ALTURE DEL GOLAN - Monte BENTAL
Sebbene in generale il territorio del Golan sia all'interno della frontiera di Israele che confina con Siria, Libano e Giordania, l'identificazione attuale riguarda quella parte di terra che nel 1967, con la Guerra dei 6 giorni, Israele sottrasse alla Siria e che, pur non riconosciuta dalle Nazioni Unite, di fatto ha annesso ai suoi territori nel 1981.
Non entro in merito alla storia antica e recente di questi luoghi, né alle guerre e scorrerie successive che in questi anni, nonostante sporadici tentativi di pace risultati sempre infruttuosi, hanno mantenuto un equilibrio difficile ed incomprensibile. Fu però l'andarci, soprattutto lungo la strada, che mi coinvolse per quella precarietà di vita degli abitanti dei dintorni, sebbene intorno tutto apparisse vuoto e silenzioso.
Davvero sembrava tutto disabitato perché l'impressione esterna era di abbandono e di decadenza e soprattutto di militarizzazione abbandonata. Recinzioni e campi minati erano l'unico costante confine lungo il percorso che portava al Monte Bental. Eppure intorno, nell'altipiano, vi erano qua e là degli appezzamenti coltivati e depositi d'acqua. Già, l'acqua, queste sorgenti (la Siria aveva minacciato di deviarne il flusso), che in gran parte confluiscono al Giordano, sono forse all'origine di tali conflitti ed ancora, non ultimo, la presunzione che il territorio sia ricco di petrolio.
Angosciante questa solitudine controllata che portava in cima alla montagna, al Monte Bental con reminescenze di vecchie trincee e vecchie armi utilizzate per creare fantasiose sculture. Molto sarà cambiato da allora, ma probabilmente con maggior tensione fra i popoli confinanti, avendolo constatato anche con i recenti raid.
Chissà se i Pellegrini che visitano la Terrasanta oggi, continuano a visitare questo luogo e se tuttora, gli Israeliani qui ed i Siriani dall'altra parte, seguitano a portare i propri figli in queste zone delle lacrime perché proprio sotto, in territorio siriano, appare la Valle della Beqa'; delle lacrime appunto. (Aggiungo ora: Ma quante lacrime in questo momento versa la Siria per i suoi Figli? E quante ne sta versando il mondo intero? - 2016)
Inquietante questo dominare la Valle Siriana e pensare che proprio lì, a pochi passi, vita e morte si incrociano ogni giorno. Certo con le moderne armi di distruzione la vita non è tranquilla neppure qui, neppure in Israele e nel mondo intero. Terribile messaggio di sconforto infinito e senza soluzione che però nessuno riesce a cogliere ed a modificare se non in peggio.
Il luogo è inserito in un grande parco naturale protetto, ma questo allora, ed immagino anche adesso, non aveva ed ha alcuna importanza.
No, non voglio entrare nel merito della storia, né capire da che parte stia il torto o la ragione. Probabilmente non starà neppure nel mezzo, ma dove sta il confine del mezzo?
KATZRIN
Ritornati a valle dalle Alture del Golan, ci fermammo ad ammirare interessanti reperti archeologici ritrovati nella zona di Katzrin. Eravamo nella "capitale del Golan", sebbene non riconosciuta dal diritto internazionale. Il luogo era abitato fin dalla media età del bronzo e poi dai romani, dai bizantini ed islamici. Una lunga storia attraversa questo territorio spesso distrutto da guerre e terremoti. La storia recente fonda la città nel 1977 a nord-est del Lago di Tiberiade.
Oltre ad ebrei provenienti da altre parti di Israele, qui, ne confluirono molti provenienti dalla Russia. In alcune ricerche noto molte trasformazioni rispetto a quando ci andai 8 anni fa; numerosi sono stati i ritrovamenti archeologici nel frattempo intervenuti e che spesso si possono ammirare nelle fondamenta e nei muri delle case della città.
E così l'antico convive con la più grande centrale solare israeliana, con un grande frantoio ed un importante azienda vinicola.
Non oso pensare a questa popolazione ed al suo progredire quando un piccolo missile potrebbe vanificare l'operato di una vita. Certo un giorno a settimana i giovani frequentano la scuola militare, ma basterà a salvarli?
Kibbutz Ein gev
Ci fermammo a pranzo in questo Kibbutz di coloni provenienti prevalentemente da Cecoslovacchia, Germania ed Austria. E' situato sulla costa orientale del Lago di Tiberiade, vicino alle rovine greco-romane di Hippos. La sua vicinanza con la Siria lo ha visto spesso oggetto di bombardamenti ed attacchi, terminati dopo la conquista del Golan.
Il Kibbutz che risale al XX sec. è un associazione di persone con regole ben precise che tendono all'eguaglianza dei lavoratori partecipanti, per lo più agricoli. Inizialmente nacque con l'idea di sostentamento reciproco senza remunerazione, quindi ogni guadagno veniva investito all'interno della proprietà. Questa formula, anche per motivi di concorrenza agricola, ben presto entrò in crisi, superata inserendo trasformazioni industriali ad ampio raggio.
E proprio pensando a questo enorme Ein Gev mi risulta difficile pensare che questi coloni possano lavorare per il solo sostentamento.
Qui, ogni giorno, giungono moltissimi pullman di Pellegrini per mangiare "il pesce di San Pietro" tutti ammassati in lunghe tavolate. La velocità del servizio sembra un girone infernale, ma tutto deve essere svolto in fretta; altri, dopo di noi, siederanno allo stesso posto.
Eppoi negozietti, e resort lo rendono luogo turistico privilegiato. Inoltre ci sono prodotti agricoli e caseari e perfino un allevamento di struzzi e nel grande salone in cui abbiamo pranzato, a Pasqua, si tiene un importante Festival di musica.