TIBERIADE
L'inferno del Botticelli fu per me visivamente il paragone più simile con cui confrontare il mio impatto con il Lago di Tiberiade. Improvvisamente la strada scende vorticosamente verso il Lago con panorami mozzafiato ma anche con l'impressione di dover prima o poi sprofondare al centro della terra. Non avevo mai visto nulla di simile, probabilmente per quel precipitare veloce della strada che brevemente raggiunge il basso.
Il lago di Tiberiade o Mar di Galilea o mare di Genesaret (dalla piana che lo costeggia) si trova a circa 210 metri sotto il livello del mare. Lungo 21 km., largo 11, raggiunge la profondità massima di 43 metri ed è la più grande riserva d'acqua dolce del paese.
Il fiume Giordano, ora quasi un torrente, è il suo immissario. Questo è lungo 350 km. ed è alimentato da tre sorgenti del Monte Hermon (h. 860 mt.) i cui torrenti si riuniscono nella piana di Hule. Più avanti riceve anche il fiume Yarmuk, il suo affluente più importante ed altri fiumi stagionali che insieme contribuiscono alla sopravvivenza del Lago e dello Stato stesso.
In questi luoghi della Galilea, iniziò la vita pubblica di Gesù con le sue predicazione ed i suoi miracoli. Cana, dove avvenne il suo primo miracolo, è proprio qui vicino. In questa regione era solito ritirarsi in meditazione, ospitato da amici e dai primi discepoli che erano di Cafarnao. E su questo lago non possiamo dimenticare quel suo camminare sulle acque e quel suo affidare a Pietro la guida della "Sua Chiesa".
Tiberiade è situata sul lato sud occidentale del Lago. I dintorni furono abitati fin dall'antico passato ma la città fu edificata in onore di Tiberio, per volere di Erode Antippa nel 20 d.C.
Solo poche tracce di una fugace apparizione bizantina evidenziano i luoghi Sacri di Cristo, vanificata poi dalla Conquista araba del 636.
La Conquista crociata "convisse" con gli arabi dal 1100 al 1247 perché entrambi scelsero la città come luogo amministrativo.
Rasa al suolo dallo Sceicco mamelucco Baibars e da successivi terremoti, ebbe un nuovo splendore sotto Solimano il Magnifico che nel 1562 la cedette a Giuseppe, ebreo portoghese sfuggito all'Inquisizione. Questi chiamò gli ebrei espulsi dalla Spagna e diede impulso ai commerci. Ma messa in crisi la sua alleanza con i Turchi, cadde in disgrazia e con lui anche la città.
Si deve a Daher el-Omar non solo la rinascita di Acri, ma anche quella di Tiberiade e della Galilea. Fortificata la regione, egli iniziò una politica di grande tolleranza religiosa tesa al ripopolamento della zona. Ucciso el-Omar ad Acri nel 1775 da el-Jazzar, ebbe fine anche la sua tolleranza.
Tiberiade passò successivamente agli egiziani ma il terremoto del 1837 la distrusse quasi completamente.
Nel 1930 circa, le Nazioni Unite diedero mandato all'Inghilterra di governare la Palestina. Per Tiberiade, fu un periodo terribile di intolleranza che generò rivolte con decine di morti nell'una e nell'altra fazione.
Nel 1948, la guerra fra ebrei e palestinesi di questa città, decretò la vittoria ebrea; un mese prima che Israele sancisse la propria indipendenza.
Considerata la quarta Città Santa degli Ebrei, capitale della Galilea ed unico centro importante del Lago, conserva poco del suo antico passato. Ma il luogo incantevole e le acque termali ne hanno fatto un centro turistico di grande richiamo.
TABGHA - Monte delle Beatitudini
Il luogo è affascinante per quella sua posizione dominante il lago e per il verde dei giardini intorno, curatissimi e fioriti.
Però come al solito l'architettura moderna, se non per certi guizzi innovativi ed unici, non mi affascina granché; tanto più questa il cui progetto del 1938, per volontà di Mussolini, si deve all'arch. A. Barluzzi, molto attivo in Terrasanta. Poco più in basso esisteva nel IV o V sec. un Monastero la cui Chiesa era stata eretta sopra alcune grotte, ma la scelta di questo luogo si deve alla spettacolare panoramicità.
