"... le ho seguite nel profumo del pitosforo in fiore ed ho fatto il primo passo nell’Apisfera."
In questa pagina, dalla primavera all'inverno, le principali fioriture e piante di interesse apistico osservate nei dintorni dell'apiario.
Il Nocciolo è un albero cespuglioso diffuso nelle nostre campagne, generalmente alto tra i 2 e i 4 metri, ma può raggiungere anche gli 8 metri di altezza. Le foglie sono semplici, cuoriformi, con il margine dentato. D'inverno si spoglia completamente (quindi va benissimo averne in prossimità dell'apiario). Per produrre le nocciole (il frutto) necessita di impollinazione.
A fine inverno, tra febbraio e marzo è una delle prime piante a fiorire producendo stami ricchi di polline. Le api ne raccolgo notevoli quantità, nella delicata fase di ripresa della covata dopo il rallentamento invernale. Il polline di nocciolo è la prima fonte proteica per l'alimentazione delle larve.
In prossimità dell'apiario se ne trovano diversi lungo la riva del fosso. Il ronzio che si sente all'improvviso passeggiando vicino ai noccioli, ci avverte dell'approssimarsi della stagione apistica dopo il silenzio invernale.
Presenza in Apisfera raggio 1 km.: +++
Nettare: *
Polline: +++
Melata: *
Bottinatura osservata a febbraio 2021, 22 gennaio 2023.
L'Erica è un arbusto aghifoglia sempreverde tipico della macchia mediterranea, diffuso nelle isole italiane, sul versante tirrenico e in località alpine. Nel resto d'Italia è coltivato come pianta ornamentale.
A fine inverno, tra gennaio e febbraio, è una delle prime piante a fiorire producendo piccoli, ma abbondanti fiori su cui le api bottinano avidamente data la scarsità invernale di nettare.
Il miele monoflora di erica ha un profumo caramellato e il sapore caratteristico della caramella "mou". In apisfera eventuale miele di erica, coltivata di fronte agli alveari, viene stoccato nei nidi.
Presenza in Apisfera raggio 1 km.: +
Nettare: ++
Polline: *
Melata: *
Bottinatura osservata a gennaio 2023.
L' Amolo, conosciuto anche con il nome di Rusticano, è un albero o un grosso arbusto che dà frutti, gli amoli, ma spesso è usato come albero ornamentale. Resiste ai parassiti, non ha paura del freddo, si adatta alla maggior parte dei terreni. D'inverno perde tutte le foglie e a marzo - aprile fiorisce, appena prima di rimetter le foglie. I fiori variano dal bianco al rosa e sono molto bottinati dalle api. Il polline che le api raccolgono è giallo-verdastro. I frutti raggiungono la maturazione in giugno-luglio.
Ottenere un miele monoflorale è molto difficile per la limitata diffusione della pianta.
A ridosso delle "Api del Ponaro" offrono ombra, nettare e polline per le api, e grossi amoli rossi e gialli per me.
Presenza in Apisfera raggio 1 km.: +++
Nettare: ++
Polline: ++
Melata: *
Fioritura: marzo 2021, 20 marzo - 5 aprile 2022, 9 marzo - 28 marzo 2023.
Il Tarassaco è una pianta erbacea perenne con una grossa radice a fittone dalla quale si sviluppa una rosetta basale di foglie oblunghe e lanceolate. I fiori sono composti da tanti piccoli petali di colore giallo acceso. Con la maturazione sviluppa ballon bianchi e lanosi che trattengono il seme e, agendo come un paracadute, ne permettono la dispersione grazie al vento. Gli insetti pronubi ne favoriscono l'impollinazione, che può avvenire anche grazie al vento.
E' conosciuto anche con il nome di "dente di leone" (per la forma dentata delle foglie), soffione (perché soffiando la palla lanosa si disperde nell'aria), piscialletto (per le proprietà depurative e diuretiche), e, in Veneto, "radiccio de can".
Cresce spontaneo dalla pianura alla montagna, in alcuni casi con carattere infestante. Lo si trova nei prati, negli incolti e lungo il bordo delle strade.
