Attualmente si tende ad inquadrare l'empatia come un'attitudine generalmente positiva, e che è meglio avere piuttosto che non avere. Di una persona si dice che è empatica per sottolinearne le capacità di capire emozioni e sentimenti degli altri, di entrare in relazione autentica, di saper uscire dai propri panni per mettersi in quelli altri. Un individuo poco empatico è al contrario percepito come freddo, falso e calcolatore, in casi estremi e patologici è il sociopatico.
Se da un lato questa visione positiva dell'empatia ha certamente un ampio riscontro scientifico (ad esempio, l'empatia è considerata la base necessaria per lo sviluppo della compassione), dall'altro numerosi studi mostrano come vi sia una sorta di lato potenzialmente negativo dell'empatia, e cioè con una ricaduta non salutare sull'individuo. Questo accade allorquando la capacità di entrare in risonanza emotiva con altri individui non sia, o no sia ancora, supportata da una capacità di controllo emozionale.
Questo possibile eccesso di risonanza emotiva, che non porta beneficio né alla persona che la prova, né all'eventuale altra persona che ne è l'involontaria sorgente esterna, è alla base di un fenomeno psicologico e sociale che ha spesso un risvolto sgradevole, o addirittura devastante. Sto parlando del contagio empatico. Questo può essere osservato in casi molto frequenti ad esempio di contagio di sbadigli, oppure allorquando in un gruppo di persone scattano delle risate che diventano incontenibili, e che scaturiscono da episodi futili. In questi casi semplici il contagio si esaurisce nel giro di pochi secondi o minuti, ma in casi più complessi si registrano invece forme più durature di epidemie, come ad esempio in alcuni casi di contagio di burn-out in contesti aziendali.
Qui mi focalizzo su una forma estrema di contagio empatico, che per certi versi ha degli aspetti affascinanti, per l'irrazionalità apparente con cui dilaga e per la particolare intensità in cui si manifesta. Si tratta di particolari fenomeni di attacchi di ansia di massa (anche denominati isteria di massa) che si manifestano specificamente in contesti scolastici (scuole medie inferiori o superiori), e che riguardano studenti e studentesse in una fascia di età tra i 10 e i 18 anni.
Il pattern che si osserva in questi casi nelle scuole ha caratteristiche costanti e caratteristiche che invece dipendono dalla cultura specifica in cui si manifestano. Di solito il fenomeno inizia con il caso di un singolo individuo che ha un'esperienza reale o immaginata di carattere negativo molto intensa, che innesca una prima manifestazione individuale esplicita e plateale di ansia e paura. La specifica causa esterna può variare a seconda del contesto culturale, ad esempio può scaturire a seguito dell'incontro casuale nell'edificio scolastico con un animale selvatico ritenuto pericoloso (ad esempio, un rospo velenoso), oppure un individuo dall'aspetto malefico, o addirittura un alieno, oppure, se credenze magiche sono parte della cultura, una allucinazione visiva di uno spirito malefico o un demone. Il secondo passaggio di questa dinamica è che ragazze e ragazzi vicini a questo primo individuo entrano in risonanza emotiva, e in breve tempo manifestano anch'essi un attacco d'ansia, in qualche caso condividendo la stessa visione. In una terza fase questo contagio emotivo si espande a macchia d'olio all'intera organizzazione scolastica, coinvolgendo un gran numero di studenti e delle studentesse, con movimenti convulsi e incontrollabili, a volte con movenze simili al ballo o a contorsioni, che rendono la situazione estremamente difficile da gestire. E tutto ciò in mezzo allo sconforto e all'inefficacia dei docenti e del personale scolastico, e anche dei genitori che naturalmente sono convocati, in certi casi anche di forze dell'ordine, per cercare di arginare lo sgorgare di ansia completamente fuori controllo.
Molti dei casi recenti sono avvenuti in Africa, ma si tratta comunque di un fenomeno mondiale. In molti di questi casi è possibile ricostruire una situazione di tensione pregressa in tutto il contesto (ad esempio, a seguito del decesso di un membro della comunità scolastica), ma altre volte no. Prevalentemente il fenomeno si osserva nella popolazione femminile, ma certamente anche la popolazione maschile manifesta questo tipo di comportamento. I sintomi sono svenimenti, vertigini, palpitazioni, dolori addominali, senso di oppressione al petto, mal di testa, iperventilazione, nausea, vomito, palpitazioni, urla. In alcuni casi drammatici, fortunatamente rari, si può arrivare alla morte. In altri casi viene riportata una certa ciclicità dell'evento, con una data ben precisa dell'anno in cui si ripete il contagio. In altri casi, il contagio non si limita alla piccola comunità scolastica, ma si espande a livello regionale o addirittura nazionale.
