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Una selezione dei nostri post sui social media

17 agosto 2023: PUMS e Biciplan

Una rapida occhiata virtuale al Biciplan in realizzazione all'Aquila, come accedere alle informazioni e alle mappe e breve stato dell'arte.

Parcheggio davanti al Museo del Lupo, utile per scaricare la bicicletta e fare la gita.

Piccolo tratto trovato allagato sul percorso tra l'Abbazia di Santa Lucia e Terranera. Da rivedere.

4 agosto 2023: Qualche commento da "La Felliniana"

La seconda, partecipata, edizione de La Felliniana si è svolta il 23 luglio 2023. Il percorso si presta molto bene per essere fruito da tutti, anche famiglie con bambini dai 7-8 anni in su e con tutti i tipi di bicicletta. I paesaggi attraversati e i panorami osservati sono di altissimo livello. Giro consigliatissimo.

Qualche commento emerso dall'esperienza:

Il piccolo gruppo che ha percorso la tappa breve di 15 km davanti alle rovine del mulino utilizzato da Fellini nel film "La strada", da cui il nome dell'iniziativa.

Il pannello che racconta la storia del mulino

Da "Il Centro" 18 marzo 2023

Dal libro "Come risolvere i problemi di parcheggio nel tuo comune" (https://benzinazero.wordpress.com/.../come-risolvere-i.../), il centro di Columbus (USA). In giallo i parcheggi a raso, in viola quelli multipiano. I problemi di traffico e parcheggio però non sono ancora stati risolti. 

18 marzo 2023: Parcheggi al posto di palazzi, anche in centro storico

Parcheggi al posto di palazzi, anche in centro storico: questo l'ultimo annuncio, a dir poco da brividi, dell'Amministrazione comunale.

D'altra parte, l'abbiamo scritto e detto più volte, l'ultima un mese fa (https://sites.google.com/view/fiablaquila/diario/media...): senza una visione di impostazione urbana, senza coordinare il tema della mobilità con quello dell'urbanizzazione, senza una vera politica di riduzione del proliferare dell'auto privata, lo sviluppo naturale non può che essere quello di avere una città mai sazia di spazio pubblico dedicato a parcheggio e con problemi sempre più gravi di traffico e disgregazione sociale.

E' già successo, sperimentato e ripetuto, non è fantasia. Negli USA molte città hanno il "centro" come nella figura (presa da qui: https://benzinazero.wordpress.com/.../come-risolvere-i.../) : una distesa di parcheggi, intervallata da qualche edificio.

Ad oggi, da ogni ala dell'amministrazione (maggioranza e minoranze) il coro è unanime (almeno su una cosa): più parcheggi, punto. Chi chiede SOLO più parcheggi, indirettamente e inconsapevolmente chiede esattamente quel destino: è davvero questo che vogliamo per il nostro centro storico medievale?

25 febbraio 2023: Trasporto pubblico AMA L'Aquila

Noi siamo nettamente dalla parte dell'azienda cittadina di trasporto pubblico, ma quando leggiamo questo tipo di notizie, che periodicamente si ripetono, ci poniamo delle domande, che a noi appaiono abbastanza ovvie, ma che nessuno sembra porre in modo chiaro e diretto:

- perché nessuno chiede quale sia la vera origine dell'andamento "zoppicante" di un azienda che fornisce un tipo di servizio così necessario? Spostarsi è talmente necessario, che l'azienda di trasporto dovrebbe in linea di principio essere la più fiorente della città: come mai non è così? E' qualcosa che dipende solo dall'azienda oppure risente di altre scelte di un certo tipo sulla mobilità in generale, o entrambe le cose?

- perché nessuno chiede di fare una valutazione complessiva dell'efficacia dell'attuale servizio? Quanto, ad esempio, esso risponda alle reali esigenze di spostamento dei cittadini, in termini di frequenza, durata e comodità?

