Chi è l'infermiere Case Manager?
L’Infermiere Case Manager (ICM) è il professionista infermiere che provvede all’ assegnazione e al coordinamento dei servizi socio-sanitari destinati alla gestione clinica di un determinato target di utenti.
Si occupa della creazione di un particolare processo assistenziale tarato sul singolo paziente che viene seguito in tutte le fasi, dall’ ammissione alla dimissione.
Ruoli del case manager...
La presa in carico
Prendere in carico significa seguire nel tempo i problemi dei pazienti, garantire la continuità tra ospedale e territorio (continuità di assistenza e informazione), farsi carico anche dei problemi emotivi e non solo di quelli clinici, fornire un riferimento continuo
Il case manager è il referente del caso che ha il compito di far interagire le varie figure dell'equipe multiprofessionale; garantisce la presa in carico dell'utente e della sua famiglia, favorendo la partecipazione attiva dell'utente
Il ruolo dell’Infermiere Case Manager nella ADI (Assistenza Domiciliare Integrata)
Nel caso di pazienti ad alta complessità la prima visita dell’ICM avviene nell’ unità operativa con il paziente ancora ricoverato. Questa diventa un’occasione preziosa per individuare problemi e ostacoli che potrebbero presentarsi alla dimissione, dando cosi la possibilità all’ICM di provvedere alla sua risoluzione
(es. richiesta di presidi speciali).
All’ atto della dimissione verrà consegnata ai professionisti territoriali una copia della documentazione clinica e tutti i documenti necessari per la presa in carico, tale documentazione comprende in genere:
La prima visita al domicilio del paziente dovrebbe svolgersi con la collaborazione del medico di famiglia, dell'infermiere, dell'ICM, in presenza dei parenti o dei caregiver e se previsti altri professionisti come il fisioterapista o il logopedista. I membri dell’equipe valuteranno il paziente in base alle proprie competenze.
Successivamente l’equipe multidisciplinare si riunirà per:
Considerazioni conclusive
I dati confermano che l’ICM:
Questo modello organizzativo ha già dimostrato nel nostro Paese di migliorare la qualità dell’assistenza grazie alla presa in carico personalizzata al caso, ma è divenuto altresì necessario consentire agli ICM di avere una loro identità culturale e professionale.