MONTE OLIVI - VALLE DEL CEDRON -
BASILICA DELL'AGONIA (o Chiesa di Tutte le Nazioni)
Ad est di Gerusalemme si eleva il Monte degli olivi (alto 800 mt. circa), baluardo naturale fra la città ed il deserto di Giuda verso il Mar Morto e ripetutamente menzionato nella Bibbia.
Dal Monte si ha una straordinaria panoramica della sottostante Valle del Cedron e di gran parte di Gerusalemme. Il Monte, che a suo tempo era rivestito di olivi, ora è stato in parte spogliato delle sue piante per l'espansione della città a cui si sono aggiunti altri cimiteri ebraici e non solo. Da sotto le mura di Gerusalemme, questi cimiteri giungono a valle risalendo poi il fianco della collina opposta. E' proprio questo l'aspetto che più colpisce, questo smisurato digradare a valle, nella Valle del Cedron, di infinite tombe appartenute anche ad epoche remote (fin dal X sec. a.C. ca.). Qui cimiteri di varie appartenenze si estendono in una distesa brulicante di pietre bianche. Fu però dal XV sec. che gli ebrei ritornarono a farsi seppellire in questo spazio perché questo è l'ambito luogo dove 150.000 morti (questo è il numero stimato delle sepolture giunte ai nostri giorni) attendono le trombe che annunceranno la Resurrezione.
Nel fondo della piccola valle scorreva il Cedron, un fiume ormai scomparso, ma questo luogo "oscuro", divenuto di sepolture, attraversa i secoli emergendo con quattro antichi monumenti attribuiti, dalla tradizione popolare, come: tomba di Josafat, tomba di Assalonne figlio del Re Davide (Davide si rifugiò sul Monte degli Olivi per sfuggire al figlio che voleva ucciderlo), tomba di S. Giacomo e tomba di Zaccaria, tutti del I sec. a.C. Si ritiene poi che qui, nel fondovalle, avvenne la lapidazione di S. Stefano sulla cui tomba venne eretta una Chiesa.
Sulle pendici del Monte degli olivi si nota anche la Chiesa russa dedicata a Maria Maddalena e fatta costruire nel 1888 dallo zar Alessandro III. Ovviamente le sue cupole d'oro emergono fra gli alberi.
Più in basso vi è anche la Chiesa della "Tomba della Vergine Maria" dove, nella cripta, fu sepolta ed assunta in cielo. (Non voglio disquisire su Efeso dove Maria era andata ad abitare con Giovanni; in entrambi i casi fu assunta in cielo).
La Chiesa fu costruita, su preesistenze più remote, dai Crociati. Successivamente fu più volte modificata. Attualmente è gestita dalla Chiesa armena e Greco-ortodossa. All'uscita di questa Chiesa, a sinistra, vi è "la grotta dell'Arresto di Gesù" che, insieme alla "Basilica dell'Agonia", sono localizzate nell'Orto dei Getsemani.
In quella parte dell'Orto dei Getsemani, antistante "la Basilica dell'Agonia o di Tutte le Nazioni", perché la sua costruzione fu finanziata da molti Stati, spiccano enormi olivi secolari con un diametro che raggiunge anche i 3 metri. Questi tronchi contorti sembrano evidenziare la sofferenza del Salvatore. E' quindi davvero difficile restare indifferenti di fronte a tanta bellezza della natura. Proprio in questo giardino Gesù ed i suoi discepoli trascorsero le ultime ore prima del suo arresto. Nell'interno della Chiesa, che si deve all'architetto italiano Barluzzi, si trova la pietra dell'Agonia sulla quale Gesù pregò e sudò sangue.
Altre cappelle inoltre identificano alcuni episodi della vita di Gesù: La Grotta del Padre Nostro (dove Gesù insegnò questa preghiera); la Cappella Dominus Flevit, dove Gesù predisse e pianse sulla distruzione di Gerusalemme, il Santuario di Betfage, acclamazione del suo ingresso a Gerusalemme e l'edicola dell'Ascensione in cima al Monte.
Davvero un luogo sacro e commovente, non solo per le vicende storiche che testimonia, ma per tutte quelle che continua a narrare nella vita di coloro che qui onorano i propri cari.