Passi scelti



L'ANANASSO (p.38)


Creduto una specie di Sempreviva, germoglia in terra, eziandio nei luoghi selvaggi, e paludosi,

producendo frutti per tutto l'anno; alzasi in cespuglio di foglie all'altezza di cinque palmi in circa;

queste sono lunghi assai, alquanto gibbose nella costa di mezzo, e spinose d'attorno, ma non però

tanto che feriscano. Caricasi la Pianta successivamente di frutti piccioli, di mezzani, di maggiori, di

acerbi, e di maturi; i più grandi non eccedono quanto possa un uomo con ambe le mani

comodamente stringerli: la figura è ovata, liscia, segnata a guisa delle Pigne, coperta di ruvida, e

spinosa lanugine: sotto la corteccia, che è come quella delle Cucuzze in Europa, è di sostanza soda,

resistente, quanto di un Pero, dolce, piccante, succosissima, confortativa dello stomaco; ma per

essere di soverchio calida, costumano i Portoghesi, un'ora prima di mangiarne, tagliare il frutto in

bocconi, o in fette, e col sale mortificare la soverchia acutezza. Vicino ad una pianta, quando

invecchia, spuntano nuovi germogli. Meritamente questo frutto, perché produce nella sommità

alcune fila, che gli formano corona, chiamasi Regio, è il migliore di tutti, o almeno gli Europei lo

stimano tale, nulladimeno veggendolo io vivere negletto nelle Selve, e alla Foresta, pensai che fosse

in poco capitale appresso costoro; ma se non l'addomesticano nei Campi, sarà forse perché

richiederebbe qualche laboriosa coltura. Ho fatto diverse esperienze di esso, e tra le altre,

esponendolo al Sole, durò molti giorni, e maturò da se stesso, spremendone succo ne empii una gran

tazza, e talvolta ne cavai il peso di due libre; confettandolo con zucchero, me ne servì in altri Paesi,

dove non alligna; e stemprandone in acqua, mi riuscì cosa stupenda; tal ora appesi ad una trave la

Pianta, e si mantenne più di un Mese, germogliando sempre; quando tocca il terreno umido, subito

alligna, ma s' è arido, si secca.


DEGLI ANIMALI TERRESTRI (p.40)


99 Benchè tutta l'Africa sia universalmente popolata più che dagli uomini, dalle fiere selvagge,

nulla di meno sembra, che l'angolo di questi Regni sia riserbato, come covile proprio per

annidarvene di ogni specie; inveroche siasi proprietà del Clima di soverchio caldo, e umido, o altra

occulta cagione, che genera corruzioni, certo stà esservi copia incredibile di Mostri, e di feroci

animali entro l'acque, in mezzo alle selve, ne monti, e nelle pianure, dalle insidie, delle quali quanta

molestia sperimentino cotidianamente i Missionari, mentre vagando per quelle Province in busca di

Anime, frequentemente le incontrano, lascio che altri con sentimento di compassione lo consideri.

Degli elefanti grande è il numero, eccessiva la mole, e quasi indomabile la selvatiche sa. Dalla sola

pianta del piede di forma rotonda, larga in diametro fino a sei, e sette palmi deducasi la proporzione

di questo colosso, di cui un dente di quei maggiori troppo aggraverebbero la robustezza di due

Schiavi: malagevolmente s'addomesticano a differenza di quelli, che nascono altrove; laonde

l'aspetto solo atterrisce, avendo conforme alla grandezza del corpo lento il passo, ma cotanto lungo,

che andarebbono al pari di qualsivoglia veloce corridore, e farebbono strage de passeggeri, se

aggravati dal proprio peso, inabili a volgersi d'attorno, e impotenti a cacciarsi nei sentieri angusti,

non dassero agio a chi ne sia di scansarli, correndo per via oblique fino a tanto, che la belva

oppressa dalla stanchezza si arresti, e abbandoni l'impresa di incalzare il fuggitivo. Falsa è

l'opinione, che gli elefanti di queste foreste si adattino al carico nella guisa, che vediamo le altre

