PVC

PVC

pressione venosa centrale


Lucrezia Barbieri, Dalila Carofano, Eloisa Cominotti, Antonella Dibello,

Concetta Iraci, Sara Mammi, Debora Zanetti, Elena Zavaroni.

DEFINIZIONE

Per pressione venosa centrale (PVC) si intende un valore pressorio rilevato nel tratto terminale della vena cava superiore e corrispondente alla pressione vigente nell'atrio dx e nel ventricolo dx al termine della diastole: questo valore si riferisce alla capacità del ventricolo stesso di iniettare sangue in arteria polmonare.

La rilevazione della PVC avviene grazie al posizionamento di un catetere venoso centrale attraverso una vena profonda di grosso calibro (es. succlavia o giugulare).

Il valore viene espresso in mm di mercurio - mmHg, oppure in cm d'acqua - cmH2O.

ALTERAZIONI

  • Quali fattori ↑ CVP?

↑ ITP (tosse, PEEP, espirazione in pz ventilazione spontanea)

overload circolo = paziente è pieno

veno-costrizione

funzione cardiaca compromessa (stenosi valvole post ventricoli, insufficienza cardiaca, tamponamento cardiaco)

ostruzione vena cava superiore (pnx con sbandamento del mediastino)

  • Quali fattori ↓ CVP?

↓ITP

ipovolemia

veno-dilatazione (shock settico)

MONITORAGGIO CON COLONNA D'ACQUA

Accertamento

Della funzionalità del Catetere venoso centrale, attraverso vari metodi:

-Verificare la possibilità di aspirare il sangue dalla cannula venosa;

-Valutare la posizione del CVC in una lastra standard del torace.

Materiale

  • Deflussore da flebo;
  • Soluzione cristalloide;
  • Set misurazione PVC, che dovrebbe contenere:
  • Tubo di connessione al paziente;
  • Manometro con scala graduata, connesso ai primi 2 elementi;
  • Filtro antibatterico a protezione del manometro;
  • Rubinetto a 3 vie.


Esecuzione Tecnica

  • Posizionare il paziente supino; se le condizioni cliniche non lo consentono mantenere il paziente in posizione semi-seduta, riportando questo dato nella documentazione clinica;
  • Rilevare con accuratezza a paziente supino, il punto 0, corrispondente alla linea ascellare media;
  • Fissare quindi su di un supporto, come un’asta da flebo, il manometro con scala graduata, ponendo il valore 0 in corrispondenza del punto di riferimento anatomico;
  • Determinare il punto zero utilizzando il braccetto mobile dell’asta graduata posizionandolo su un ipotetico piano orizzontale in corrispondenza del cavo ascellare medio (altezza atrio destro);
  • Si connetterà un flacone di soluzione cristalloide (SF o SG al 5%) al deflussore da flebo;
  • Sospendere qualsiasi tipo di infusione, per evitare di rendere inattendibile la valutazione;
  • [Il punto di collegamento tra questi 2 elementi – manometro e tubo di connessione al paziente- è rappresentato da un ulteriore rubinetto a tre vie, che è preferibile posizionare il più vicino possibile al punto di ingresso del catetere nella cute, questo rubinetto è impiegato per consentire l’infusione contemporanea di più soluzioni];
  • Aprire il morsetto del deflussore e procedere al riempimento del tubo di connessione al CVC e al lavaggio del lume utilizzato con una quantità della Sol. Fisiologica non inferiore a 50 ml.
  • Ruotando ulteriormente il rubinetto a 3 vie posto alla base del manometro, si può riempire quest’ultimo con la soluzione cristalloide (Escludendo la via del paziente);
  • Successivamente ruotare il rubinetto della rampa in maniera tale da escludere la soluzione di lavaggio e mettere in comunicazione diretta il lume del CVC con il tubo alloggiato nell’asta graduata;
  • Per misurare la PVC, quindi bisognerà porre in connessione il manometro al CVC, ruotando il rubinetto a tre vie del manometro e quello eventualmente presente in prossimità del punto di ingresso del catetere;
  • La colonna d’acqua impiega qualche tempo a stabilizzarsi, e si osserva come essa si muove in relazione alle fasi della respirazione; rilevare il dato della PVC quando il livello della colonna di soluzione all’interno si stabilizza su un valore per qualche secondo;
  • Eseguita la misurazione, registrare il valore in cmH2O;
  • [Nei pazienti connessi a respiratore automatico, la pressione positiva intratoracica influenza i valori rilevati, per cui sarà opportuno deconnettere i pazienti dall’apparecchio, se la procedura può essere tollerata senza eccessivo rischio di ipossia];
  • Alla fine della rilevazione, ruotare il rubinetto per isolare il manometro;
  • Si rimette in connessione il CVC con la soluzione di lavaggio per un rapido flushing della via venosa e si riprendono le consuete infusioni, muovendo il rubinetto posizionato prossimalmente alla cannula venosa;
  • Mobilizzare il paziente nella posizione precedente alla misurazione della PVC;
  • Annotare il dato sulla documentazione clinica del paziente.

