Progetto CQ di Monitoraggio Pesticidi

MONITORAGGIO FITOFARMACI provincia di VERONA

A cura di ISDE sezione di VERONA

A) DEFINIZIONE DI FITOFARMACI (fonte ISS):

“Si definiscono prodotti fitosanitari o fitofarmaci i preparati contenenti una o più sostanze attive destinate a proteggere i vegetali o i prodotti vegetali da tutti gli organismi nocivi o a prevenirne gli effetti, influire sui processi vitali dei vegetali senza peraltro fungere da fertilizzanti, conservare i prodotti vegetali sempre se tali sostanze o prodotti non siano disciplinati da disposizioni speciali in materia di conservanti, eliminare o controllare l’accrescimento delle piante indesiderate o infestanti”.

I prodotti fitosanitari in base all’attività che svolgono e alle modalità di azione si suddividono in: insetticidi, acaricidi, erbicidi, nematocidi, fungicidi, fitoregolatori e repellenti.

Un prodotto fitosanitario è composto normalmente da quattro elementi: sostanza attiva, coadiuvante, coformulante e sinergizzante.

Il termine pesticida è comunemente usato come sinonimo di prodotto fitosanitario, ma identifica una categoria più ampia che comprende anche prodotti come i biocidi, destinati a debellare organismi nocivi e portatori di malattie come insetti, ratti e topi.


B) LA CONTAMINAZIONE DIFFUSA

L’uso mondiale di fitofarmaci è in continuo aumento e conseguentemente l’esposizione umana a tali sostanze attraverso aria, acqua, terreno e alimenti (contaminazione diffusa)

LIVELLI MASSIMI DI RESIDUI E VALUTAZIONE DEL RISCHIO AMBIENTALE IN EUROPA: IL RUOLO DELL’EFSA (EUROPEAN FOOD SAFETY AUTHORITY) NEL MONITORAGGIO DEGLI ALIMENTI:

L’Unione Europea dispone di un quadro legislativo completo che disciplina l’uso dei pesticidi. Per tutelare al massimo i consumatori vengono stabiliti limiti di legge detti livelli massimi di residui (LMR) del quantitativo di residui ammesso negli alimenti. Tali dati vengono analizzati e pubblicati annualmente dall’EFSA per rendere nota la situazione complessiva dell’osservanza dei limiti nell’UE e dell’esposizione dei consumatori europei ad essi.

I dati raccolti nel 2018 evidenziavano che il 95,5% dei campioni alimentari analizzati (tot 91.015 campioni) è risultato al di sotto del livello massimo di residui, il 4,7% ha superato tale livello e il 2,7% è risultato non conforme (fonte: efsa.europa.eu).

Va tuttavia considerato che in linea con gli anni precedenti, nel 2018 sono stati registrati residui multipli in poco più di ¼ dei campioni: delle “miscele chimiche” che possono essere usate deliberatamente per aggirare i limiti massimi di residui ammessi per le singole sostanze.

Sulla base dei dati del 2018 l’EFSA ha concluso che, stando alle attuali conoscenze scientifiche, è improbabile che l’esposizione acuta e cronica a residui di pesticidi tramite l’alimentazione possa destare preoccupazioni per la salute del consumatore. Al momento l’EFSA sta mettendo a punto una metodologia per poter effettuare valutazioni del rischio che tengano conto dell’esposizione alimentare a più residui.



ISPRA(Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale):

IL RAPPORTO NAZIONALE PESTICIDI NELLE ACQUE – DATI 2017-2018 :

L’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), insieme alle 21 Agenzie Regionali (ARPA) e Provinciali (APPA) per la protezione dell’ambiente, a partire dal 14 gennaio 2017 fa parte del Sistema Nazionale a rete per la Protezione dell’Ambiente (SNPA).

il Rapporto è il risultato della collaborazione di tutte le componenti del SNPA.