Bestie da soma e, è però vero, che oltre alla naturale, e straordinaria ferocità, il difetto procede dalla

poca applicazione dei Paesani, i quali non hanno in costume, e fors'anche temono d'affrontarli; tolta

questa difficoltà riuscirebbono più gagliardi, e migliori degli altri. Invecchiati che siano, generano

nel ventricolo una Pietra, quanto un Ovo di Gallina, molle di sua natura, ma che esposta al Sole

s'indura, e diventa ottimo Belzuarre. La Coda è picciola con setole grosse, e di sì gran pregio

appresso i Neri, che altre volte una sola, e al presente due al più, compensano la valuta d'uno

Schiavo, che in Italia tornarebbe a sessanta Scudi, o poco meno; pigliano adunque le setole di

questa, o della coda d'un'altra Fiera, detta Induro, e se ne cingono il Collo, le Braccia, le Gambe, e il

Petto, invece di Monili, e di Collane di oro, riputandosi ben vile, e meschino chi non ne và (almeno

nei giorno solenni, ne quali le prendono in prestito) ben proveduto, e adorno.

In alcune Province dalle Concubine de' Signori di condizione si portano per singolare loro divisa

d'attorno alla Fronte; e molti per magnificenza ne formano ridicole acconciature sul Capo, a guisa

delle Perucche in Europa, disdicevoli, per dirla, ad ogni altro sembiante, eccetto che alla sparutezza

di que' Barbari, ai quali sembra ben propria l'ispida capigliatura delle setole di una orrida Belva. Per

uccidere gli Elefanti, usano industria, e armi, cioè a dire lance, archi robustissimi, e moschetti,

l'artificio consiste in profondare, a proporzione della gran Fiera, una fossa, coprirla di verzure, ed

appianarla col rimanente della strada, si che precipitandovisi dentro da se stessa, rimanga priva

d'ogni speranza di poterne risalire le sponde. Alla ferocità, e robustezza di questa Fiera contrappose

la Natura, per abbatterla, un'Animaletto di color rosso, grande non più d'una Formica, e chiamasi

Insondo: entra egli nella Proboscide, o diciamo Tromba, parte nervosa, e molto sensitiva

dell'Elefante, e tanto acerbamente la ferisce, che smanioso, è pieno di rabbia, mentre pensa

liberarsene, corre veloce per tutto, e dovunque trova grandi pietre, o robusti tronchi, gagliardamente

dibattendola con nuovo, e insuperabile spasimo, il primo dolore aggrava, ed in tal modo oppresso, e

vinto, cade, e muore: e pure tutta la di lui forza in essa Proboscide consiste a segno tale, che le più

robuste piante, quanto un fragile giunco, diradica, e atterra, e ogni gran peso trasporta, solleva in

alto, e trabalza; insomma non saprei dire se vi sia animale, che l'avanzi, o l'aguagli. Un abitante di

Massangano raccontavami, che poco distante dalla Città, uno di questi fu veduto alzare con la

Proboscide due Schiavi insieme incatenati, e gittarli sopra un Aliconde, Albero di straordinaria

altezza; e di un altro che su le rive della Coanza nella stessa maniera avendo afferrato un

Coccodrillo, con tanta gagliardia fra due robustissime Piante lo dibattè, che alla fine l'uccise; e pure

sembra incredibile, che il Coccodrillo non possa difendere se stesso, e offendere l'inimico. È fama,

che l'Elefante, quando vede cadaveri d'alcuno della sua specie, e anco d'uomini, ragunando rami, e

pietre, quasi applicato a formar loro una catasta, li seppellisca, e nasconda in quel modo, affinché

dalle Fiere oltraggiati non siano. Il Midollo delle Gambe anteriori riducesi a forza di Sole in un

perfettissimo Balsamo per gli Asmatici. Li Mociconghi lo chiamano Nzavi, e gli Ambondi Zamba.

Tanto sia detto per sufficiente notizia di questa Fiera, di cui con altre osservazioni più proprie a

quelli d'altre Regioni, i Naturali, e gl'Istorici diffusamente hanno scritto.