All'inizio della primavera, tra marzo e aprile, è uno dei primi fiori da cui le api ricavano nettare e polline, quest'ultimo particolarmente utile nella fase di espansione della covata. La produzione di miele monoflora è piuttosto difficile a causa della precocità della disponibilità di nettare.
In prossimità dell'apiario vi sono ampie zone a prato, che in primavera si colorano di giallo e le api, nell'allegra laboriosità primaverile, tornano cariche di polline di un vivace arancio.
Presenza in Apisfera raggio 1 km.: +++
Nettare: +++ (200)
Polline: +++
Melata: *
Bottinatura osservata a marzo 2021, 30 marzo - 30 aprile 2022, 25 marzo - 10 aprile 2023.
La Mahonia, conosciuta anche come Uva dell'Oregon, è un arbusto sempreverde utilizzato come pianta ornamentale per parchi e giardini.
In primavera, tra i mesi di marzo e aprile, ha una vistosa fioritura gialla delicatamente profumata. I fiori sono piccoli, di colore giallo-oro, riuniti in pannocchie. Poi produce piccole bacche scure.
E' considerata un'ottima fonte di nettare e polline per api e bombi.
Ce n'è una all'ingresso del magazzino e poche altre nelle vicinanze.
Presenza in Apisfera raggio 1 km.: +
Nettare: +
Polline: ++
Melata: *
Bottinatura osservata a marzo 2020.
L'Acero negundo, o Acero americano, cresce rigoglioso nella riva nord dell'apisfera.
Albero di origine nordamericana, è molto diffuso nei giardini e lungo i viali dell'Italia settentrionale. Cresce rapidamente, raggiungendo altezze fino a 20 metri.
Fiorisce tra marzo e aprile, prima della comparsa delle foglie. Ai fini della riproduzione ha fiori maschili, piccoli e filamentosi di colore giallo chiaro, e femminili, riuniti in infiorescenze allungate.
E' apprezzato dalle api per il polline.
Passeggiando in prossimità dell'apiario ad inizio primavera è impossibile non alzare la testa verso la chioma, attratti da un euforico ronzio.
Presenza in Apisfera raggio 1 km.: ++
Nettare: *
Polline: +
Melata: *
Fioritura: marzo 2020, 29 marzo - 5 aprile 2023..
Il Ciliegio selvatico e' un albero originario dell'Europa, presente in Italia soprattutto in zone collinari e montuose in quanto resiste bene al freddo. Fiorisce in primavera, tipicamente in aprile, con piccoli fiori bianchi non particolarmente profumati, ma che attirano molte api per l'impollinazione.
Perde le foglie d'inverno, quindi è perfetto da mettere vicino all'apiario, per il nettare e per l'ombra d'estate.
In prossimità dell'apiario ce ne sono alcuni, fanno ciliegie piccoline, acidule, ma molto apprezzate dagli uccelli, soprattutto dai merli, che arrivano sempre prima di me.
Presenza in Apisfera raggio 1 km.: ++
Nettare: ?
Polline: ?
Melata: ?
Bottinatura osservata ad aprile 2020, 28 marzo - 18 aprile 2022, 28 marzo - 6 aprile 2023.
Il Lauroceraso è un arbusto sempreverde molto diffuso nei giardini, soprattutto per le creazione di siepi. E' vigoroso e resistente, con una vegetazione compatta, foglie ovali verde scuro, lanceolate, spesse, dure e lucide, con i margini dentati. Talvolta vengono confuse con le foglie di alloro. Le foglie, come le bacche, sono tossiche per l'uomo e per gli animali.
Il nome deriva dal latino laurus (alloro) e cerasus (ciliegio).
Fiorisce in primavera, tipicamente in aprile, con piccoli fiori bianchi, dalla forma stellata, riuniti in pannocchie erette sull'apice dei rami. Hanno un profumo molto intenso e sono molto visitati dalle api che vi trovano una buona quantità di nettare.