Questo fenomeno è di estremo interesse, in quanto mostra come in una fascia di età in cui i meccanismi di controllo emozionale non sono ancora ben configurati (in corteccia prefrontale) e vi è una spiccata tendenza all'impulsività tipica appunto dell'adolescenza, la capacità empatica possa superare una certa soglia di sicurezza e non essere più un meccanismo per entrare i rapporto autentico con altre persone, bensì divenire un dilagare emotivo dalle potenzialità autodistruttive.
Fenomeni di questo tipo non sono certamente assenti nella storia, sia antica che moderna. Per quei casi di cui ci è giunta notizia, spesso vi è la caratteristica di trovarli inseriti all'interno di ritualità e tradizioni che in qualche modo arginano il contagio empatico, trasformandolo in un evento con un profondo significato culturale caratterizzato da una valenza terapeutica e trasformativa. Il motivo di ciò potrebbe essere che di episodi occasionali non particolarmente intensi si è persa traccia, mentre di fenomeni incastonati in una cultura è più probabile che ne riceviamo testimonianza. E' questo ad esempio il caso del fenomeno delle Mènadi (o Baccanti), donne dell'Antica Grecia prese da frenesia estatica e invasate dal dio Dioniso. Un altro fenomeno che si è osservato in Europa tra il XIV e il XVII secolo è la Mania del Ballo, in cui centinaia o migliaia di persone venivano prese da una pulsione a ballare che durava per giorni, vagando di strada in strada, o di città in città, in alcuni casi fino a morire di attacco cardiaco o affaticamento (episodi più noti per la loro estensione sono avvenuti ad Aachen in Germania nel 1374 e a Strasburgo in Francia nel 1518 - in figura una raffigurazione). Un altro fenomeno che ha alcune caratteristiche sovrapponibili, ma estremamente ritualizzato e con un profondo valore terapeutico, è il Tarantismo, una sindrome diffusa quanto meno nel primo Novecento nel Sud Italia, caratterizzata da balli convulsi eseguiti al suoni di specifici ritmi musica che venivano eseguito a seguito di malessere di donne (le tarantate) che si protraeva per giorni in determinati periodi della stagione estiva.
Qui di seguito riporto casi odierni, presi dalla cronaca internazionale, ed in cui si sono riscontrati fenomeni come quello che ho appena descritto, con scene molto simili tra di loro, anche se riprese a diverse migliaia di chilometri di distanza (ovviamente in tempi diversi). La visione di questi video può risultare stressante in individui particolarmente empatici e con bassa capacità di controllo emozionale, sostanzialmente a causa dello stesso meccanismo di cui stiamo trattando: ne sconsiglio dunque la visione in chi ritiene di avere questo tipo di predisposizione.
Episodio a Easter Cape, provincia del Sud Africa. Drammaticamente vi è stato anche un decesso.
Possessione demoniaca, visione di una figura diabolica.
Uganda, un episodio si ripresenta dopo dieci anni nello stesso istituto scolastico. Alcuni imputano questo episodio ad una persona nelle vicinanze che praticherebbe stregoneria.
Tanzania, in questo caso si tratta di un contagio empatico di risata.
Scuola Elsa Perea Flores in Perù
Caso di avvistamento di alieni presso la Ariel School in Ruwa, Zimbabwe – Settembre 1994. Il filmato originale include commenti del famoso psichiatra John E. Mack della Harvard University che s'interessò del caso.
Outwood Academy in Ripon, North Yorkshire UK, caso di svenimenti in massa
Epidemia di casi con sintomi simili alla Sindrome di Tourettes che hanno interessato soprattutto studentesse in una piccola città degli Stati Uniti nel 2011 e 2012.
Anche il Tarantismo include fenomeni vicini all'isteria di massa, ma in una forma ritualizzata, con profondo significato culturale e con una importante valenza terapeutica e musico-terapeutica.
Ancora sul Tarantismo