Economia di cura


Non cambierai mai le cose combattendo la realtà esistente. Per cambiare qualcosa, costruisci un modello nuovo che renda la realtà obsoleta.
Buckminster Fuller

Il saggio non accumula nulla. Più usa ciò che ha per gli altri, più ha. Più dà ciò che ha agli altri, più è ricco. La via del cielo consiste nel nutrire e nel non arrecare danno. La via del saggio consiste nell'essere generoso e nel non competere.
Lao Tzu


L’ambiente è un bene collettivo, patrimonio di tutta l’umanità e responsabilità di tutti. Chi ne possiede una parte è solo per amministrarla a beneficio di tutti. Se non lo facciamo, ci carichiamo sulla coscienza il peso di negare l’esistenza degli altri.

Per questo i Vescovi della Nuova Zelanda si sono chiesti che cosa significa il comandamento “non uccidere” quando «un venti per cento della popolazione mondiale consuma risorse in misura tale da rubare alle nazioni povere e alle future generazioni ciò di cui hanno bisogno per sopravvivere ».
Papa Francesco


Etimologia del termine

La parola economia deriva dall'unione delle parole greche οἴκος (oikos), "casa" e νόμος (nomos), "norma" o "legge", letteralmente significa quindi "gestione della casa".
In effetti il principio base della scienza economica è proprio il soddisfacimento dei bisogni dei membri della collettività attraverso l'utilizzo di tutti quei beni utili a questo scopo, ma non liberamente reperibili, detti appunto "beni economici".
L'economia non nasce quindi, come una certa scuola di pensiero ha cercato di proporre, come la scienza della "massimizzazione degli utili" o della "minimizzazione dei costi".
Piuttosto, con una utopistica metafora, è assimilabile all' "arte della massaia" che deve gestire al meglio le risorse della propria casa affinché tutti abbiano uno stile di vita conforme ai propri bisogni, senza far prevalere i propri fini su quelli della collettività.
(fonte: etimoitaliano.it)

Prosperità tramite condivisione

Nel contesto del progetto l'idea è di promuovere quelle forme economiche che siano resilienti, promotrici di benessere e salute per le persone e il territorio, promotrici di biodiversità, promotrici di uno stile di vita "slow", adeguato al futuro che ci attende, mentre sono respinte quelle forme di economia che promuovono la disuguaglianza sociale, il degrado morale, la predazione "barbara" dello spirito umano, dei beni comuni e di beni naturali. Insomma un superamento non violento delle idee e pratiche barbariche/predatorie.

Attingendo al sapere popolare, credo che questo nuovo/antico modo di fare economia, che si è diffuso nell'ambito dell'informatica, definisca il passaggio da un paradigma di prosperità (di pochi) tramite predazione a una prosperità (di tutti) tramite la condivisione. Se riusciamo a condividere "nonostante tutto" (cioè nonostante gli istinti predatori del sistema tossico) diventiamo artefici di prosperità collettiva.

Mentre le disuguaglianze aumentano, ed insieme ad esse i disordini sociali a livello globale, sempre più intellettuali denunciano la morte del capitalismo, ritengo che la prosperità tramite condivisione è sia l'unica capace di "traghettarci" nel futuro.

Riferimenti e approfondimenti

L'economia è la grande preoccupazione di tutti i "decisori" ufficiali e dei loro seguaci, e ed è altresì lo strumento tramite il quale i popoli vengono oppressi. E' il grande ordinatore del sistema globale. E' uno dei miti dai quali va ripulito l'immaginario sociale. E per questo ricorrere al significato originario, "non degradato", è utile a riflettere su questo tema.

Negli ultimi decenni si è molto riflettuto sulla non-cultura economica che si andava definendo, preoccupati della preponderanza che le visioni neoliberiste hanno assunto.
Le persone che riflettono hanno dunque proposto una molteplicità di prospettive economiche alternative a quella liberista, promotrice dei valori androcratici/di dominio che si è imposta a livello globale.
Raccolgo qui una lista di formulazioni (le mie preferite, diciamo) che promuovono i valori mutualistici/gilanici, ben consapevole che la lista è lunghissima, ma che basta scalfire le superficiali differenze per arrivare ad un'unità di idee e prassi che permettono a queste forme economiche di potersi definire universali, e tali da produrre la "vera" ricchezza dei popoli.


Come funziona

Per capire come aumentare la felicità collettiva senza sfruttare a dismisura le risorse naturali (prima fra tutte il nostro spirito) è bene capire che esiste una differenza tra beni e merci. Lo scopo di un'economia salutare (di cura) è aumentare la diffusione di beni nel territorio, senza necessariamente accrescere le merci circolanti.
Una pratica da riscoprire per aumentare la ricchezza a disposizione di tutti, senza aumentare le merci, è la pratica della condivisione.
Riflettendo a livello sistemico sulle differenze tra l'economia neoliberista globale e l'economia di cura, si scopre che:

  • l'economia neoliberista propone di accrescere la propria ricchezza (o quella del proprio clan ristretto) trovando modi sempre nuovi di sfruttare la ricchezza naturale del territorio (questo sta provocando il collasso dei sistemi naturali e sociali a livello globale). Le pratiche promosse sono la competizione e la predazione. Nell'attuale fase "terminale" si sono conformate in una economia della scarsità o finanz-capitalismo predatorio. E' sostenuta da forme psicologiche disempatiche più o meno patologiche.

  • l'economia di cura ci propone di aumentare la ricchezza collettiva (e di riflesso anche quella personale) tramite la collaborazione e la condivisione. L'impostazione è quella del contadino (o ancor meglio delle comunità ecologiche naturali) che aumenta la ricchezza coltivando e prendendosi sapientemente cura di sé e della comunità che lo sostiene. E' sostenuta da capacità empatiche dall'apertura di cuore.

L'economia di cura e l'economia di predazione sono connaturate alle forme antropologiche umane (gilanica e androcratica) identificate dalla Eisler. Non è un caso che anche qui l'insegnamento generale delle religioni comprenda la regola d'oro, che invita a realizzare una economia di cura, contrapponendosi in qualche maniera alle consuetudini predatorie che si sono diffuse nelle comunità umane degli ultimi millenni.

In questo paradigma possiamo dire che promuoviamo attività (e tecniche a supporto) quali :

  • l'educazione diffusa e la cultura

  • il turismo e la mobilità sostenibile

  • le attività agricole rigenerative

  • il benessere e la salute, interiore ed esteriore

  • tutte le attività tese al ripristino e allo sviluppo, all'ampliamento e alla valorizzazione del capitale naturale e umano del nostro territorio e, per esteso, di tutta Gaia.

Nel diagramma a lato, vediamo come tutti questi aspetti (e molti altri non dichiarati, ma da integrare) collaborano insieme e si promuovono a vicenda come avviene in un organismo vivente.

Diagramma di interazione di diversi aspetti del sistema territoriale. La caratteristica "rivoluzionaria" di questo sistema è che rinforzando un aspetto si rinforzano tutti gli altri, in una logica sistemica ed ecologica. Questa logica della complessità è più realistica e quindi efficace dell'obsoleta logica "lineare" dei decisori tradizionali.