In prossimità dell'apiario ci sono un paio, di superstiti di una iniziale messa a dimora per formare una siepe. Hanno raggiunto notevoli dimensioni, diventando praticamente degli alberi. Vi sono inoltre altre piante nei giardini vicini.
Presenza in Apisfera raggio 1 km.: ++
Nettare: +++ (200)
Polline: ?
Melata: ?
Bottinatura osservata ad aprile 2020, 2021, 10 aprile - 07 maggio 2022, 3 aprile - 10 maggio 2023..
L'Edera terrestre, Glecoma Hederacea o Willaerda, è una pianta erbacea, spontanea e perenne, originaria dell'Europa e diffusa un po' in tutta Italia, prevalentemente al centro-nord. In campagna la troviamo un po' ovunque: nei prati, a margine dei campi e negli ambienti umidi. Fiorisce in primavera, con fiorellini a calice azzurro-violetto.
Non è particolarmente ricercata dalle api mellifere, ma necessita comunque di impollinazione per la riproduzione.
In prossimità dell'apiario ad aprile è in piena fioritura ed è gradevolmente visitata dai grossi Bombi che ronzano rumorosamente da un fiorellino all'altro.
Presenza in Apisfera raggio 1 km.: ++
Nettare: ?
Polline: ?
Melata: ?
Fioritura osservata ad aprile 2020 e fine aprile 2022.
L'Acero campestre, chiamato anche Loppio o Testuccio, è un albero caducifoglie che può raggiungere i 20 m. di altezza.
Fiorisce tra aprile e maggio, contemporaneamente alla comparsa delle foglie, con piccoli fiori verdi riuniti in infiorescenze.
E' una pianta mellifera, che le api apprezzano per il nettare e il polline.
Nei pressi dell'apiario, lungo le rive, ce ne sono 4-5, di diverse dimensioni.
Presenza in Apisfera raggio 1 km.: +
Nettare: +
Polline: +
Melata: +
Bottinatura osservata ad aprile 2020.
L'Albero di Giuda, o Siliquastro, è un albero caducifoglie appartenente alla famiglia delle leguminose, che cresce lentamente, ma può raggiungere i 10 metri di altezza. Spesso si presenta come arbusto.
Il nome dell'albero sarebbe legato all'episodio del bacio traditore di Giuda Iscariota che, tormentato dal rimorso, vi si impiccò.
La corteccia ha un colore grigio-nerastro, mentre i giovani rami tendono al rosso. Le foglie sono di colore verde carico ed aspetto lucido, a forma di cuore, con nervature più chiare.
La vera particolarità sono i fiori di un bel rosa acceso, riuniti in racemi che appaiono sui rami nudi e sul tronco, prima delle foglie, in aprile. I fiori sono commestibili, a crudo in insalata di frutta o verdura. Inizia a fiorire verso i sei anni di età.
L'impollinazione è entomofila.
In apisfera è molto visitato dalle api, che vi trovano nettare e polline in un momento propizio, tra il calo di risorse dovuto alla fine fioritura dei vari Prunus e l'inizio della fioritura di Robinia.
C'era un grande Albero di Giuda, una volta, proprio alle spalle di dove ora ci sono le "Api dell'Orto". Poi, diventato troppo vecchio, è stato tagliato, ma ha lasciato una discendenza spontanea. Ora sono in tre, non così grandi, ma con notevoli fioriture.
Presenza in Apisfera raggio 1 km.: +
Nettare: ++
Polline: +
Melata: +
Bottinatura osservata a fine aprile 2020, 15 aprile - 9 maggio 2022, 8 aprile - 5 maggio 2023.
La Salvia dei prati, o salvia comune, è uno dei numerosi fiori di campo che crescono spontaneamente nelle zone lasciate a prato, in campagna o nei parchi cittadini. E' una pianta perenne, aromatica, dai fiori labiati.
Per uso alimentare interessano i fiori, che aggiungono una nota di colore alle insalate, e le foglie della rosetta basale, anche se più ispide di quelle della più nobile cugina salvia officinale.