Proprio a motivo di questa modernità, forse neoromanica, ma con cupola a tamburo, si deve la scarsità delle mie foto. La Chiesa non ha nulla di caratterizzante rispetto ai luoghi in cui è stata eretta se non per quel basalto nero locale e per la pietra bianca proveniente da Nazareth. Mi preme però sottolineare l'idea degli otto lati perimetrali della Chiesa, nelle cui finestre vengono riportate le Beatitudini, mentre i simboli delle tre virtù teologali e delle quattro virtù cardinali sono inserite nel pavimento musivo. E' il Discorso della Montagna che, almeno a me, ricorda la morte, poiché è in questa occasione che spesso viene enunciato.
TABGHA - Chiesa della moltiplicazione dei pani e dei pesci
Il nome di questo luogo si deve alle sette sorgenti (ora cinque) che, convogliate in questa area, si gettavano nel Lago di Tiberiade.
La Chiesa, copia della precedente bizantina, fu eretta nel 1982 sul posto dove avvenne la miracolosa moltiplicazione dei pani e dei pesci che sfamò oltre 5.000 persone. Sotto l'altare è ancora visibile la pietra dove Gesù li aveva posati. Qui era stato costruito un primo Santuario costantiniano sostituito poi, nel V sec., dalla Chiesa bizantina della quale possiamo ammirare notevoli mosaici (opera di artigiani egiziani) inglobati nella pavimentazione attuale.
Sono raffigurati piante e molti uccelli; la cicogna che sconfigge il serpente (bene e male) e proprio davanti all'altare, vicino alla roccia, vi è anche il mosaico che raffigura i pani ed i pesci. Questi mosaici ed alcune strutture delle chiese preesistenti vennero scoperti solo nel 1932 poiché, attraverso i secoli, Persiani e terremoti li avevano rasi al suolo e coperti.
CAFARNAO
La città è seducente per quel suo affacciarsi sul Lago di Tiberiade. Si trova a nord ovest del Lago e molto rappresenta per il popolo cristiano poiché Gesù, lasciata Nazareth, vi risiedette per molto tempo in casa di Pietro. Era una prosperosa città ebraica dedita alla pesca ed all'agricoltura; importante fin dal tempo ellenistico per essere sulla via di transito che dalla Galilea portava in Siria.
Di Cafarnao erano i discepoli Pietro, Andrea, Giacomo, Giovanni, pescatori che lavoravano su questo "Mare" di Galilea. Ed in questo luogo non possiamo dimenticare Matteo, esattore delle tasse poi convertito.
In questa zona si svolse buona parte della vita pubblica di Gesù che annunciò la parola di Dio al mondo con importanti parabole fra le quali quella del Seminatore. Inoltre non possiamo ignorare i suoi miracoli: guarì la suocera di Pietro, resuscitò il figlio della vedova di Nain, guarì il servo del centurione e sanò lebbrosi. Ciò nonostante, poiché la gente non gli credette lì maledisse "E tu, Cafarnao, sarai forse innalzata fino al cielo? Fino agli inferi precipiterai!" (Matteo 11:23).
Anche qui la storia segue l'odissea dei dintorni fino all'occupazione araba del 638 quando, abbandonata a se stessa, la città perse importanza.
Solo dal 1894, con l'acquisizione del sito da parte dei Francescani, si iniziarono scavi per portare alla luce le antiche vestigia.
Il piccolo sito archeologico, per lo più resti dell'antica città romana, attrae solo in parte, dato l'accentrarsi dello sguardo sulle pietre di calcare bianchissimo che appartengono all'antica Sinagoga costruita nel 300 d.C.. Colonne, trabeazioni e capitelli scolpiti evidenziano la bellezza e l'importanza della località.
La Chiesa ottagonale moderna, dedicata a S. Pietro, sembra un'inutile intrusa nella bellezza del luogo, ma, con i suoi otto lati, ricalca l'antica Chiesa bizantina sottostante (ca. 450 d.C.) e da essa, tramite un cristallo, si possono ammirare i resti dell'antica casa, appartenuta a Simon Pietro, dove aveva vissuto anche Gesù. E' opera dell'architetto italiano Ildo Avetta che intendeva rappresentare una nave; in realtà pare un'astronave venuta da galassie sconosciute.