Provocatoriamente, ci chiediamo anche: quante delle persone che intervengono a riguardo utilizzano DAVVERO il servizio pubblico di trasporto quotidianamente? Quanti dei dipendenti dell'AMA stessa lo fanno, quanti di loro si recano al lavoro con l'autobus? Quanti, in pratica, vivono nella realtà l'utilizzo del mezzo pubblico, come utenti "normali"?

12 novembre 2022: "Armi su strada" di Bruno Bozzetto

Un milione (1.000.000) di morti l'anno. L'unica è sperare di non essere tra quelli la prossima volta, o che non ci siano i nostri figli o i nostri amici o... O decidere di cambiare.

29 maggio 2022: Domande ai candidati sindaco dell’Aquila: la sosteniamo questa mobilità?

Mancano oramai pochi giorni al rinnovo dell’amministrazione comunale a L’Aquila e noi di FIAB (Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta) abbiamo prestato attenzione al tema della mobilità nelle proposte esternate finora. Abbiamo avuto poco da fare, in quanto se n’è parlato poco o nulla.

Il tema di come ci si sposta in città è centrale, ma apparentemente non è riconosciuto nell’importanza che merita. Gli argomenti più sentiti e discussi si limitano alla sempre crescente (e mai sufficiente) richiesta di parcheggi e al conteggio delle buche sulle strade carrabili. Non si parla di pedonalità, di trasporto pubblico, di traporto condiviso, di ciclabilità, di accessibilità agli spazi e alla mobilità per tutte le età e condizioni fisiche. L’impressione è che siano argomenti considerati del tutto secondari e probabilmente elettoralmente scomodi.

Eppure, una revisione profonda della mobilità nella nostra città appare quanto mai necessaria, per diversi ed evidenti motivi che qui andiamo solo brevemente a ricordare. La città aspira, giustamente e finalmente, a diventare baricentrica e attrattiva nel contesto dell’Appenino centrale. Dunque chiediamo ai candidati sindaco, anche relativamente al Piano Urbano per la Mobilità Sostenibile (PUMS) già definitivamente approvato:

 

Riteniamo che risposte circostanziate e puntuali a queste domande siano ineludibili da parte di un futuro aspirante Sindaco. I soci FIAB propongono la centralità del mezzo di trasporto di gran lunga più efficiente che sia mai stato concepito dall’uomo, ovvero la bicicletta. Non solo come mero veicolo, ma anche come strumento culturale trasformativo della mentalità e dell’attitudine verso le priorità della vita e dei consumi. Tuttavia, l’intenzione non è certo quella di sostituire un monopolio di fatto in termini di trasporto personale, ovvero quello dell’auto privata, con un altro, perché innescherebbe altri problemi. Ovunque ci sia monocultura, alla lunga sorgono più problemi che soluzioni. Poniamo l’enfasi su un mix di servizi e mezzi di trasporto logicamente concepito, strutturalmente efficiente e flessibile, equamente distribuito e incentivato. Una mobilità che funga da collante e non da disgregante del tessuto urbano e sociale, che unisca in una trama logica i Luoghi e i Poli della città. Con le nuove tecnologie e i finanziamenti europei sempre più consistenti sulla mobilità sostenibile, questa sì che è una concreta e sana occasione di sviluppo della città! Come si fa ad ignorala?

Ora il tempo restante è poco in vista delle votazioni e ci scusiamo del ritardo con cui esterniamo queste nostre brevi considerazioni. Esortiamo ciononostante i candidati alla carica di Sindaco ad esternare pubblicamente la loro visione e le loro proposte concrete in tema di mobilità sostenibile, suggerendo di partire dalle semplici domande che abbiamo pocanzi posto.

Invitiamo inoltre chi verrà eletto ad istituire un Tavolo permanente sulla Mobilità Sostenibile subito dopo l’insediamento, che permetta un confronto e un’interazione continua con la cittadinanza, anche rappresentata dalle associazioni, su questi temi nodali per il futuro della città. Noi di FIAB L’Aquila ci rendiamo disponibili, con entusiasmo e voglia di rinnovamento, fin da ora.