I fiori sono si colore blu acceso, raccolti in spighe erette. L'impollinazione avviene grazie alle api e ai bombi. Gli stami della salvia comune si comportano come piccole leve: quando l'ape penetra nel fiore, alla ricerca di nettare, aziona una specie di pedale che le rovescia il polline sul dorso.
Nei dintorni dell'apiario fiorisce abbondante, ai bordi dei campi, da fine aprile a giugno.
Presenza in Apisfera raggio 1 km.: ++
Nettare: ++
Polline: +
Melata: *
Bottinatura osservata a fine aprile 2022.
L'Acacia, o Robinia pseudoacacia o, in veneto, "Gazia", è una pianta arbustiva della famiglia delle Leguminose proveniente dall'America del nord e introdotta in Italia nel 1662 nell'Orto botanico di Padova. Oggi è presente ovunque, in particolare in Piemonte, in Lombardia, in Veneto e in Toscana. Ha piccole foglie ovali e fiori bianchi a grappolo, che somigliano ai fiori di fagiolo (commestibili - in Veneto si fanno fritti, con la pastella). E' un una pianta resistente, che cresce velocemente e tende ad essere invasiva.
Fiorisce tra aprile e maggio. E' altamente nettarifera, di grande importanza in apicoltura in quanto da essa deriva il miele uniflorale tra i più conosciuti ed apprezzati. Tra gli apicoltori veneti la fioritura dell'acacia è attesa come fosse il capodanno: in base alla raccolta di nettare di acacia sarà o meno un buon anno per il miele.
Nei pressi dell'apiario se ne trovano un po' ovunque: lungo le rive, lungo le strade e nei giardini, come piante ornamentali.
Il nettare di Acacia, assieme al Tiglio, è tra le principali fonti nella composizione del millefiori dell'apisfera.
Presenza in Apisfera raggio 1 km.: +++
Nettare: +++
Polline: *
Melata: *
Prima fioritura osservata il 22 aprile 2020. Bottinatura osservata ad inizio maggio 2020. Fioritura: 6 - 13 maggio 2022, 3-10 maggio 2023.
Il Pittosforo è un arbusto che proviene dall'Africa e dall'Asia. In Italia è coltivato con scopo ornamentale, soprattutto per la realizzazione di siepi lungo i litorali marini del sud e della Liguria.
Fiorisce tra maggio e giugno. Le api vi bottinano in abbondanza, ottenendo polline e nettare da cui ricavano un miele chiaro, dolce e delicato.
Nei pressi dell'apiario se ne trovano alcuni anche molto grandi.
Presenza in Apisfera raggio 1 km.: +++
Nettare: ?
Polline: ?
Melata: ?
Prima fioritura osservata il 30 aprile 2020. Bottinatura osservata ad inizio maggio 2020, 17 - 25 maggio 2022, 6-26 maggio 2023.
La Piracanta è un arbusto spinoso sempreverde, utilizzato prevalentemente per siepi e recinzioni. Si riconosce facilmente per le bacche rosse, che maturano in autunno e rimangono fino a primavera.
A maggio fiorisce con un'esplosione di piccoli fiori bianchi dall'odore caratteristico che producono abbondante nettare e polline. Con la fioritura della Piracanta le api abbandonando il Pittosforo.
Ce ne sono diverse piante nel raggio di 1 km dall'apiario.
Presenza in Apisfera raggio 1 km.: ++
Nettare: ?
Polline: ?
Melata: ?
Fiorutura e bottinatura osservata il 17 maggio 2020.
Il Falso Gelsomino, pianta di origine asiatica, è un rampicante molto apprezzato per ricoprire reti e ringhiere di proprietà private.
Fiorisce tra fine aprile e fine maggio, con tanti fiori bianchi che a me ricordano proprio il profumo del miele. Un profumo così forte che a volte stordisce.
Nei dintorni dell'apiario ce n'è parecchio, soprattutto in area residenziale, ma le api dell'apisfera bottinano poco sul gelsomino perché ci sono fioriture contemporanee che apprezzano molto di più.
Presenza in Apisfera raggio 1 km.: ++
Nettare: ?