MONITORAGGIO ELETTRONICO

Esecuzione tecnica

      • Disporre di linea con trasduttore per convertire l'impulso meccanico del lume in impulso elettrico al monitor paziente.
      • La linea col trasduttore va collegata distalmente al lume distale del CVC e prossimalmente a una sacca di soluzione salina da 500 ml inserita in uno spremisacca gonfiato a 300 mmHg affinché garantisca un lavaggio continuo del lume alla velocità di circa 3-5 ml/h.
      • Tra i due estremi della linea è presente il trasduttore che rileva l'impulso meccanico del sangue dal lume e lo trasmette in tempo reale al monitor paziente fornendo un valore massimo, uno minimo e uno medio, fornisce inoltre un'onda sfigmica sempre visibile a monitor.
      • È necessario come per la misurazione con manometro di posizionare il paziente supino, sospendere ogni infusione nel CVC considerato e disconnettere per alcuni secondi durante la misurazione il paziente dal respiratore.


COME SI PRESENTA L'ONDA?

L'onda della CVP è visualizzabile sul monitor come l'insieme di onde POSITIVE (a, c, v) e tratti NEGATIVI (x x' e y).

a : fase finale di diastole/ contrazione dell’atrio, ↑ pressione atrio

x : rilassamento dell’atrio, ↓pressione atrio

c : protrusione tricuspide, si chiude la valvola e ↑ pressione atrio

x': l’atrio si rilascia per riempirsi, ↓pressione atrio

v : riempimento atriale, comincia ad accogliere il sangue, ↑pressione atrio

y : apertura valvola A-V prima della contrazione atriale e il sangue “cade” nel ventricolo ↓pressione atrio


POSIZIONAMENTO DI UN CVC:

RISCHI

  • Da inserimento: PNX, puntura arteriosa, embolia, emotorace, ematoma sottocutaneo, aritmie, traumi vasali, malposizionamento/incastramento del catetere, inginocchiamento del catere perforazione ventricolo.
  • Da permanenza: eventi trombo-embolitici, infezioni (CRBSI) e endocarditi
  • Da utilizzo: embolia, artimie, errori di misura, scorretto posizionamento del paziente, via di misurazione non dedicata.
  • Da interpretazione dei dati: mancato azzeramento, scorretto livellamento, sacca non pressurizzata, prolungamento del deflussore, mancata considerazione della ventilazione meccanica (PEEP).

BANCHE DATI

Utilizzando le parole “central venous pressure” e “monitoring” collegate con l’operatore boleano “AND” è state effettuata una ricerca sulla banca dati PubMed. Sono stati inoltre applicati dei filtri, per un risultato di 34 articoli.

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/?term=central+venous+pressure+AND+monitoring