Il polline è un organismo vegetale costituito da granuli di varie dimensioni, forma, consistenza, sapore e colore a seconda della specie floreale di provenienza. Prevalentemente è di colore giallo, ma può essere anche rosso, bruno e azzurro. Questi granuli sono le cellule germinali maschili delle piante ed hanno origine nelle sacche polliniche delle antere (organi sessuali maschili delle piante Angiosperme). E’ l’alimento più completo che si può trovare in natura e, dovendo germinare, contiene tutti i nutrienti necessari alla vita: proteine, vitamine, aminoacidi, grassi, carboidrati, enzimi e sali minerali.
Il polline si attacca al corpo delle api mentre bottinano. Una parte viene rilasciato sulle piante favorendone l'impollinazione, una parte viene impastata in volo con il nettare raccolto e secrezioni salivari e viene appallottolata nelle cestelle del terzo paio di zampe. Quando rientrano nell'alveare le api si liberano delle palline di polline che vengono cosparse di miele e compresse dentro le celle. Serviranno ad alimentare le larve di api operaie e fuchi dal terzo giorno di vita e le giovani api che devono produrre pappa reale. Il polline è l’unica fonte di proteine dell’alveare.
L’apicoltore posiziona delle "trappole" all'ingresso dell’alveare e raccoglie una parte del polline bottinato al fine di destinarlo all'alimentazione umana. Una conduzione responsabile del proprio apiario, che pone al centro il benessere e la longevità delle famiglie, è il motivo per cui l'apicoltore sottrae solo una quantità di polline in equilibrio con le necessità dell'alveare.
Il polline una volta raccolto deve essere sottoposto ad un’accurata pulizia, al fine di eliminarne le impurità e conservato mediante disidratazione, refrigerazione o surgelamento. E’ importante che venga analizzato prima della commercializzazione in quanto, essendo raccolto direttamente dopo la bottinatura e prima di entrare nell'alveare, potrebbe contenere le sostanze inquinanti presenti nell'ambiente da cui proviene. Dopo la raccolta e la pulizia può essere rapidamente disidratato e posto in recipienti a chiusura ermetica o in sacchetti di plastica per alimenti adatti a proteggerlo dall'attacco di muffe, lieviti e acari.
Se non viene essiccato, il polline va conservato in frigorifero e consumato entro poche settimane, o surgelato. Quest’ultimo metodo permette il mantenimento delle proprietà biologiche e il gradevole aroma dei fiori da cui è stato bottinato, che viene invece in gran parte perso con l’essiccazione.
Da un punto di vista nutrizionale il polline ha una concentrazione di elementi non riscontrabile in nessun altro alimento vegetale. Fermo restando che vi è notevole variabilità a seconda delle piante da cui proviene, contiene mediamente l’11% di acqua, che si riduce al 4-8% in quello disidratato per il commercio, il 30-40% di zuccheri semplici e il 15-30% di sostanze proteiche. Contiene inoltre aminoacidi, lipidi, steroli, vitamine e minerali. Le proteine presenti sono costituite da 20 dei 22 alfa-aminoacidi di interesse alimentare, comprensivi di tutti gli 8 aminoacidi essenziali per l'uomo.
Nonostante l'assenza di prove scientifiche sull'efficacia dell'integrazione di polline nell'alimentazione sportiva, la ricchezza in proteine, aminoacidi e sali minerali ne fanno una valida alternativa naturale agli integratori multivitaminici e multiminerali di sintesi .
Tra le proprietà riconosciute dalla tradizione popolare vi è la capacità di aumentare il metabolismo, stimolando tutte le funzioni dell’organismo. Può essere considerato un ottimo ricostituente, un riequilibrante della flora intestinale, un antianemico che stimola un aumento del numero dei globuli rossi e aumenta il tasso di emoglobina. Si legge inoltre che protegge dall'arteriosclerosi, dalla senescenza, che abbassa il livello di colesterolo, riduce le infiammazioni, svolge un’azione antivirale e antibatterica, ha azione antiallergica e antistaminica, migliora l’umore, il rendimento intellettuale e la resistenza allo sforzo fisico e psichico. Leggendo tutto ciò sembrerebbe di aver scoperto un super-alimento, io ipotizzo piuttosto che, aumentando il metabolismo e aiutando l’organismo a funzionare meglio nel suo complesso, lo renda semplicemente in grado di eliminare da sé le singole disfunzioni.
La dose consigliata è un cucchiaio, circa 10 grammi, al giorno per uno-due mesi, prima di colazione o lontano dai pasti. Può essere consumato da solo, con una bevanda calda, o con un cucchiaino di miele.
Ne ho constato personalmente alcuni effetti positivi, ma ripeto che non ci sono evidenze scientifiche dei vantaggi di assunzione del polline, e il consiglio, in caso di carenze o patologie, è di rivolgersi sempre al proprio medico o al nutrizionista.
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