Polline: ?
Melata: ?
Fiorutura e bottinatura osservate il 22 maggio 2020.
Il Ligustro è una pianta arbustiva che, a seconda della forma biologica, può rimanere bassa o raggiungere i 20 metri d'altezza. Si divide in diverse specie (vulgare, japonico, sinense, lucidum ecc.). E' diffuso allo stato naturale soprattutto nel nord Italia, in zona collinare e montana, ma viene utilizzato spesso per le siepi nei giardini poiché crea cespugli densi .
Fiorisce a maggio, con tanti piccoli fiori bianchi profumati. Per la riproduzione necessita di impollinazione e, a quanto pare, ha una grande capacità di attrazione per le api. Quando fiorisce il Ligustro le api dell'apisfera ignorano tutto il resto.
Nel raggio di 1 km. dall'apiario ci sono molte piante di Ligustro, sia sotto forma di siepe che di alberelli.
Presenza in Apisfera raggio 1 km.: +++
Nettare: ?
Polline: ?
Melata: ?
Fioritura: 29 maggio 2020, 26 maggio - 2 giugno 2023.
Il Cardo campestre, pianta erbacea perenne originaria dell'area mediterranea, può raggiungere il metro di altezza e cresce spontaneo nei prati e nei campi incolti.
I fiori, di un bel colore rosa, attirano soprattutto farfalle e api che ne raccolgono il nettare.
Il campo in prossimità dell'apiario ad anni alterni resta incolto e allo stato selvatico fino a fine fioriture. Quando i papaveri perdono i petali prevale il cardo che si contende lo spazio con il crescione, in una piacevole alternanza di rosa e giallo.
Presenza in Apisfera raggio 1 km.: ++
Nettare: ?
Polline: ?
Melata: ?
Fiorutura e bottinatura osservate il 29 maggio 2020.
Il Crescione selvatico è una pianta erbacea perenne, raggiunge i 60 cm di altezza e cresce spontaneo nei prati e nei campi incolti.
La pianta è fogliosa nella parte inferiore ed estende piccoli fiori gialli in cui le api cercano il nettare. Fiorisce da maggio a settembre.
Presenza in Apisfera raggio 1 km.: ++
Nettare: ?
Polline: ?
Melata: ?
Fiorutura e bottinatura osservate il 1 giugno 2020.
Il tiglio è un albero di origine europea, elegante e armonioso, che può raggiungere 40 metri d'altezza e 250 anni d'età. Cresce bene in luoghi ombreggiati e spesso è usato come pianta ornamentale nei parchi, nei giardini e lungo le strade.
Ha un tronco robusto con numerosi polloni, la cima larga e tondeggiante, foglie a forma di cuore, alterne, picciolate e seghettate. Le foglie d'inverno cadono.
La fioritura, che avviene tra Giugno e Luglio, è abbondante e molto profumata. I fiori sono ermafroditi, a forma di calice con cinque petali, gialli, riuniti in gruppi di 2 - 5.
I fiori di tiglio sono molto frequentati dalle api e altri insetti impollinatori che vi trovano abbondanza di nettare. Dopo la fioritura nel tiglio è frequente la presenza di melata.
Il miele monoflora è caratterizzato da un profumo mentolato e da un aroma intenso, dolce, ma dal retrogusto amaro. Generalmente è di colore ambrato chiaro, ma può presentarsi più scuro per la presenza di melata. La cristallizzazione è lenta, con formazione di cristalli grossi e irregolari.
L'area di bottinatura in Apisfera ha abbondanza di tigli di notevoli dimensioni, scelti negli anni '80 per ombreggiare le strade della zona residenziale e dei parchi pubblici.
Il nettare di Tiglio, assieme a quello di Acacia, è una delle fonti principali del miele millefiori in apisfera.
Presenza in Apisfera raggio 1 km.: +++
Nettare: +++
Polline: *
Melata: +
Fioritura e bottinatura osservate il 29 maggio 2020, 26 maggio - 01 giugno 2022 (tiglio selvatico), 03 - 06 giugno 2022 (tiglio americano - urbano), 03 - 06 giugno 2023 (tiglio selvatico), 08 - 20 giugno 2023 (tiglio americano - urbano).
