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Nicola De Pisapia
Dipartimento di Psicologia e Scienze Cognitive, Università di TrentoNicola De Pisapia
Ora pubblicato su Scientific Report nostro nuovo nostro studio condotto presso l'Università di Trento in cui investighiamo le basi neuronali della distinzione tra ansia di stato e ansia di tratto.
Ora pubblicato su Scientific Report nostro nuovo nostro studio condotto presso l'Università di Trento in cui investighiamo le basi neuronali della distinzione tra ansia di stato e ansia di tratto.
L'ansia è considerata uno dei mali psicologici principali della modernità. La risposta d'ansia è prodotta dal nostro sistema nervoso, allorquando percepiamo ed interpretiamo una situazione (o la narrazione che noi ne facciamo nella nostra immaginazione) come potenzialmente negativa. Ciò fa scaturire delle sensazioni psicologiche di agitazione e indecisione, che sono accompagnate da sensazioni fisiche che possono variare in intensità. Queste spaziano da blande tensioni muscolari, un po' di mal di schiena e mancanza di energia, fino a mal di testa, nausea, problemi digestivi, vomito, tachicardia, difficoltà a dormire sudorazione eccessiva, vertigini, tremori, sensazione di avere un peso sul cuore, difficoltà a respirare o svenimento.
L'ansia è considerata uno dei mali psicologici principali della modernità. La risposta d'ansia è prodotta dal nostro sistema nervoso, allorquando percepiamo ed interpretiamo una situazione (o la narrazione che noi ne facciamo nella nostra immaginazione) come potenzialmente negativa. Ciò fa scaturire delle sensazioni psicologiche di agitazione e indecisione, che sono accompagnate da sensazioni fisiche che possono variare in intensità. Queste spaziano da blande tensioni muscolari, un po' di mal di schiena e mancanza di energia, fino a mal di testa, nausea, problemi digestivi, vomito, tachicardia, difficoltà a dormire sudorazione eccessiva, vertigini, tremori, sensazione di avere un peso sul cuore, difficoltà a respirare o svenimento.
L'ansia può essere di vari tipi, ma in questo studio ci siamo focalizzati su una distinzione in particolare. In psicologia, diverse dimensioni - soprattutto emotive - vengono categorizzate come di stato - se temporanee, oppure di tratto - se stabili. Questa classificazione vale anche per l'ansia. Oggi vi sentite particolarmente tesi, sotto pressione e turbati - eppure di solito siete persone calme e tranquille? In questo caso si può dire che avete un'alta ansia di stato e una bassa ansia di tratto. O invece oggi siete stranamente tranquilli, in contrasto con la vostra generale tendenza al nervosismo e ad agitarvi per ogni minima cosa? In questo caso avete una bassa ansia di stato e un'alta ansia di tratto. Quindi, l'ansia di stato riguarda il breve termine, mentre l'ansia di tratto è una caratteristica stabile di una persona.
L'ansia può essere di vari tipi, ma in questo studio ci siamo focalizzati su una distinzione in particolare. In psicologia, diverse dimensioni - soprattutto emotive - vengono categorizzate come di stato - se temporanee, oppure di tratto - se stabili. Questa classificazione vale anche per l'ansia. Oggi vi sentite particolarmente tesi, sotto pressione e turbati - eppure di solito siete persone calme e tranquille? In questo caso si può dire che avete un'alta ansia di stato e una bassa ansia di tratto. O invece oggi siete stranamente tranquilli, in contrasto con la vostra generale tendenza al nervosismo e ad agitarvi per ogni minima cosa? In questo caso avete una bassa ansia di stato e un'alta ansia di tratto. Quindi, l'ansia di stato riguarda il breve termine, mentre l'ansia di tratto è una caratteristica stabile di una persona.
In uno studio da noi ora pubblicato sulla rivista Scientific Reports (disponibile qui) abbiamo investigato le basi cerebrali della distinzione tra ansia di stato e ansia di tratto. Una più chiara separazione dei tipi di ansia e una migliore comprensione delle loro basi neurali potrebbe essere rilevante per la pratica clinica. Esistono prove del fatto che gli individui affetti da ansia di tratto sono vulnerabili allo sviluppo di depressione o facilmente preda di disturbi indotti dallo stress, perché mostrano iper-reattività a situazioni stressanti, aumento delle risposte passive alle sfide ambientali, alterazioni delle funzioni cognitive e minore competitività sociale, con una predisposizione allo sviluppo di disturbi psicopatologici.
In uno studio da noi ora pubblicato sulla rivista Scientific Reports (disponibile qui) abbiamo investigato le basi cerebrali della distinzione tra ansia di stato e ansia di tratto. Una più chiara separazione dei tipi di ansia e una migliore comprensione delle loro basi neurali potrebbe essere rilevante per la pratica clinica. Esistono prove del fatto che gli individui affetti da ansia di tratto sono vulnerabili allo sviluppo di depressione o facilmente preda di disturbi indotti dallo stress, perché mostrano iper-reattività a situazioni stressanti, aumento delle risposte passive alle sfide ambientali, alterazioni delle funzioni cognitive e minore competitività sociale, con una predisposizione allo sviluppo di disturbi psicopatologici.
Negli ultimi anni la ricerca neuroscientifica ha sviluppato una serie di sofisticati metodi di analisi di strutture e attività cerebrali in termini di reti, focalizzandosi quindi sull'aspetto dello scambio di informazione e segnali tra aree cerebrali anche distanti tra loro. Un tipo di analisi prende il nome di analisi di connettività funzionale, e consiste nello studio della coincidenza temporale di eventi neurofisiologici spazialmente distanti nel cervello che si organizzano in vere e proprie reti funzionali. Diversi studi generici sull'ansia riportano cambiamenti funzionali ed evidenziano un coinvolgimento della rete cingulo-opercolare, nota anche come Salience Network, e una ridotta connettività nella cosiddetta Default Mode Network durante l'esecuzione delle attività di regolazione delle emozioni, ma nessuno di questi ha analizzato finora la distinzione tra ansia di stato e di tratto.
