Le TIC: un viaggio per tutti
«In una didattica orientata alla speciale normalità è importante progettare i percorsi formativi in modo che incontrino tutti i bisogni educativi, compresi quelli speciali, in una prospettiva inclusiva.»
DARIO IANES
Secondo i principi della didattica inclusiva, la scuola ha il compito di mettere in campo tutti gli strumenti disponibili per facilitare la partecipazione degli studenti alla vita scolastica e c’è un consenso ormai quasi unanime sull’utilità delle nuove tecnologie per favorire questo processo. L’utilizzo di questi strumenti rientra fra le strategie didattiche inclusive e può avere un ruolo ancora più determinante nel caso di studenti con Bisogni Educativi Speciali (BES) e Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA).
Inclusione
si riferisce a tutti gli alunni, come garanzia diffusa e stabile di poter partecipare alla vita scolastica e di raggiungere il massimo possibile in termini di apprendimenti e partecipazione sociale.
La scuola inclusiva
Dovrebbe mettere in campo tutti i facilitatori possibili e rimuovere tutte le barriere all'apprendimento e alla partecipazione di tutti gli alunni, al di là delle varie etichette diagnostiche.
Metacompetenze inclusive
Valorizzazione delle differenze
Competenza etica e prosociale
Competenza emotiva
Competenza metacognitiva
DOCENTE
Diventa competente e promuove competenze negli alunni
STUDENTI
Sviluppano competenze inclusive individuali e per il contesto
Strategie e Tecnologie per l’Inclusione
Si rivolgono a tutta la classe;
Si usano partendo dalle differenze presenti nel gruppo;
Potenziano le competenze di tutti, lavorando sugli stessi materiali a differenti livelli;
Funzionano se usate direttamente dagli alunni.
Didattica inclusiva è basata su
Strategie attive di partecipazione e collaborazione degli studenti
Riconoscimento e valorizzazione delle differenze del gruppo.
Flessibilità di tempi e spazi di apprendimento
Flessibilità e adattamento dei materiali didattici e delle risorse rispetto al gruppo.
Nuove tecnologie, disabilità e BES sono messi spesso in relazione solo come ausili specifici o ausili di sostegno.
Sfruttano ogni minima abilità posseduta dalla persona
Partono dai bisogni peculiari individuali della persona.
Sostituiscono una funzione deficitaria o del tutto assente
Spesso costruiti o adattati alle caratteristiche individuali
Costosi, mutuabili, rientrano nel Progetto di Vita.
Strumenti e misure compensative
Basate sullo specifico disturbo della persona;
Sostituiscono una funzione deficitaria riequilibrando il più possibile la situazione di partenza;
Efficaci se calate in un contesto inclusivo, cooperativo, tecnologico.
7 punti chiave per la didattica inclusiva
7 dimensioni della didattica da potenziare in classe con e senza le tecnologie, che garantiscono le sviluppo di metacompetenze inclusive.
Un ambiente inclusivo è quello in cui
Esiste programmazione e corresponsabilità didattica tra le varie figure professionali, non deleghe reciproche;
Gli alunni hanno parte attiva nel processo di apprendimento, collaborando, aiutando, sperimentando, esplorando, ricercando, domandando e sbagliando
Si promuove l’innovazione mediante strategie didattiche innovative, non centrate solo sulla trasmissione di contenuti e su un unico strumento didattico (spesso il libro di testo)
Perché un ambiente tecnologico per includere?
Le tecnologie facilitano un approccio multimediale e multicanale al servizio dei diversi stili di apprendimento (Gardner, 1983; 2005; Sternberg, 2003; McKenzie, 2006; Gentili, 2011).
Tolgono centralità al solo libro di testo
Permettono un coinvolgimento attivo e un’alta attenzione e motivazione da parte degli alunni Innescano spontaneamente dinamiche cooperative e di aiuto (spontaneo o gestito)
Facilitano la trasferibilità dei contenuti e materiali scuola/casa Danno grandi possibilità di adattamento dei materiali e dei percorsi di apprendimento
La sfida è quella di trovare strategie didattiche inclusive che facilitino l’uso degli strumenti compensativi nello studio domestico. In classe i migliori strumenti compensativi restano i compagni e i docenti. Adattare i materiali e i processi di apprendimento grazie all’uso delle tecnologie è la base dell’azione compensativa e inclusiva
Per gli alunni con disabilità, studiare in un ambiente tecnologico vuol dire:
Utilizzare materiali didattici individualizzati, calibrati sulle proprie capacità;
Utilizzare più codici comunicativi, riuscendo a mostrare le proprie abilità alla classe;
Condividere con i compagni strumenti e attività per realizzare materiali insieme;
Utilizzare materiali didattici prodotti dai compagni per l’alunno;
Aumentare la motivazione e incentivare apprendimento significativo, lavorare per progetti, dare senso concreto alle proprie azioni
Per gli alunni con DSA vivere un ambiente tecnologico vuol dire:
Avere accesso a materiali digitali condivisi e elaborati insieme agli altri (il più possibile normali, non speciali)
Massimizzare il tempo speso in classe, rispetto al tempo dello studio domestico
Apprendere insieme agli altri un metodo di studio con le tecnologie e i suoi strumenti e codici Diminuire gli ostacoli di accesso alle informazioni e alle nozioni (varietà di fonti, varietà di azione)
Utilizzare le proprie elevate competenze tecnologiche nel gruppo
"La frase più pericolosa in assoluto è: "Abbiamo sempre fatto così"
Grace Hopper (matematica e progettista di sistemi)