Otello Sarzi: una vita da maestro fra tanti maestri
Come già ricordato: Otello Sarzi (1922-2001) fu anzitutto un profondo innovatore dello spettacolo e degli eventi nel teatro di figura e di animazione per adulti e ragazzi. Un uomo generoso, un pedagogista non convenzionale, che insegnò la sua poetica arte a tante giovani compagnie di donne e uomini dello spettacolo. Fu, come la sorella Lucia, partigiano antifascista a fianco dei Fratelli Cervi.
Otello Sarzi è stato avviato alle attività del teatro dal nonno Antonio, burattinaio e dal papà Francesco, burattinaio e capocomico in una compagnia di attori. Otello fu giovane aiutante nella compagnia itinerante di famiglia, nella quale vide passare personaggi alle prime armi, poi divenuti celebri: tra gli altri, un giovane Federico Fellini che sosteneva nella compagnia di Francesco il ruolo di attor giovane. Otello, già nei primi anni cinquanta del secolo scorso costruì un sodalizio con Gianni Rodari, costruendo maschere per i bambini protagonisti dei personaggi raccontati da Rodari: Cipollino, Atomino e altri. Sodalizio che seguitò fino all’ultimo giorno di vita di Rodari, grazie all’affiancamento e all’impegno diretto di Mauro Sarzi, anche lui burattinaio e figlio primogenito di Otello, al quale affiderà la costruzione di grandi Pupazzi per il film “La Torta in Cielo” tratto dal racconto di Gianni Rodari; partecipando anche al progetto di produzione del film “Ciao Cappellone”, lungometraggio realizzato in 35 mm a colori e di cui spezzoni di materiali sono esposti nella sede della Fondazione Sarzi.
Otello confermò in maniera definitiva il suo impegno nel teatro di figura e animazione, rinnovando completamente il repertorio tradizionale di nonno Antonio e del papà Francesco, fino a drammatizzare autori quali: Alfred Jarry, Samuel Beckett, Bertolt Brecht, F. Kafka e altri, realizzando figure anche di grandissime dimensioni con tecniche innovative (magistrale l’impiego del lattice, idoneo a conferire espressività ai personaggi ed elasticità di movimento).
Alla fine degli anni cinquanta Otello fondò a Roma il T.S.B.M. – Teatro Stabile di Burattini e Marionette. Con la compagnia portò in scena importanti spettacoli (di cui ora rimangono testimonianze materiali negli ampi spazi della Fondazione Famiglia Sarzi a Cavriago di Reggio Emilia). Qui sono visibili al pubblico fra gli altri: preziosi burattini e marionette di spettacoli, quali: “Il Maestro di Cappella” di Domenico Cimarosa, "Capitan Fracassa" e di molte altre decine di spettacoli e centinaia di burattini-pupazzi e scenografie.
Otello è stato amico e ha ‘lavorato’ con artisti, registi, attori, poeti, musicisti eccellenti e scrittori; solo per ricordarne alcuni: Dario Fo, Giorgio Strehler, Federico Fellini, Carmelo Bene, Cesare Zavattini, Ennio Morricone, Gigi Proietti.
Otello si trasferì a Reggio Emilia nel 1969 con alcuni componenti della compagnia: il figlio Mauro Sarzi e Mariano Dolci, Luigi Bagnaschino e Anna Chiara Gomez, trovando un grande favore sia nel pubblico che nell’Amministrazione Comunale di quegli anni, che gli offrì spazi di lavoro e la possibilità di una segreteria presso il Teatro Municipale (il teatro principale della città di Reggio Emilia). Negli stessi anni, sempre a Reggio Emilia, Otello e i collaboratori del suo T.S.B. (Teatro Sperimentale dei Burattini) iniziarono il lavoro nelle Scuole Comunali dell’infanzia con il pedagogista Loris Malaguzzi e le insegnanti, collaborando all’inizio del progetto di una nuova pedagogia per l’infanzia che oggi è attiva in tutto il mondo e riconosciuta come “Reggio Approach”. Otello ha vissuto a Reggio Emilia fino al giorno della sua scomparsa nel 2001
Il Museo “Casa dei Burattini di Otello Sarzi”
L’apertura del Museo la “Casa dei burattini di Otello Sarzi” è avvenuta nel 2013 grazie al sostegno della Regione Emilia Romagna e ad una convenzione tra la Fondazione Famiglia Sarzi, la Provincia di Reggio Emilia e l’Assessorato alle Scuole del Comune di Reggio Emilia. La prima sede del Museo, caratteristica ma molto piccola, era stata collocata nel centro della Città di Reggio Emilia. Nel 2017 per esigenze di maggiori spazi e corrispondenti norme di sicurezza abitative e funzionali, è stata spostata a Corte Tegge di Cavriago (RE).
I nuovi e maggiori spazi e l’abitabilità consona all’uso e alla permanenza di visitatori e personale, ha consentito di proseguire ed ampliare il percorso museale, ed il nuovo museo “ La casa dei burattini di Otello Sarzi” è stato inaugurato nel giugno 2019.
Una prima inventariazione del materiale d’archivio costituito da documenti cartacei, foto, video, ha permesso di esporre burattini, personaggi del teatro di figura, fondali di baracca dipinte in originale. Nei nuovi spazi si è potuto finalmente riunire i materiali di scena e documenti d'archivio collocati da anni in altra sede. Materiali ricchi di potenzialità narrative, di tracce di ricerca, di interpretazioni rinnovate nell’incontro con le differenti provocazioni della cultura dello spettacolo e della comunicazione contemporanea.
La vocazione del Museo è costituire un luogo che illustri passato e presente delle esperienze della straordinaria famiglia Sarzi che conta oltre 150 anni di storia del Teatro di figura e non solo, raccontato ai visitatori all’ingresso, grazie ad un albero genealogico e a pannelli dove si descrivono le personalità e gli accadimenti significativi della Famiglia. In quella sala, oltre ad Otello vengono presentate le importanti figure ormai scomparse delle sorelle Lucia Sarzi e Gigliola Sarzi insieme a Mauro Sarzi, primogenito di Otello e Raul Bernardelli, figlio di Lucia Sarzi, ancora attivi come burattinai.