Camminando lungo i sentieri, soprattutto in prossimità dei corsi d'acqua, o quando ci troviamo costretti a guadare ruscelli o attraversare pozze effimere dopo la pioggia, è possibile notare delle masse amorfe, più o meno rotondeggianti, dalla consistenza gelatinosa e dallo strano colore grigio-bluastro. Quello che a prima vista potrebbe sembrare l'ovatura di qualche strano animale o addirittura qualcosa di "alieno" proveniente da mondi lontani, è in realtà un organismo microscopico chiamato Nostoc.
Questo genere di cianobatteri, o alghe azzurre (come sono informalmente conosciute), è formato da colonie di piccole cellule incatenate l'una all'altra. Questi ammassi, composti da miliardi di individui, riescono a organizzarsi in strutture macroscopiche che possiamo vedere a occhio nudo.
La vera bellezza di questo organismo, però, si può apprezzare solo attraverso le lenti di un microscopio. Le cellule, disposte in catene corte o lunghe, si aggrovigliano e formano una rete intricata di filamenti. È frequente osservare, all'interno dei filamenti composti da cellule somatiche a barilotto, alcune cellule rotondeggianti con una parete più spessa, chiamate eterocisti. Queste cellule specializzate svolgono l'importantissima funzione di fissare l'azoto atmosferico, contribuendo così all'importantissimo ciclo dei nutrienti.
La fissazione dell'azoto atmosferico (N2) è una delle reazioni più importanti in biologia, poiché converte l'azoto gassoso, che le piante non possono utilizzare direttamente, in una forma assimilabile come l'ammoniaca (NH3). Per compiere questa operazione, gli eterocisti devono creare un ambiente anaerobio (privo di ossigeno). La reazione di fissazione dell'azoto, catalizzata dall'enzima nitrogenasi, è infatti estremamente sensibile alla presenza di ossigeno, che la inattiva. Numerose specie del genere Nostoc, infatti, sono componenti importanti dei biotopi del suolo o dell'acqua nelle regioni subpolari e sono efficienti fissatrici di azoto. Alcune specie crescono anche in modo endofitico (all'interno) in funghi, muschi, epatiche, felci e piante vascolari (come le radici delle Cycas).
Durante i mesi più secchi, la scarsità di piogge fa seccare questi ammassi gelatinosi, riducendoli a sottili fogli di materia organica. Tuttavia, non appena l'umidità torna ad aumentare, le colonie gelatinose di Nostoc riprendono vita, gonfiandosi ed espandendosi nuovamente.
Nostoc commune Vaucher ex Bornet & Flahault
colonia tallosa macroscopica, gelatinosa
lungo il torrente Ferraina, Aspromonte orientale
Nostoc commune Vaucher ex Bornet & Flahault
colonia tallosa macroscopica, gelatinosa
lungo il torrente Ferraina, Aspromonte orientale
Nostoc commune Vaucher ex Bornet & Flahault
visione microscopica ingrandita 400x
sezione microscopica da colonia
Nostoc commune Vaucher ex Bornet & Flahault
visione microscopica ingrandita 400x
sezione microscopica da colonia
Nostoc commune Vaucher ex Bornet & Flahault
visione microscopica ingrandita 400x
sezione microscopica da colonia
Nostoc commune Vaucher ex Bornet & Flahault
visione microscopica ingrandita 400x
sezione microscopica da colonia
Nostoc commune Vaucher ex Bornet & Flahault
particolare di una eterociste
sezione microscopica da colonia
Nostoc sp.
visione microscopica ingrandita 400x
pozza effimera
Nostoc sp.
particolari di eterocisti terminali
pozza effimera
Nostoc sp.
visione microscopica ingrandita 400x
pozza effimera
Nostoc sp.
visione microscopica ingrandita 400x
pozza effimera
Nostoc sp.
visione microscopica ingrandita 400x
pozza effimera
Nostoc sp.
visione microscopica ingrandita 200x
stagno permanente
Nostoc sp.
visione microscopica ingrandita 400x
stagno permamente
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