L'attività in Apisfera si svolge a Noale, cittadina della pianura veneta, dove finisce l'area residenziale ed inizia quella agricola, che si estende ai lati del fiume Marzenego. La zona è caratterizzata da molte specie di fiori di campo ed ampie chiazze di Tarassaco e Trifoglio. A sud-ovest zona di Robinia, a nord-est vecchi alberi di Tiglio, a nord-ovest ampie aree ricoperte da Rovo. Vi sono inoltre numerosi pioppeti, dove le api raccolgono la propoli rossa.
L'apiario è condotto con l’obiettivo di allineare la gestione degli alveari e la cura dell'ambiente circostante al rispetto degli equilibri ecologici e della biodiversità propria dell’ape mellifera e degli altri insetti impollinatori.
Concretamente e per punti:
L’apiario è stanziale.
La dimensione è ridotta. L’attività non è professionale ed ha l’obiettivo principale di mantenere poche famiglie, longeve ed in buona salute.
E' favorita la collocazione di famiglie da sciamature naturali locali.
Non viene ostacolato l’allevamento di covata maschile.
Le arnie sono prevalentemente Dadant-Blatt, con progressiva introduzione di ibride Dadant-Top bar. Portasciami e arnie sono realizzate da artigiani italiani in legno di abete e verniciate con basi ad acqua o olio di lino cotto. E' in corso la sperimentazione della protezione del legno con tecnica giapponese Shou sugi ban.
La cera utilizzata nelle arnie con telaino viene sterilizzata e certificata esente da residui. Si sta introducendo l'utilizzo del favo naturale anche su arnie DB.
Viene favorita la naturale costituzione di scorte di miele. L’alimentazione di supporto avviene solo in caso di effettiva necessità, utilizzando fruttosio e glucosio in sciroppo e candito con zucchero di barbabietola grezzo.
Per la gestione del parassita Varroa viene utilizzato acido ossalico (un acido organico ammesso in apicoltura biologica) solo gocciolato, con singola applicazione due volte all'anno, abbinato nei mesi estivi a blocco artificiale della covata. Saltuariamente il trattamento è supportato con strisce veterinarie a base di olii essenziali (Timolo, olio d'Eucalipto, Levomentolo e Canfora). La gestione di eventuali malattie o altre parassitosi viene valutata secondo necessità.
Le operazioni svolte sul singolo alveare sono costantemente registrate in schede dedicate.
Nella proprietà in cui si trova l‘apiario viene praticata agricoltura tradizionale, ma senza l’utilizzo di diserbanti né pesticidi. Viene garantito il mantenimento delle rive, favorendo lo sviluppo di specie vegetali autoctone, e ampio spazio a prato naturale. Si sta valutando la sostituzione delle colture tradizionali (mais, frumento e soia) con semina di essenze nettarifere o impianto di alberi locali di interesse apistico.
Le attività svolte in apiario non hanno finalità professionali e i prodotti dell'alveare vengono utilizzati per autoconsumo.