Diritto
a cura di Natascia Valenti
Matricola: 92061084
Le trappole del Web
Da quando navigare in internet è ormai diventata un'attività quotidiana, ci si è resi conto che ciò che sembra mancare di base è un uso consapevole e sicuro della rete. Basti pensare che il 92% degli adolescenti tra i 12 e i 16 anni dichiara di navigare in internet senza il controllo dei genitori.
Le nuove generazioni rischiano di cadere nelle trappole del web, se da un lato, infatti, Internet costituisce una preziosa risorsa, dall'altro può rappresentare una fucina di pericoli.
Pertanto, in sede di programmazione disciplinare, il Dipartimento di Diritto, ha deliberato l'approfondimento di tematiche inerenti la sicurezza dei ragazzi dai rischi della rete.
Argomenti
Internet addiction
L' internet addiction è definito anche Internet Addiction Disorder (IAD). L'espressione ha fatto la sua comparsa nel 1995, per merrito dello psichiatra americano Ivan Goldberg.
I nativi digitali hanno una percezione particolare, a volte distorta, del digitale. La loro dipendenza dal web è paragonata a quella delle sostanze stupefacenti sia per le "crisi" di astinenza che esso può innescare, determinando una sorta di subordinazione nei confronti della rete, sia per le ripercussioni sulle relazioni sociali che si traducono in un isolamento.
Se, paradossalmente, con i social network creiamo una fitta rete di comunicazione, la trappola in agguato è un'esclusione dai gruppi esistenti nella realtà. Le testimonianze di ragazzi che dichiarano di sentirsi soli, nonostante siano sempre connessi in comunicazioni virtuali, sono moltissime.
Altra conseguenza derivante dall' IAD è la confusione tra web e realtà che spinge a fidarsi di persone sbagliate.
I sintomi legati alla dipendenza dal web si manifestano con ansia, insonnia, forti emicranie, facile irritabilità, stanchezza e tensioni muscolari, difficoltà di concentrazione. Le conseguenze sociali sono l'isolamento e i ritardi a scuola.
Cyberbullismo
Il termine cyberbullismo indica atti di violenza psicologica perpetrati e ripetuti tramite le tecnologie informatiche: email, Facebook, blog, WhatsApp.
Principali caratteristiche:
- avviene online
implica una diffusione di immagini offensive o insulti
comporta l'impossibilità o la difficoltà di eliminare il materiale ingiurioso
esercita violenza su un solo soggetto
intenzionalità
asimmetria di potere tra bullo e vittima
Il cyberbullismo costituisce un reato. Con la L. 29 maggio 2017, n. 71 sono state sancite disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione e il contrasto del fenomeno, definendo in modo chiaro i diritti del vessato e le pene per chi esercita bullismo on line.
Cyberstalking
Il reato di stalking introdotto nel codice penale dal 2009 con la L. 38/2009 è stato affiancato, di recente, da quello di cyberstalking, temine utilizzato per indicare gli atti persecutori compiuti attraverso il web.
Solitamente la vittima subisce minacce, false accuse o fastidiosi contatti.
Questa tipologia di reato può manifestarsi anche con violazioni dell'accesso al PC della vittima o addirittura ai suoi account social.
La tecnologia, tuttavia, possiede anche degli strumenti per arginare il fenomeno. I software spyware ad esempio sono in grado di controllare ciò che avviene sia sul PC sia sul cellulare.
Tra le App degli smartphone sono presenti i programmi di difesa: su whatsApp è possibile fare un backup dei messaggi e presentarli eventualmente come testimonianza.
Hate Speech
Con l'espressione Hate speech (letteralmente discorsi d'odio) s'intende l'incitamento all'odio. Nel 1997 il Consiglio d'Europa ha definito "discorsi d'odio" tutte quelle espressioni che diffondono, incitano, promuovono o giustificano l'odio razziale, la xenofobia, l'antisemitismo o altre forme di minaccia basate sull'intolleranza.
I social network sono teatro privilegiato di questa pratica illegale che può essere denunciata attraverso le segnalazioni degli utenti. Esiste un gruppo di lavoro denominato Deciders che vaglia caso per caso e prende provvedimenti.
Obiettivi
Formare gli studenti ad un uso più consapevole delle risorse tecnologiche
Educare all'osservanza delle regole e al rispetto reciproco
Educare alla non violenza
Informare i ragazzi sui rischi della rete
Aggiornare i discenti sulle conseguenze penali legate ai reati commessi in rete
Riferire sugli Istituti e sugli interventi di tutela contro i reati commessi on line
Avvicinare i giovani alle Autorità di Pubblica Sicurezza
Strumenti
Schede e piattaforme interattive
Strumenti multimediali: LIM, Tablet, PC
Utilizzo dei diversi portali e motori di ricerca
Mappe multimediali
Learning Apps
Google moduli
Metodologie
Gli studenti, rifacendosi ad un modello di tipo "LEARNING BY DOING" sono invitati a svolgere una sperimentazione attiva dei contenuti appresi durante il percorso formativo, personalizzando le proprie conoscenze ed orientandole al contesto scolastico e sociale.
L'attività didattica in oggetto, orientata alla formazione di giovani consapevoli e responsabili, è finalizzata alla costruzione di nuovi contesti di convivenza, prevedendo una fase di " PEER EDUCATION", attraverso l'individuazione di giovani mentor come figure capaci di contrastare i fatti illeciti legati al web e in modo particolare arginare i fenomeni di cyberbullismo, attraverso il sostegno e il supporto ai compagni più fragili.
Questo percorso viene consolidato attraverso un momento di costruzione congiunta, di gioco e drammatizzazione " ROLE PLAYING" guidato dal docente.
Infine, sono previsti momenti di apertura al mondo adulto ed esterno al contesto scolastico, come l'organizzazione di incontri tematici con i rappresentanti delle Autorità di Pubblica Sicurezza.
Valutazione
Si procederà alla valutazione al termine del percorso.
Saranno oggetto di valutazione: l'interesse mostrato, la partecipazione, il grado di maturità raggiunto, lo spirito di collaborazione tra discenti, i livelli di apprendimento, le conoscenze acquisite, la capacità di mettersi in discusione.
Le verifiche saranno somministrate attraverso le applicazioni Google moduli e Learningapps.