Il rovo è l'arbusto spinoso che produce le more. I fusti aerei sono lunghi fino a 6 metri e sono ricoperti di spine. Ama i terreni umidi e tende a diffondersi rapidamente, come infestante lungo i fossi e i sentieri. E' difficile da eradicare e molto resistente. Spesso forma barriere spinose impenetrabili.
La fioritura appare tra maggio e giugno e può prolungarsi fino a luglio. I fiori sono bianchi o rosa, piccoli, composti da cinque petali e cinque sepali, raggruppati in racemi.
Le siepi di rovo forniscono alle api abbondanza di nettare e polline. Il miele monoflora ha un colore ambrato, generalmente scuro, una consistenza liquida che però tende a cristallizzare rapidamente, il sapore è di media intensità, di frutto maturo e confettura.
Il rovo è presente in abbondanza nei dintorni dell'Apisfera, soprattutto nella zona a nord-ovest dell'apiario, dove si trovano alcuni tratti incolti, e all'interno dell'Oasi naturalistica.
Sarebbe comunque difficile ottenere un monoflora di rovo, in quanto la fioritura è pressoché contemporanea a quella dei tigli. E' comunque tra le principali fonti del millefiori estivo.
Presenza in Apisfera raggio 1 km.: +++
Nettare: +++
Polline: ++
Melata: *
L'Ailanto, conosciuto anche con il nome di Albero del paradiso, ha un fusto eretto e molto ramificato, con corteccia grigio-bruna. Può raggiungere i 25 metri di altezza. Ha foglie pennate che emanano un odore molto forte, ritenuto generalmente sgradevole. Fiorisce tra giugno e luglio. I fiori sono riuniti in infiorescenze a spiga o a pannocchia, generalmente unisessuali. Ogni albero ha fiori o solo maschili o solo femminili. I frutti sono numerosi, secchi e alati. Produce molti semi. Semi e scorza sono tossici.
Fu introdotto in Italia dalla Cina a metà del 1700 come alimento per un nuovo baco da seta. E' particolarmente invasivo e si è diffuso rapidamente lungo le strade e le ferrovie, sulle ripe, nei boschi, sui terreni abbandonati che diventano in poco tempo boschetti di Ailanto.
Nei pressi dell'apiario è presente, numeroso, nei parchi pubblici e lungo la riva.
Nonostante i miei tentativi di contenerne la diffusione, rigetta numerosi polloni e tende ad espandersi inibendo la crescita di altre piante.
Presenza in Apisfera raggio 1 km.: ++
Nettare: ?
Polline: ?
Melata: ?
Fioritura e bottinatura non ancora osservate.
L'edera è una pianta rampicante sempreverde, rustica e resistente al freddo.
I fiori sono costituiti da cinque petali di colore verde riuniti in ombrelle sferiche.
Fiorisce tra settembre e ottobre.
Curioso il fatto che fiorisce solo dopo aver raggiunto i 10 anni di età e che i rami non fioriferi hanno le foglie di colore verde scuro a 3 o 5 lobi, mentre nei rami fioriferi le foglie sono di forma ovato-romboidale e al tatto risultano più morbide.
E' una pianta mellifera e costituisce una delle ultime fonti di nettare e polline prima dell'inverno.
Il miele che se ne ricava ha la caratteristica di cristallizzare già all'interno dell'arnia, così rapidamente da renderne difficile l'estrazione.
Generalmente viene lasciato nei favi come scorta invernale per l'alveare.
Osservandone la fioritura nei pressi dell'apiario, dove cresce abbondante, noto che le api vi bottinano senza la consueta frenesia. Nell'edera in fiore vi è piuttosto un intenso via vai di svariati imenotteri, soprattutto vespe e osmie.
Presenza in Apisfera raggio 1 km.: +++
Nettare: ?
Polline: ?
Melata: ?
Fioritura e bottinatura osservate il 3 ottobre 2020, 8 settembre 2023.
