All’interno dell’Isola è presente un oliveto di 34 ettari che compre quindi circa il 60% dell’isola Polvese. 4450 piante, divise tra Dolce Agogia, Moraiolo, Frantoio e Leccino che caratterizzano tutto l’ambiente, anche grazie a tante piante secolari, maestose, da essere veri monumenti.
Alberi monumentali che in questi ultimi anni sono oggetto di un recupero agronomico e di un modello di gestione degli oliveti in regime biologico, con l’adozione di sistemi di potatura moderni che uniscano all’incremento della produttività, l’aspetto estetico della gestione della chioma con forme di gestione degli oliveti, quindi di potatura, che non compromettano il valore dell’ecosistema e dell’ambiente cui appartiene.
Il recupero di piante monumentali ha un valore straordinario e le tecniche di potatura devono confrontarsi con principi del tutto particolari.
Si tratta di piante secolari, alle quali si deve garantire sempre e comunque il mantenimento della ‘dignità di pianta’, approcciandosi ad esse con l’idea di rispettare la struttura originaria, individuando la direzione di crescita senza ridurre mai troppo il volume della chioma, con l’obiettivo di determinare l’altezza definitiva della stessa, in maniera tale da poter lavorare da terra.
Ci si trova a dover ridare luce alla pianta, mantenendo forte l’equilibrio tra chioma e radici e la logica gerarchia delle branche, in maniera tale da regolare la ripresa vegetativa e contrastare la successiva emissione di succhioni.
La Dolce Agogia è una cultivar tipica dell’area del Trasimeno, infatti è diffuso soltanto nelle colline che circondano il Lago e in alcune aree delle colline intorno a Perugia.
Questa varietà si presenta con una foglia verde scuro di forma ellittica, un frutto di forma ovoidale tendente allo sferico di colore viola scuro – nero. La Dolce Agogia soffre di un’alta percentuale di aborto dell’ovario e si caratterizza per una produttività medio-bassa.
Si presenta con una componente alta di polifenoli e di acido oleico, con un rapporto elevato tra acidi grassi insaturi e saturi.
La cultivar Dolce Agogia dà un olio che all’olfatto si presenta ricco di toni delicati di mandorla e carciofo, accostati al gusto, dà giusta sensazione di amaro e lieve di piccante.
CATASTO CHIESA, 1730
CATASTO CHIESA, 1730
Cabreo Pianciani (1808-1830)
Cabreo Pianciani (1808-1830)
Cabreo Pianciani (1808-1830)