Negli ultimi anni la ricerca neuroscientifica ha sviluppato una serie di sofisticati metodi di analisi di strutture e attività cerebrali in termini di reti, focalizzandosi quindi sull'aspetto dello scambio di informazione e segnali tra aree cerebrali anche distanti tra loro. Un tipo di analisi prende il nome di analisi di connettività funzionale, e consiste nello studio della coincidenza temporale di eventi neurofisiologici spazialmente distanti nel cervello che si organizzano in vere e proprie reti funzionali. Diversi studi generici sull'ansia riportano cambiamenti funzionali ed evidenziano un coinvolgimento della rete cingulo-opercolare, nota anche come Salience Network, e una ridotta connettività nella cosiddetta Default Mode Network durante l'esecuzione delle attività di regolazione delle emozioni, ma nessuno di questi ha analizzato finora la distinzione tra ansia di stato e di tratto.
Tra le regioni individuate, la corteccia mediale prefrontale e anteriore cingolata si è rivelata essere associata all'ansia di tratto.
Il nostro gruppo di ricerca (oltre al sottoscritto, Francesca Saviola, Edoardo Pappaianni, Alessia Monti, Alessandro Grecucci e Jorge Jovich) ha dunque osservato e misurato aspetti anatomici e attività a riposo del cervello in più di 40 individui tramite risonanza magnetica. Abbiamo poi correlato queste misurazioni con le variazioni di ansia di stato e di tratto nei nostri partecipanti utilizzando dei questionari standard, utilizzati anche nella pratica clinica. Quello che abbiamo trovato, in linea peraltro con le nostre aspettative, è stato che gli aspetti più stabili legati all'ansia di tratto sono implementati in configurazioni cerebrali anatomiche, e dunque fisse, mentre gli aspetti temporanei dell'ansia di stato sono correlati configurazioni funzionali dell'attività cerebrale, e dunque temporanee. In particolare, abbiamo trovato che l'ansia del tratto è correlata a nodi della Default-Mode Network e Salience Network, mentre l'ansia di stato è correlata alla connettività funzionale di Default-Mode Network e Salience Network. Il forte coinvolgimento strutturale dei nodi della Default-Mode Network nell'ansia del tratto porta ad associare il "nevroticismo" ad una eccessiva ruminazione, cioè a pensieri negativi ripetitivi e incontrollabili, tipici dell'ansia.
Il nostro gruppo di ricerca (oltre al sottoscritto, Francesca Saviola, Edoardo Pappaianni, Alessia Monti, Alessandro Grecucci e Jorge Jovich) ha dunque osservato e misurato aspetti anatomici e attività a riposo del cervello in più di 40 individui tramite risonanza magnetica. Abbiamo poi correlato queste misurazioni con le variazioni di ansia di stato e di tratto nei nostri partecipanti utilizzando dei questionari standard, utilizzati anche nella pratica clinica. Quello che abbiamo trovato, in linea peraltro con le nostre aspettative, è stato che gli aspetti più stabili legati all'ansia di tratto sono implementati in configurazioni cerebrali anatomiche, e dunque fisse, mentre gli aspetti temporanei dell'ansia di stato sono correlati configurazioni funzionali dell'attività cerebrale, e dunque temporanee. In particolare, abbiamo trovato che l'ansia del tratto è correlata a nodi della Default-Mode Network e Salience Network, mentre l'ansia di stato è correlata alla connettività funzionale di Default-Mode Network e Salience Network. Il forte coinvolgimento strutturale dei nodi della Default-Mode Network nell'ansia del tratto porta ad associare il "nevroticismo" ad una eccessiva ruminazione, cioè a pensieri negativi ripetitivi e incontrollabili, tipici dell'ansia.
Da risultati come questi, si evince come combinando aspetti comportamentali e neurali, potremmo essere facilitati nel riconoscere una condizione cronica di un tratto di personalità ansioso e relazionarlo a preoccupazioni transitorie, stabilendo trattamenti adeguati. In base a ciò, un miglioramento strategico della regolazione dell'ansia potrebbe essere ottenuto attraverso il targeting dei correlati neurali qui individuati con la farmacologia e / o con i metodi di neurostimolazione (ad es. Transcranial Magnetic Stimulation o transcranial Direct Current Stimulation) in soggetti con ansia ad alto tratto. Infine, questi risultati possono portare alla creazione di nuovi strumenti diagnostici e trattamenti basati su risultati neuroscientifici volti a migliorare i disturbi d'ansia.
Da risultati come questi, si evince come combinando aspetti comportamentali e neurali, potremmo essere facilitati nel riconoscere una condizione cronica di un tratto di personalità ansioso e relazionarlo a preoccupazioni transitorie, stabilendo trattamenti adeguati. In base a ciò, un miglioramento strategico della regolazione dell'ansia potrebbe essere ottenuto attraverso il targeting dei correlati neurali qui individuati con la farmacologia e / o con i metodi di neurostimolazione (ad es. Transcranial Magnetic Stimulation o transcranial Direct Current Stimulation) in soggetti con ansia ad alto tratto. Infine, questi risultati possono portare alla creazione di nuovi strumenti diagnostici e trattamenti basati su risultati neuroscientifici volti a migliorare i disturbi d'ansia.
Articolo scientifico completo disponibile in vari formati qui: https://www.nature.com/articles/s41598-020-68008-z
06 Giugno 2020
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