2 aprile 2022: Quanto occupano i parcheggi?

L’Aquila ha una densità di 760 automobili ogni 1000 abitanti, che per una popolazione di circa 70.000 si traduce in circa 53.000 automobili. Un parcheggio occupa circa 2.5 x 5 = 12.5 mq, quindi in tutto le macchine degli aquilani occupano circa 660.000 mq, ovvero circa 66 ettari. Visivamente, quanto è questo spazio, se fossero parcheggiate tutte vicine? Vediamolo raffrontato ad alcune località della città, come l’area di Piazza d’Armi e Caserma Pasquali, il complesso di Collemaggio, il centro storico (v. figure).

Occupano un bel po’ già così, ma in realtà occupano molto di più, perché ci sono da aggiungere gli spazi di manovra e anche tutte le strade e le piazze, che sono riservate esclusivamente a loro, in quanto per il transito di veicoli è completamente sacrificato il passaggio di persone, di biciclette, di altri mezzi. Anche il passaggio dei mezzi pubblici è mescolato al traffico privato “normale”.

Ragioniamo per isolati, per quartieri.

La parte più abitata del Comune è estesa, più o meno, su un asse longitudinale da Cansatessa a Bazzano (12 km) per una larghezza trasversale all’asse di circa 3 km. Fanno circa 36 kmq, dove risiedono circa il 90% dei 70.000, quindi circa 63.000 persone. La densità abitativa media è quindi di circa 63.000/36 = 1.750 abitanti/kmq. Facciamo 2.000 per comodità. In realtà, in aree come Pettino o il Torrione o, pre-sisma, il centro storico, si superano i 5.000 abitanti/kmq.

Se prendiamo ad esempio Pettino, la parte tra la SS 80 e Via Antica Arischia e tra Autostrada A24 e il centro commerciale Amiternum è circa 1300 x 500 = 65.000 mq = 65 ettari. Assumiamo che vi abitino circa 5.000 persone, che quindi avranno 5.000 x 0.76 = 3.800 auto. Il fabbisogno di area di parcheggio è quindi 3.800 x 12.5 = 47000 mq = 4.7 ettari. Visivamente, un’area quadrata lato 220 m, come quella disegnata in figura. Bisognerebbe aggiungere gli spazi di manovra.

Se si concentrassero tutti i parcheggi residenziali in poche aree grandi a sufficienza, facilmente e agevolmente raggiungibili, con parcheggi anche per biciclette, si potrebbero liberare e riabilitare tutti gli altri spazi oggi sacrificati per le macchine. I mezzi pubblici avrebbero corsie preferenziali per essere veloci, frequenti e puntuali. Le aree destinate a parcheggio potrebbero essere coperte di pannelli fotovoltaici e usati per il recupero dell’acqua piovana, ad esempio per annaffiare le aree verdi. Le strade potrebbero diventare ciclabili e pedonali così come sono, senza fare molti altri lavori dispendiosi e impattanti. Bisognerebbe rinunciare all’automobile sotto casa, ma ce ne sarebbe un bisogno minimo, con mezzi pubblici efficienti, strade pedonali e ciclabili e servizi di vicinato che rifiorirebbero, compresi quelli per trasporto a chiamata per chi e quando se ne ha bisogno.

È solo un esempio, ma non sembra anche a voi una cosa possibile, una piccola rinuncia individuale, per un grande vantaggio collettivo?

12 marzo 2022: Il sogno della FIAT (1932)

Vale la pena ripercorrere con attenzione il filmato del Centro Storico FIAT, segnalato da Raffaele Di Marcello ieri.

Esso svela in un modo che oggi potremmo definire "ingenuo", se confrontato con le sottili strategie di marketing odierne, gli obiettivi della casa automobilistica, che sono lo specchio dell'attuale modo di spostarsi in città. Mostra quanto questo immaginario abbia avuto un impatto profondo sulle scelte politico-economiche, sull'assetto urbano e sulle nostre vite. E come oggi, stia tutto sommato tradendo sé stessa e rivelandosi la nuova zavorra del vivere insieme.