I settembrini, o meglio Astri settembrini, o semplicemente Astri o Aster, sono piante che crescono a cespuglio, con diversi rami, alti tra i 50 e i 150 cm, che spuntano dal terreno. Arrivano dall'America per abbellire aiuole e giardini italiani, soprattutto al nord.
Fanno gran figura nei giardini grazie alla fioritura abbondante e tardiva, tra settembre e novembre.
I fiori sono costituiti da diversi capolini peduncolati, con la forma di una margherita ed attraggono un gran numero di api, necessarie per l'impollinazione. Andando di fiore in fiore ne ricavano una discreta quantità di polline, utilissimo prima dei lunghi mesi invernali.
Nei pressi dell'apiario ce ne sono due ampi cespugli, uno con i fiori azzurri, l'altro con i fiori più scuri, quasi violacei. Entrambi pieni di api.
Presenza in Apisfera raggio 1 km.: +
Nettare: ?
Polline: ?
Melata: ?
Fioritura e bottinatura osservate il 7 ottobre 2020.
Il Nespolo del Giappone è un albero da frutto originario dalla Cina, selezionato in Giappone e diffuso in Europa all'inizio del 1800, prevalentemente a scopo ornamentale. In Italia si coltiva soprattutto al sud, dove il clima più mite agevola la fruttificazione. E' un albero di medie dimensioni, che può raggiungere i 10 metri in altezza e altrettanti in larghezza. Sempreverde, con foglie molto grandi e robuste. Le parti non lignificate sono ricoperte da una sottile e fitta peluria. Il frutto è una nespola giallo chiaro o arancione, che raggiunge la maturazione in maggio - giugno.
La fioritura, nel nord-Italia, inizia in pieno inverno, a dicembre, e si prolunga fino a febbraio, con fiori di piccole dimensioni, bianco rosato o giallo pallido, molto profumati, riuniti in grappoli. L'impollinazione avviene grazie alle api e ai bombi che, approfittando di giorni soleggiati, compiono rapide visite per raccogliere nettare e polline.
C'è un nespolo giapponese in prossimità dell'apiario, lo ricordo piccolo, probabilmente un regalo in vaso, piantato a terra forse una quindicina di anni fa dopo la fioritura. Ora è un bel albero di 5 metri che d'inverno, nelle ore centrali della giornata, si anima di bottinatrici coraggiose. A dicembre, prima del Calicanto, è probabilmente l'unico polline che portano a casa, preparando l'alveare alla ripresa della covata. Poi a febbraio, quando le api spostano l'interesse verso il calicanto e il primissimo polline di nocciolo, nella fioritura ancora abbondante del nespolo arrivano i Bombi: sono le regine che accumulano le prime scorte dei nuovi nidi.
Presenza in Apisfera raggio 1 km.: +
Nettare: +
Polline: ++
Melata: *
Fioritura e bottinatura osservate il 6 dicembre 2021, 12 novembre 2022, 8 novembre - 2023.
Il Calicanto, o Calicantus o Chimonathus praecox, è un arbusto di medie dimensioni, disordinato, con diversi fusti eretti e ramificati. E' di origine cinese, ma coltivato e diffuso in Italia come pianta ornamentale.
Fiorisce in pieno inverno, a gennaio, quando le foglie sono quasi tutte cadute e prima della comparsa delle nuove. I fiori sbocciano dal legno nudo, senza picciolo, sono piccoli, gialli e molto profumati.
L'aria che profuma di Calicanto è una caratteristica degli inverni freddi e umidi dell'apisfera.
In prossimità dell'apiario ci sono almeno tre piante di Calicanto e, quando i fiori sbocciano e il sole scalda un poco l'aria, le api lasciano il glomere aggirandosi tra i rami per portare a casa palline di polline giallo e il raro nettare invernale.
Presenza in Apisfera raggio 1 km.: +
Nettare: +
Polline: +
Melata: *
Fioritura e bottinatura osservate il 6 gennaio 2022, 20 gennaio 2023, 29 dicembre 2023.
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