Sondaggio

di Flavio Maria Russo, Chiara De Joanna, Christan Domenici e Lorenzo Siciliano

Il gruppo inchiesta si è impegnato nel chiedere attraverso mail e telefonate a 60 persone di diverse fasce di età (18 - 39, 40 - 59 e over 60) le loro abitudini durante la quarantena obbligatoria dal D.C.P.M. del 4 marzo.

Le diapositive che seguono sono i grafici con le rispettive spiegazioni e risposte degli interrogati.

Fascia di età 18-39

A quanto pare i più giovani sono comunque molto attenti, la maggior parte utilizza anche più precauzioni per uscire e tutti quelli che escono per bisogni primari lo fanno non più di 1- 2 volte alla settimana.


Le risposte a questo grafico smentiscono alcune teorie che ho sentito sul fatto che i più giovani sarebbero più menefreghisti visto che per loro il virus è meno pericoloso e visto che sembrano essere i più insofferenti alla quarantena.

Tutti gli intervistati escono per bisogni primari non più di 1- 2 volte alla settimana per cui io, autrice di questa fascia di età, posso dire che noi giovani siamo molto attenti.

I tre quarti degli intervistati sono anche attivi dal punto di vista scolastico e lavorativo con le lezioni online e lo smart working, per tutti i più giovani ed anche tutti quelli che vanno a scuola è stato un grande cambiamento inaspettato, ma erano un po’ preparati perché la maggior parte dei lavori svolti dipendevano già molto dall'informatica



Fascia di età 40-59

Come vedete oltre 2/3 degli intervistati ha scelto di usare la mascherina protettiva, mezzo più prezioso per limitare la possibilità di contagio tra un individuo e un altro. Il 23% invece (circa 1/4 degli intervistati) ha scelto di usare anche altre precauzioni. Il resto delle risposte indica in parti uguali amuchina e altre precauzioni

Durante questo periodo di quarantena, quasi la metà della totalità degli intervistati si sente bene, una buona percentualesi sente invece annoiata o angosciata; il resto degli intervistati non rientra in queste tre categorie

Le tre percentuali sono più o meno equamente divise; più precisamente la percentuale più alta è riservata a chi ha paura del virus, seguita da chi ne ha relativamente e chi non ne ha.

La quasi totalità degli intervistati, esce mediamente 1 / 2 volte a settimana; il restante degli intervistati esce per bisogni primari 3 / 4 volte a settimana.

Poco più della metà degli intervistati svolge lezioni online e/o lavora in smartworking, 1/3 del totale non rientra in questa categoria ed il 14,3% svolge in maniera discontinua lezione online e/o attività lavorativa in smartworking.

Quasi la metà degli intervistati, crede che il vaccino sarà pronto tra 12 mesi circa, 1/3 invece, è dell’opinione che sarà disponibile dopo un anno; il restante pensa che si troverà tra 6 mesi.

2/3 del totale crede che il picco dei contagiati sia stato già raggiunto.

Fascia di età Over 60

Alla prima domanda possiamo dire con certezza che la maggior parte delle persone di questa fascia di età ha considerato come protezione migliore la mascherina

Durante la quarantena le persone intervistate hanno dichiarato di sentirsi bene, in alcuni casi hanno manifestato angoscia, nervosismo o soltanto noia.

Alla domanda se avessero paura la risposta principale è stata quella del “non troppo”.

Le persone di questa fascia di età, inoltre, escono per bisogni primari, come la spesa, circa 1-2 volte a settimana, la minor parte di queste persone esce più di 2 volte a settimana.

Per la domanda sullo smart working c’è stata una divisione al 50% tra chi lo svolge e chi non lo lo pratica, mentre la risposta “sistematicamente” costituisce la minor parte.

La maggior parte delle persone pensano che il vaccino finale del virus si possa trovare oltre 1 anno e si pensa che i casi aumenteranno in Italia.