Commenti nelle didascalie dei fotogrammi selezionati qui di seguito. Buona riflessione!

Si inizia da un problema reale: andare al lavoro ogni mattina. Le corriere sono piene e il protagonista non riesce a salire. Il trasporto pubblico, in effetti, deve essere efficiente per essere una soluzione allettante. 

Esasperato inizia ad avviarsi a piedi, ma incontra uno strano ometto che gli offre di acquistare un auto per risolvere il problema. Questa oggi è la soluzione di base per muoversi. 

Il poveretto non ha tanto denaro, ma l'ometto dice che ciò che ha è sufficiente e il nostro esce felice con l'auto nuova dal concessionario. Entro certi limiti, questo è vero anche oggi, basta fare le rate. Sempre più rate. 

Per prima cosa va a prendere i figli che escono da scuola, così non devono camminare come da consuetudine. Oggi è consolidata e indiscutibile consuetudine quella che era una novità per quei bambini, che oggi non camminano quasi più, con conseguenze non solo sullo stato generale di salute, ma anche sul piano dell'indipendenza emotiva. 

Poi passa a prendere la moglie che è andata a fare la spesa, affannata con le buste, anche lei a piedi come di consueto. Oggi ognuno e ognuna ha la sua auto personale, per la spesa e per tutto il resto. Il binomio auto-supermercato è uno dei legami più indissolubili che abbiamo accettato, cosa che però ha trasformato in modo, per molti versi negativo, l'impostazione della città: distanze troppo ampie per essere percorse a piedi, concentrazione e dominio di grandi catene, sempre più suolo da dedicare a strade asfaltate e parcheggi, che non bastano mai. Dove il posto non c'è, come ad esempio nei centri storici, la situazione diventa ingestibile e degradante, per cui le persone scappano dai luoghi della nostra identità. 

Passa davanti a un distributore, dove un automobilista meno provvido con auto molto potente paga profumatamente il suo carburante. Sul prezzo del carburante, nonché sulla potenza dei veicoli che usiamo, è fin troppo facile commentare in questi giorni su che direzione abbiamo intrapreso... 

Con la sua scelta, il protagonista ha in pratica contribuito anche a sconfiggere i fantasmi di una non meglio precisata "crisi". Chissà perché, però, oggi le crisi (finanziarie, sanitarie, energetiche, geopolitiche, d'identità, ecc.) sembrano susseguirsi l'una con l'altra, nonostante una macchina a testa che avrebbe dovuto invece risolvere tutto... e che come tale, ma in modo più sottile, continuano a proporci.

Ma la rivalsa individuale e la trasformazione sono i veri bonus segreti dell'acquisto: ora il bravo padre di famiglia può sfrecciare accanto a tutti i bus cattivi e lenti che lo hanno angustiato finora e portare finalmente la famiglia a un livello superiore! Tutto sommato con pochissimo impegno e poca spesa. 

Poi accanto al sogno dell'uomo, c'è quello della fabbrica, del progresso. Ed ecco che in breve tempo la strada si riempie sempre più di auto. La "scelta" è contagiosa. 

Le auto aumentano, occupando sempre più spazio e le persone sul marciapiede contemporaneamente diminuiscono. Inizia l'ingabbiamento, l'isolamento dei singoli. 

Al culmine tutti sono in auto, sfilando ordinatamente in modo compatto per strada, con andatura marziale. Sul marciapiede è rimasto solo un tizio, forse distratto, forse un disadattato, chissà. Prima o poi si dovrà adeguare anche lui. 

Ognuno davanti casa può arrotolare e fare ora a meno del marciapiede che "non serve più" come rimarca la voce recitante. Da adesso niente più piedi, solo automobili, per tutti e per tutto. Niente di più vero: affacciatevi davanti casa vostra e quello è il risultato. 

Il "miracolo" è il mondo e la città che vediamo e viviamo oggi. Chi è che diceva che i miracoli non esistono?