Ci sono posti che...

Ci sono posti che …


Ci sono posti che… solo al semplice sguardo, ti trasmettono emozioni e sensazioni che rimangono uniche e irripetibili. Posti e luoghi che sembrano assecondare quella voglia di “assentarsi” che, ineluttabile, si affaccia in tante circostanze. Sono posti in cui mistero e incanto accompagnano i silenzi di cui tutti noi, di tanto in tanto, sentiamo necessità; posti suggestivi e incantevoli che ci aiutano a rimettere ordine nel caos frenetico del qui ed ora delle nostre quotidiane attività. Figurarsi entrarci dentro e cominciare a gustare il sapore di quelle sensazioni e sentire il rumore sopito di quelle emozioni. Il convento dei Padri Minori Cappuccini di Mazzarino è riuscito a preservare, quasi volesse rendercene partecipi, il prestigio cinquecentesco che, come raccontano gli storici, fu eretto per assecondare la devozione del popolo mazzarinese per opera del barone Pietro Rivalora. Un tempo distante dal centro abitato e luogo quasi perfetto per la preghiera e la contemplazione, il convento, oggi parrocchia, vive con tutta probabilità e con il rammarico dei mazzarinesi, gli ultimi anni della preziosa presenza dei Frati dell’odine francescano. Un fascino, quello del convento, che ha resistito alle devastanti intemperie meteorologiche, a qualche discutibile intervento di rifacimento e persino a qualche “terribile istoria” che ha diviso l’opinione pubblica non solo della nostra comunità ma dell’intera nazione.

Ha destato molta meraviglia in me il fatto che tanti giovani mazzarinesi confessassero candidamente di sconoscere la ricchezza di tale scrigno o di non essere mai entrati in tale luogo e così, approfittando delle iniziative scolastiche della ormai ex Alternanza Scuola-Lavoro volute dalla L. 107/2015, l’I.I.S.S. “ C. M. Carafa” di Mazzarino, diretto dalla dirigente Dott.ssa Adriana Quattrocchi sempre pronta a valorizzare le progettualità aperte al territorio, ha pensato bene di coinvolgere gli allievi del triennio del Liceo Classico in un lavoro di conoscenza e approfondimento del patrimonio artistico e culturale custodito tra le mura conventuali. Quale meraviglia abbia suscitato nelle nuove generazioni lo scoprire tomi e volumi preziosissimi è cosa difficile da descrivere. Potere ammirare, toccare, annusare, magari sbirciare testi che risalgono alle prime stampe dell’era moderna è stato come riscoprire l’esistenza di un mondo parallelo la cui fruizione non solo è possibile, ma praticabile e consentita ai giovani del nostro territorio. Certo, sarebbe stato bello ammirare quel rovo leggendario che Padre Deodato, soave figura di Padre Francescano tanto amato dai mazzarinesi, descriveva così: “Questa è una pianta eccezionale, un rovo senza spine. Ne esistono due soli, per quanto io sappia, uno a Assisi nella nostra casa madre, ed uno qui …

Il profilo dello studente liceale prevede, tra le altre cose, che esso sappia accedere, conoscere e valorizzare il patrimonio artistico letterario, anche e soprattutto del proprio territorio.In questi anni i giovani liceali hanno intrapreso con entusiasmo un lavoro di ricerca, di informazione, di formazione e, persino, di manuale lavoro di ripulitura dei volumi per contribuire, nel loro piccolo, a preservare il patrimonio librario del convento. Sono stati anni in cui anche la Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Caltanissetta ha pubblicato il pregevole volume Mirabils Bibliotheca che rimarrà un punto di riferimento storico e culturale per la nostra città. Nel lavoro intrapreso e realizzato abbiamo goduto della preziosissima opera di Frate Alessandro Giannone, che è stato guida impeccabile e puntuale per tutti noi. Grazie alle sue sapienti ricostruzioni storico, artistiche e letterarie gli allievi liceali hanno potuto conoscere e respirare i luoghi del convento e la vallata circostante in cui insistono altri luoghi di culto come la chiesetta del S.S. Salvatore – in stato di colpevole abbandono - e quel gioiellino di arte risalente all’ XI sec. delle Chiesa della Madonna delle Grazie, restituita alla fruizione dei cittadini in alcuni momenti dell’anno.

Ammirare lo splendido altare maggiore, finemente intarsiato e intagliato su legno con sbalorditiva maestria, sapere della presenza, in quel luogo, di preziose opere pittoriche, come la Trasfigurazione del Signore o i dipinti raffiguranti S. Stefano e S. Lorenzo, è stato per le nuove generazioni un’esperienza per certi aspetti catartica e, mi auguro, rigenerante. Il lungo corridoio che conduce ai locali della biblioteca è sembrato essere un metaforico viaggio verso la sapienza. Quasi 12.000 volumi di diritto, letteratura, teologia, filosofia, astronomia, matematica, diritto, di varie epoche poste sugli scaffali dei nuovi locali destinati alla fruizione dello studioso e del visitatore interessato, “ … esito di accessioni, stratificazioni e smembramenti che garantirono la funzionalità e l’aggiornamento della libraria quasi senza soluzione di continuità …” (Mirabilis Bibliotheca, p. 31).

Tra questi non può non ricordarsi la presenza di diversi incunaboli – pare 21, secondo le ultime informazioni (Mirabilis Bibliotheca, pp.54-55) – e delle cinquecentine che impreziosiscono l’intero patrimonio librario che si è arricchito nel corso del 1600 e 1700. Molte di queste opere sono scampate al terribile nubifragio del 1982 quando i locali della vecchia biblioteca furono investiti dalla furia delle acque. Encomiabile in quel caso l’intervento dei volontari mazzarinesi e della locale sezione dell’Archeoclub che si adoperarono per salvare centinaia di volumi.Quale stupore poi ha suscitato nello studente toccare con mano i testi del nostro Carlo Maria Carafa, figura valorizzata dalle diverse iniziative che la nostra scuola propone da oltre un decennio. Nel corso della giornata di studio dedicata all'illustre principe nel maggio 2015, per gentile concessione di Fra Alessandro Giannone, tali opere sono state esposte ed ammirate anche dal pubblico presente.

Le attività in cui si sono concentrati i liceali in questi anni sono state diverse, dalla pulitura manuale dei testi della biblioteca al controllo degli indici, dalla trascrizione dei documenti dell’archivio cappuccino alla digitalizzazione dei testi della biblioteca. Rimane una bella immagine quella che immortala i liceali, muniti di mascherina, guanti e pennello, maneggiare con cura i tomi antichi per ripulirli della polvere accumulatasi negli anni o quella del controllo degli indici librari. Gli studenti hanno ben sopportato un corso che partiva dalla scienza paleografica per essere in grado di decodificare atti e documenti custoditi dai frati cappuccini. La nuova frontiera delle attività dell’I.I.S.S. Carafa programmate per l’anno scolastico 2019/20, in convenzione e in accordo programmatico con la Provincia dei Frati Minori Cappuccini di Siracusa, è costituita dalla digitalizzazione dei testi della biblioteca che renderanno fruibile, anche attraverso la rete, parte del patrimonio custodito in uno di quei posti che …


Prof. Li Destri G.