Plastici della GERUSALEMME ANTICA
Nei giardini del Museo del Libro, ad ovest della città vecchia, da cui si domina un bel panorama sui dintorni , il Prof. Avi Yonah, con grande impegno e lavoro, ha ricostruito, in scala 1:50, la Gerusalemme del Secondo Tempio (515 a.C - 66 d.C.), ovvero anche quella all'epoca di Gesù. La cosa affascinante non è solo il consentirci di ammirare le piccole case, il Tempio, il Palazzo di Erode, il Teatro romano, i mercati, ma che tutto sia riportato in base alla descrizione di libri antichi e utilizzando il materiale dell'epoca. Non solo, quando nuovi scavi archeologici rivelano informazioni diverse o nuove, il plastico viene aggiornato. Davvero emozionante ritrovarsi immersi nei luoghi degli avvenimenti storici conosciuti.
SANTUARIO DEL LIBRO (Rotoli del Mar Morto)
In questo Museo di Israele, che fra l'altro ospita reperti risalenti a 700.000 anni fa, sono stati costruiti due monumenti del tutto particolari.
L'uno, bianchissimo rappresenta gli Esseni, "i Figli della luce"; ha la stessa forma di un coperchio di giara. Riproduce quelli che chiudevano le giare dove erano stati posti i rotoli rinvenuti nelle grotte intorno al Mar Morto. Qui sono esposti, in parte od in copia, i ritrovamenti di quei rotoli o dei loro frammenti. All'interno, al centro della cupola, è esposto il cilindro di legno della Torah, punto focale del Museo, ma anche della vita ebraica.
Poco lontano un alto muro di basalto nero si contrappone al precedente come identificazione dei "Figli delle Tenebre".
MUSEO DELL'OLOCAUSTO YAD VASHEN
(che significa: "Un monumento ed un nome" da Isaia 56:5)
In un verde sobborgo occidentale della città è stato costruito questo Museo della Memoria (Centro mondiale per la documentazione, ricerca e commemorazione dell'Olocausto) che da subito accentra non solo lo sguardo ma anche l'anima.
Ancor prima di entrare, giovanissimi soldati sono testimonianza non solo di custodia ma anche di onore.
L'edificio d'ingresso, bianco ed aereo, ha imponenti finestre quasi a compensare il buio di altri edifici all'interno del recinto.
E proprio come nel buio della "Hall of Remembrance" illuminata da una fiamma eterna e da una sottile lama di luce che penetra da sotto il perimetro del soffitto, anche il buio della stoltezza umana penetra nel corpo e nell'animo agghiacciandoli di un dolore senza confini. Ma cos'è il nostro dolore oggi, così lontano dagli avvenimenti di allora e così vissuto marginalmente dagli uomini che ci circondano e che non conosciamo?
Vi è anche un giardino con oltre 2.000 alberi dedicati ai "Giusti delle Nazioni" di cui 610 sono italiani fra i quali ricordo Perlasca, Gino Bartali ed il padre di Piero Angela ed ovviamente, grazie al film, anche Schindler. Altri nomi di uguale importanza non li ricordo o non li conosco.
C'è molto altro, tanto più ora che sono stati aggiunti monumenti e riconoscimenti.
Ma quel che sconvolge è il buio del Memoriale dedicato ai 1.500.000 bambini scomparsi nei Campi di Concentramento, lo Yad Layeled. Nel buio, infinitesime luci, come di lucciole, squarciano lo spazio a cui lentamente ti abitui e nel silenzio una voce elenca incessantemente i loro nomi....
E in questo straziante, struggente ed incomprensibile vuoto, il cuore si ferma.......