FilippoBrunelleschi

Il contributo all'arte

Marzo 2021

Brunelleschi fu l'artefice di un nuovo linguaggio architettonico, cui si ispirarono per secoli le successive generazioni di architetti, contribuendo ad un notevole sviluppo dell'architettura stessa oltre che dei sistemi costruttivi. Una proposta la sua che si discostava definitivamente dallo stile gotico.  

Attingendo dal linguaggio dell'architettura classica greca e romana egli ne estese i contenuti espressivi, contribuendo in maniera diretta allo sviluppo di un nuovo linguaggio architettonico regolato da rapporti geometrici armonici. 

Brunelleschi, Spedale degli Innocenti, Firenze

Il suo contributo nel mondo dell'arte figurativa, invece, fu di tipo indiretto ma fondamentale, poiché, attraverso la codificazione delle regole prospettiche che egli per primo formulò, molti artisti a cavallo tra il '400 e il '500 (tra i tanti: Piero della Francesca, Polittico di Sant'Antonio; Raffaello, La scuola di Atene; Botticelli, Calunnia; Pollaiolo, l'Annunciazione; Il Ghirlandaio, La Strage degli innocenti; Masaccio, Trinità; etc.) dettero origine a produzioni di rappresentazioni pittoriche di grande effetto prospettico che caratterizzarono e contraddistinsero tutta l’arte Rinascimentale.  

Autore sconosciuto, La città ideale, fine XV sec - Baltimora

 Rappresentazioni che illustravano ambientazioni di interni ma anche ambientazioni esterne, e riguardarono sia l’arte sacra sia l’arte di carattere laico. 

Perugino - Natività, Albani - Torlonia, 1491 - Roma

In sostanza, l’apporto fondamentale al mondo dell’arte di Brunelleschi si articola fondamentalmente su due direttrici:  

Piero della Francesca, Polittico di Sant'Antonio, c.a.1468 - Perugia

Gli artisti di quell’epoca, quindi, mediante l'applicazione delle regole della prospettiva centrale in combinazione con idealistiche ambientazioni architettoniche che si ispiravano spesso al repertorio decorativo brunelleschiano, ottennero effetti spazialmente più realistici e di grande innovazione per quei tempi.  

Ambientazioni spaziali ad effetto tridimensionale che conferivano all’opera notevole profondità scenografica. 

Raffaello, Presentazione di Gesù al tempio, 1502/1503 - Uffizi di Firenze

A tal fine, venivano spesso proposte rappresentazioni religiose dipinte all’interno di spazi architettonici irreali e non attinenti ai luoghi dell’epoca evocata.  

La rappresentazione è così incardinata in fastose e suggestive scenografie di gusto tipicamente rinascimentale, ove, ad esempio: la stalla della Natività di Cristo diventa un tempio; la povera dimora di Maria un porticato infinito di archi a tutto sesto; il tempio di Gerusalemme per il battesimo di Cristo diviene un porticato colonnato e così via. 

La pittura rinascimentale, facendo propria l’esperienza brunelleschiana, diventa a sua volta artefice e importante strumento di diffusione e conoscenza del nuovo linguaggio architettonico, in Italia e nel mondo per diversi secoli successivi. 

(a cura di Errico ROSA)