DEFINIZIONE
Particolare condizione del paziente, momento critico, che richiede un intervento immediato, non differibile nel tempo.
Spesso gli operatori sanitari indicano la tipologia di urgenza del paziente in base alla funzione vitale più complicata o alla situazione in cui si è creata l'urgenza: paziente neurologico, cardiologico, respiratorio, intossicato, politraumatizzato.
L'urgenza neurologica si verifica quando il paziente presenta emorragia o ischemia cerebrale. Tali condizioni creano una situazione definita STROKE, cioè una situazione di compromissione neurologica acuta dovuta all'interruzione della perfusione ematica di una specifica area del cervello.
Benchè una rapida assistenza sia importante per tutti i pazienti con Stroke, l'unica terapia veramente utile per ridurre al minimo il danno cerebrale è la fibrinolisi.
La catena della sopravvivenza per lo Stroke prevede:
Per urgenza cardiologica si intende qualsiasi alterazione dell'attività del muscolo cardiaco, sia essa di tipo meccanico o elettrico, che compromette la vita del paziente.
Fondamentale per questo tipo di urgenza è riconoscere il tipo di alterazione, esami molto utili e rapidi per questo tipo di urgenza sono l'ECG e l'Ecofast.
Le sindromi coronariche acute sono una delle cause principali di accesso al pronto soccorso che possono indurre necrosi miocardica che può portare al decesso attraverso l'occlusione delle arterie coronarie che irrorano il cuore.
Un'ulteriore condizione di instabilità cardiaca sono le aritmie, variazioni significative del ritmo cardiaco che non permettono al cuore di contrarsi efficacemente.
L'urgenza respiratoria si instaura quando il paziente perde totalmente o in parte la capacità di respirare autonomamente, questa situazione, se non trattata, può andare incontro ad una situazione di arresto respiratorio e di conseguenza all'arresto cardiaco.
Le insufficienze respiratorie posso essere dovuti a deficit degli scambi gassosi a livello polmonare; a deficit di ventilazione polmonare (pneumotorace ) o all'occlusione delle vie aeree.
Per valutare se un paziente è in crisi respiratoria bisogna valutare i seguenti parametri:
Per supportare il paziente con deficit respiratori è indispensabile l'erogazione di ossigeno o la ventilazione meccanica, spesso si rende necessario l'utilizzo di presidi per la pervietà delle vie aeree o l'intubazione endotracheale.
Per paziente intossicato si sintende il paziente che è stato esposto a agenti intossicanti, la maggior parte delle esposizioni avviene per ingestione. In queste situazioni molto importante per decidere l'iter terapeutico è il riconoscimento della sostanza tossica, ogni materiale sospetto rinvenuto accanto al paziente o sul luogo dell’esposizione deve essere fatto portare in ospedale per essere esaminato. L’intossicazione acuta è un processo dinamico che può rapidamente peggiorare e portare a complicanze letali, anche se alla presentazione in PS i sintomi d’esordio possono essere sfumati. Importante è ricordare che il supporto delle funzioni vitali è il primo trattamento da porre in atto indipendentemente dalla natura della sostanza tossica. L’intossicazione acuta spesso manifesta sintomi a carico di diversi apparati.
Per la diagnosi e per la cernita dell'agente tossico si rendono utili gli esami tossicologici delle urine o del sangue, spesso definire la causa dell'intossicazione può essere molto difficile data la scarsa collaborazione del paziente.
Gli interventi terapeutici consistono nel supporto delle funzioni vitali, nella riduzione dell'assorbimento della sostanza, somministrazione di antidoti che blocchino la sostanza, eliminazione della sostanza (gastrolusi) e nel trattamento sei sintomi.
Il politraumatizzato non è un paziente che presenta due o tre lesioni anatomiche associate (frattura di polso, contusione addominale, frattura di malleolo); bensì un soggetto che, in conseguenza di traumi multipli, presenta un coinvolgimento di due o piu’ organi o apparati in grado di compromettere la vita. La Rianimazione Cardio Polmonare (RCP) sulla scena del trauma e un trasporto efficiente, costituiscono gli anelli principali della catena della sopravvivenza. Si calcola che circa il 30% delle morti per trauma, potrebbe essere evitato, se venisse attuata precocemente la RCP e se si disponesse di un rapido trasporto. ll trattamento richiede la rapida valutazione delle lesioni e l’inizio delle manovre salvavita. Il TEMPO è prezioso (Golden Hour), quindi è necessario un approccio sistematico.
In sede di P.S.:
1. Valutare le funzioni vitali del pz e stabilire le priorità di trattamento in rapporto al tipo ed al meccanismo di trauma.
2. Ripristinare le funzioni vitali e stabilizzare le condizioni cliniche del pz.
3. Eseguire una dettagliata valutazione secondaria.
4. Instaurare il trattamento definitivo delle lesioni individuate.
Per saperne di più: http://www.formazioneinemergenzasanitaria.net/C01_Traumatica/PSTI_03_Il_paziente_politraumatizzato.pdf