali, ciclabili).
Alla Polvese una grande operazione di riqualificazione del patrimonio architettonico, ambientale e paesaggistico. Una fitta serie di interventi di recupero delle numerose strutture preesistenti, a scopo didattico, dimostrativo e turistico. Si tratta di opere messe in campo dalla Provincia di Perugia nell’ambito del Programma di Sviluppo Rurale per l’Umbria 2014-2020 - misura 7 - sottomisura 7.6.
Il progetto ha previsto interventi in più punti dell’Isola. A partire dall’area denominata “Zona del Borgo”, dove si è proceduto al restauro e risanamento conservativo di due annessi agricoli e al ripristino di un terzo annesso crollato, denominati ex porcilaie, nei pressi del pontile.
Gli annessi rappresentano esempi tipici di fabbricati rurali tradizionali, realizzati in muratura mista di pietra e mattoni a pianta rettangolare. All’interno del blocco 1 sarà è stato ricavato un info-point generale dell’Isola, mentre nel blocco 2 hanno trovato posto due servizi igienici per persone normodotate (divisi per sesso), e un bagno per portatori di handicap.
Il progetto, ha previsto la conservazione dei fabbricati attraverso l’esecuzione di una serie di interventi di consolidamento e restauro conservativo. I materiali di finitura sono stati scelti tra prodotti compatibili e coerenti, sia con la destinazione d’uso, sia con le tipologie presenti sull’Isola e storicamente utilizzate, privilegiando tecniche e materiali di bio-edilizia ed edilizia sostenibile, ed il massimo riutilizzo dei materiali di recupero.
Sempre in questa zona, un altro cantiere ha interessato l’ex essiccatoio o seccatoio, ridotto a poco più di un rudere. Realizzato con tutta probabilità dopo la metà del secolo scorso, si sviluppava in proseguimento ad un altro corpo in pietra già oggetto di ristrutturazione ed oggi utilizzato come cabina di trasformazione della corrente elettrica.
La struttura originaria dell’ex essiccatoio era realizzata con colonne in muratura di mattoni pieni, tetto a due falde probabilmente in legno e laterizio e tamponatura delle specchiature fra le colonne con una caratteristica cortina in elementi di laterizio forato, sopra uno “zoccolo” in pietrame che ne ha determinato peraltro la valenza storico-monumentale ed ambientale. L'attuale destinazione è quella di stazione di ricarica per automobili elettriche. Per questo sono state previste, al suo interno due colonnine per la ricarica di quattro mezzi elettrici. Anche in questo caso si sono privilegiati tecniche e materiali di bio-edilizia ed edilizia sostenibile, nonché il massimo riutilizzo dei materiali di recupero. E' stata prevista anche la sistemazione dell’area esterna con particolare riguardo alla viabilità di accesso ed alla parte floro-vegetativa.
Tra i fabbricati “minori” di interesse storico c’è poi la fagianaia, un fabbricato fatiscente, anch’esso oggetto di riqualificazione. E’ nata per volere del conte Vincenzo Pianciani al fine di dotare l’Isola di un vero e proprio allevamento per la riproduzione e il ripopolamento della razza Phasianus colchicus, più nota e comune come “Fagiano” da allevare anche per fini di caccia. Fu costruita al disopra del “Borgo” in una delle zone più elevate e panoramiche dell’Isola, immersa in un uliveto e a ridosso della “Lecceta di San Leonardo”. Il progetto è stato finalizzato al recupero del manufatto a fini didattici. L’idea è stata quella di realizzare un’“aula 3.0”, ovvero uno spazio di apprendimento flessibile, un vero e proprio laboratorio attivo di ricerca dove è possibile impiegare le più moderne tecnologie di comunicazione. Uno spazio adatto all’”Inquiry Learning”, cioè all’apprendimento attraverso l’esperienza e l’indagine. Per fare ciò è stato pensato di inserire all’ interno delle vecchie mura, una nuova struttura leggera in acciaio e vetro.
Oggetto di restauro è infine la Piscina Porcinai, il pregiato giardino di piante acquatiche, realizzato alla fine degli anni Cinquanta, su progetto del paesaggista Pietro Porcinai, uno dei maggiori architetti italiani del paesaggio, su commissione del conte Giannino Citterio. Lo specchio d'acqua, nell'elenco delle migliori opere paesaggistiche del Novecento, ha necessitato di un trattamento ai fini di garantire un'idonea qualità delle acque realizzando un impianto di fitodepurazione che si rifà alle teorie delle biopiscine e biolaghi balneabilii e dove è stato previsto anche il risanamento degli spogliatoi, bagni e locale tecnico interrati.