Le indagini 2018 hanno riguardato 4.775 punti di campionamento e 16.9962 campioni. Nelle acque superficiali sono stati trovati pesticidi nel 77,3% dei 1.980 punti di monitoraggio; nelle acque sotterranee nel 32,2% dei 2.795 punti. Le concentrazioni misurate sono in genere frazioni di ug/L (parti per miliardo), ma gli effetti nocivi delle sostanze si possono manifestare anche a concentrazioni molto basse. Il risultato complessivo indica un’ampia diffusione della presenza di pesticidi, con variazioni regionali anche molto importanti, in parte in conseguenza dell’ottimizzazione delle tecniche di monitoraggio.

Sono state trovate 299 sostanze diverse, a conferma della maggiore efficacia complessiva delle indagini. Gli insetticidi sono la classe di sostanze più rinvenute , a differenza di quanto rilevato negli anni precedenti in cui gli erbicidi erano le sostanze più trovate.

Nel complesso la contaminazione è più diffusa nella pianura padano-veneta. Come già segnalato questo dipende anche largamente dal fatto che le indagini sono generalmente più rappresentative nelle regioni del Nord.

Nelle acque superficiali 415 punti di monitoraggio (21% del totale) hanno concentrazioni superiori ai limiti ambientali.

Nelle acque sotterranee, 146 punti (5,2% del totale) hanno concentrazioni superiori ai limiti.

La frequenza complessiva di pesticidi riferita ai punti di monitoraggio indica un aumento progressivo della diffusione territoriale , nel periodo 2009-2018, con una correlazione diretta all’estensione della rete e al numero delle sostanze cercate.. Nelle acque superficiali la percentuale di punti con presenza di pesticidi è aumentata di circa il 25%, in quelle sotterranee di circa il 15%.

I dati del biennio 2017-2018 evidenziano più che in passato, la presenza di miscele nelle acque. Con un numero medio di 4 sostanze e un massimo di 56 sostanze in un singolo campione.

La tossicità di una miscela è sempre più alta di quella dei singoli componenti.

Lo schema di valutazione usato nell’autorizzazione dei pesticidi, basato sulle singole sostanze, non è sufficientemente cautelativo.

FIGURA 6.2a: LIVELLI DI CONTAMINAZIONE DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE NEL 2018
FIGURA 6.2b: LIVELLI DI CONTAMINAZIONE DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE NEL 2018
FIGURA 6.3: sostanze più frequentemente rilevate sopra gli SQA (Standard di Qualità Ambientale) nei punti di monitoraggio nel 2018
FIGURA 8.3a: numero dei residui nei campioni di acque superficiali nel 2018 (miscele di sostanze)
FIGURA 8.3b: numero dei residui nei campioni di acque sotterranee nel 2018 (miscele di sostanze)

L’inquinamento chimico segue vie complesse e difficili da prevedere , la risposta dell’ambiente, inoltre, risente della persistenza delle sostanze e delle dinamiche idrogeologiche spesso molto lente, specialmente nelle acque sotterranee, che possono determinare un accumulo di inquinanti, e un difficile ripristino delle condizioni naturali.


ARPAV (Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale del Veneto):

VENDITA DI PRODOTTI FITOSANITARI NELLA REGIONE VENETO

Rapporto anno 2019

Le vendite di prodotti fitosanitari sono in diminuzione, indice di un più cauto impiego delle sostanze chimiche in agricoltura, dell’adozione di tecniche di difesa fitosanitaria a minore impatto e dell’aumento dell’agricoltura biologica.

Per quanto concerne le classi di tossicità, nel 2018 i prodotti “molto tossici” e “tossici” rappresentano il 4,3% del totale, i “nocivi” il 26,6% e i “non classificabili” il restante 69,1%. Nel periodo 2009-2018 la quantità di prodotti “molto tossici” e “tossici” si è ridotta del 5,7%e quella dei “non classificabili” del 31,1%; viceversa i prodotti “nocivi” sono aumentati del 10,2%.

