1 dicembre 2020

Tema

Sono parecchi mesi ormai che Carlo ha smesso di fumare, così non stiamo più all'aperto quando andiamo al bar a metà di quella grigia piazza. Non mi dispiaceva stare fuori, anche con l'inverno inoltrato; l'aria fresca della notte è un'ottima compagna per una bionda media. L'ho capito solo ora che seduto ad un tavolo in una sala per me nuova, aspettiamo silenziosi l'ordinazione. Carlo mi siede accanto, il tavolino di forma circolare ci dà la possibilità di vederci in faccia senza stare di fronte, è un'ottima cosa poter guardare davanti a sé senza incontrare lo sguardo di qualcuno. La luce è soffusa, così come la musica che prosegue indisturbata monotona ed inutile. Il brusio nella stanza è quasi piacevole, le poche persone sedute parlano sommessamente, non riesco a cogliere nessuna parola distinta. Sembra che ogni tavolo si chiuda su se stesso in un abbraccio dal tiepido mormorio. Mi pare brutto tradire il silenzio che si è creato tra di noi. Aspetto.

Arriva una giovane coppia con la quale compare anche la cameriera che ci serve con aria assonnata. Dopo i ringraziamenti di rito ci dissetiamo, finito il primo sorso faccio una battuta. Carlo mi sorride stranito dopodichè risponde. Il silenzio si è rotto, non si può più stare zitti.



Marco Gatti

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marco.gatti.ilcardellino@gmail.com