5 dicembre 2020

ottava variazione

SOUVENIR DE L'AMBLETO DI GIOVANNI TESTORI

Oramao i zigheretti il Carlo li ha piantati lì che sono mensualità, cosindelchè abbiamo semper un tetto in de sopra de la crapa quando andiamo in del bar. De fuora era bello in del mezzo della spiazza grisa, anca con i giazzi e le nevade dentifriziche de l’inverno, la frescaria de le biere medie et del dizzetamento nostro de noi.

Sfilosofeggio di queste cose sentato sulla mia cadrega che mi paro il penzatore, quello dello scultoro franzese. Il Carlo mi sta in del fianco, revolgiuto anca lui al salomone del bar, et ciò s’ha da amputare alla forma di formaggella del taolo.

Est in del vero che multe sunt le formaggelle, et multi i vermeni in del torno de loro, et per tutto il moromorare non si tira de fuora una parola de una. Inzolamente io e il Carlo stiamo isprofondati in del silentium, et ci silentia una certa soggettazione, la causale de cui est la baristica coi suoi lùmoni soffusissimi, la sua musica sbassata che ci illusionano di essere a Pariz a noialtri.

Enterano due contingiunti et poi una figura femminilica: est la camariera, martore di una serenata di scarrozzamenti e turnazioni. Io e il Carlo ci dizzetiamo, poi inzìpiano i sorrisamenti e i sganacciamenti. Silentium spetasciatum est.


Davide Filippi

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