La diminuzione delle vendite dei prodotti più pericolosi sembra evidenziare un’evoluzione dell’agricoltura verso pratiche più sostenibili.

Sono diminuite anche le vendite nazionali di prodotti fitosanitari per unità di superficie agricola (SAU), passando dai 5,8 Kg/ha del 2009 ai 4,3 Kg/ha del 2018.

Le regioni che nel 2018 utilizzano quantità di sostanze per ettaro di SAU superiori al valore nazionale sono: Veneto, Trento, Campania, Emilia romagna, Friuli-venezia-Giulia, Bolzano, Sicilia e Piemonte

FIGURA 12.4: RAPPORTO ISPRA

IL Veneto risulta al primo posto nel 2018 in Italia per principi attivi venduti per unità di superficie agricola utilizzata.

Per quanto riguarda la commercializzazione dei prodotti fitosanitari nelle provincie del Veneto, la provincia di Verona risulta al primo posto seguita dalla provincia di Treviso

(anno 2019)

GRAFICO 4: RAPPORTO FAS ARPAV

La maggior vendita di prodotti fitosanitari con la classificazione “tossicità acuta-GHS06”è stata rilevata con importante proporzione nella provincia di Verona (75,6% della distribuzione regionale dei prodotti caratterizzati da tossicità acuta

GRAFICO 6 RAPPORTO FAS ARPAV

Le maggiori vendite di prodotti fitosanitari con la classificazione di “attenzione-GHS07” sono state rilevate nelle provincie di Verona (39%) e di Treviso (27%)

Anche per quanto riguarda i prodotti fitosanitari con classificazione “Pericolo per la salute-GHS08), miscele che possono provocare malattie anche dopo lungo tempo dall’esposizione, Verona detiene il primato in Veneto con il 45,8%, seguita da Treviso al 24%

GRAFICO 8 RAPPORTO FAS ARPAV

E anche per quanto riguarda i prodotti classificati con “pericolo per l’ambiente acquatico- GHS 09) Verona compare al primo posto in regione con il 38,2% delle vendite, seguita da Treviso al 25,7%.

In merito all’indicatore sostanza attiva per ettaro di SAU, calcolato sulla base dei dati di vendita acquisiti dall’autorità regionale competente, i valori più elevati risultano nelle provincie di Verona (19,6 kh/ha) e Treviso (16,5 Kg/ha).

La media regionale è stata di poco superiore a 9 Kg/ha.

La media nazionale nel 2018 è di 4,3 Kg/ha

GRAFICO 27 RAPPORTO FAS ARPAV
TABELLA 1: TABELLA ISTAT DELLE SUPERFICI COLTIVATE IN PROVINCIA DI VERONA ASSEMBLATE PER MACROCOLTURE E PESO FITOFARMACI PER OGNI COLTURA
TABELLA 2: HA COLTIVATI A VIGNETO NELLE DIVERSE DENOMINAZIONI
AREE DI INTERESSE PER LE PRINCIPALI COLTURE IN PROVINCIA DI VERONA

DENSITA’ ABITATIVA NELLA REGIONE VENETO E NELLA PROVINCIA DI VERONA (dati unioncamere.gov.it)

La regione Veneto con una popolazione che supera i 4.926.800 residenti è la quinta in Italia per numero di abitanti, con una densità abitativa pari a 267,7 abitanti per Kmq, un dato decisamente superiore alla media nazionale, che la pone al 5° posto nazionale.


OBIETTIVO DELLO STUDIO:

INDAGARE LA DISPERSIONE O DERIVA AEREA NELLE ZONE ABITATIVE DEI PRODOTTI FITOSANITARI UTILIZZATI NELLE AREE AGRICOLE DELLA PROVINCIA DI VERONA CHE RISULTA ESSERE DAI DATI RIPORTATI PRECEDENTEMENTE AL PRIMO POSTO PER PRINCIPI ATTIVI VENDUTI PER UNITA’ DI SUPERFICIE AGRICOLA UTILIZZATA.