9 ottobre 2020

Quando un dibattito alla presidenza non è tale

Il 29 settembre 2020 si è tenuto il primo dei tre dibattiti presidenziali per le elezioni americane, previste per il 3 novembre e che vedranno scontrarsi Donald Trump e Joe Biden. Come moderatore era presente Chris Wallace, giornalista e conduttore televisivo americano, il quale aveva stilato una lista di temi da trattare, dall’emergenza Covid all’integrità delle elezioni, dal razzismo e la violenza all’economia e così via.

Tuttavia, ciò che ha caratterizzato il dibattito è stata proprio la mancanza di discussione riguardo questi argomenti e la modalità in cui si è svolto: i due candidati sono finiti per parlarsi uno sopra l’altro e ben presto ci si è trovati di fronte a un ammasso confusionario di insulti e accuse (la maggior parte infondate) che ognuno dei due rivolgeva all’altro. Nonostante fosse un incontro formale, Trump e Biden hanno fin da subito mantenuto un linguaggio colloquiale: il primo chiamava l’altro “Joe” e l’altro lo apostrofava con un semplice “man”. Già con queste premesse vediamo come ciò che doveva essere un dibattito parlamentare in realtà non può essere chiamato tale.

La strategia di Trump era molto semplice: eludere le domande cambiando velocemente argomento davanti a conversazioni “scomode”: alla domanda riguardante l’accusa di evasione di tasse, inizialmente Trump ha negato poi ha accusato Biden di aver emanato leggi che gli hanno consentito ciò. Altro punto su cui Trump ha attaccato Biden tirando in causa suo figlio chiamandolo “un drogato”. Punto focale del dibattito è stato il momento in cui è stato chiesto a Trump di condannare i suprematisti bianchi e i gruppi estremisti come i “proud boys” - organizzazione fascista formata di soli uomini che girano per le strade armati affermando di “difendere la proprietà privata” intimidendo i civili – e il presidente ha iniziato farfugliando “come vuoi chiamarli” e finito dicendo a questi gruppi di “rimanere indietro” e “rimanere pronti” perché “qualcuno deve fare qualcosa riguardo i gruppi antifascisti e la sinistra”, per spostare velocemente l’attenzione e tornare ad accusare l’avversario. Abile mossa politica questa per acquisire più consensi: non condannando gli estremisti, Trump si mantiene abbastanza neutrale da raccogliere gli elettori più moderati ma non si sbilancia troppo per non perdere la fiducia di gruppi come i “proud boys”. Allo stesso modo, mentre si parlava delle proteste, Trump afferma che Biden ha scusato i saccheggi violenti, quando Biden ha più volte condannato la violenza in passato e aveva solo fatto notare che molte proteste sono state pacifiche. Dall’altra parte, in più occasioni Biden ha insultato l’avversario con parole forti, chiamandolo “clown” e accusandolo di essere “il peggior presidente che l’America abbia mai avuto”, additandolo come “razzista”, e incolpandolo di non aver gestito bene l’emergenza sanitaria durante la pandemia.

Questa tecnica è presente non solo nella politica americana, ma anche in quella italiana (come esempio potremmo prendere Salvini): si schivano le domande, si risponde con motti e slogan appositamente studiati e con dati – spesso non reali o ingigantiti– per fare bella figura. I dibattiti non vengono utilizzati per esporre il proprio programma o le proprie idee politiche, ma sono visti piuttosto come un modo per screditare l’avversario agli occhi degli elettori, per raccogliere consensi attraverso frasi ad effetto che arrivano direttamente all’ascoltatore, che viene toccato profondamente e, forse, cambierà idea sulla base delle accuse mosse verso il suo favorito.

Possiamo però dire che la mancanza di ordine e la scarsità di contenuti che sono stati effettivamente discussi non sono sufficienti a definire il vero vincitore di questo dibattito. Di conseguenza, possiamo immaginare che il dibattito non abbia cambiato le previsioni precedenti, che vedevano Biden vincitore.


Carolina Broll


FONTI

https://edition.cnn.com/2020/09/29/politics/fact-check-biden-trump-first-presidential-debate/index.html

https://www.youtube.com/watch?v=aUe1Zxw0o4s&t=31s

https://edition.cnn.com/2020/09/30/politics/trump-biden-first-debate-takeaways/index.html



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