ISRAELE

Innanzitutto devo premettere che il resoconto molto tardivo di questo viaggio è stato da me elaborato oltre 2 anni fa, prima dei molti accadimenti che hanno coinvolto non solo il Medio Oriente in senso stretto, ma tutto il mondo.

Ricordavo molto poco di questo viaggio in Israele fatto nell'autunno del 2008.

Forse fu a causa della Guida, scostante e di poche parole, o forse fummo noi che, estasiati da deserti e mari, tutti intenti a fotografare, sebbene spesso con scarso esito data la luce accecante, prestammo poca attenzione a quel che ci veniva spiegato. Ricordavo poco anche dei siti sacri così affollati come fossero bazar.

Difficile entrare nella spiritualità dei luoghi con luci e voci che roteano intorno quasi fossero girandole carnevalizie. E non mi fu chiaro neppure la successione dei luoghi nella vita di Cristo, per la velocità delle scarne spiegazioni.

Certamente fu colpa mia che non riuscii a raccogliermi come avrei dovuto; tutto mi sfiorava come se non mi appartenesse.

Non riesco a capire in questi giorni come mi sia venuto in mente di riappropriarmi di un viaggio "che mi sembrava non aver mai compiuto".

Tuttavia in questo riordinare e decifrare le foto, le località che non riconoscevo e che pure avevo visitato, tutto lentamente è riaffiorato, sebbene con attribuzioni lacunose e che spero risultino esatte.

Da tutta la bagarre della memoria e del mio animo sono affiorate situazioni e comportamenti che in qualche modo hanno offuscato la bellezza di quanto mi circondava e non solo sotto l'aspetto religioso e spirituale della mia appartenenza, ma soprattutto, analizzandolo ora, era un rifiuto dietro al quale nascondevo la mia insofferenza.

Dopo aver elaborato i miei ricordi, comunque con scarse informazioni, nonostante l'ampio scritto, giacché la lunga e travagliata storia di questi popoli meriterebbe molto di più, avendone mano a mano, in un certo modo, scoperta l'evoluzione, mi è rimasto il desiderio di tornare perché forse una maggior conoscenza implica anche maggior comprensione, accettazione ed ammirazione. Ma verso chi? Probabilmente verso tutti poiché per tutti vi è una ragione e vi è un torto da mettere sulla bilancia. Quantomeno avrò una visione diversa rispetto a quel rifiuto che provavo allora per questa terra magnifica dai contrasti insanabili.

Terra di contrasti; non solo di "luce e tenebra" così come tramandato anche dagli Esseni di Qumran, o fra il verde delle coltivazioni e l' ocra dei deserti, ma con almeno tre direzioni perché nel mezzo non esiste la virtù e la perfezione, ma un ulteriore scontro immane che non procede verso un senso o l'altro ma che dirompe invece irruente cercando uno spazio proprio che non esiste.

Non solo: ogni religione ha a sua volta orientamenti e lotte di supremazia nel "proprio credo" fra integralismi o meno, che sfociano in indecifrabili, almeno per me, assolutismi ed ortodossie. E così fra correnti ebraiche, correnti musulmane, correnti cristiane, correnti politiche, correnti familiari, ci si inoltra in un dedalo di esistenze in cui tutto si interseca con violenza e sopraffazione.

Per quel che riguarda l'ebraismo, cosa conosciuta, è che il cibo deve essere preparato ed assunto con determinate regole, ma non avrei mai pensato di non trovare la colazione calda od il letto rifatto perché nel giorno dello Shabbat non si deve lavorare.

Ma la cosa che mi parve surreale fino quasi a riderne, ahimè non ne avevo capito il motivo, fu che quando entrammo in un ascensore dell'Hotel per salire nelle nostre camere venimmo spinti fuori in malo modo. Alla nostra insistenza fummo lasciati in pace ma dovemmo attendere che l'ascensore fermasse in modo automatico a tutti i piani con numero pari e scendere poi di un piano a piedi perché avevamo preso l'ascensore sbagliato. Avremmo dovuto scegliere quello dei piani dispari; anzi questi ascensori non erano proprio a nostra disposizione ma alla loro poiché anche il semplice gesto di premere il pulsante del piano è considerato lavoro e quindi contro la "Legge".

Che poi i bambini nell'Hotel venissero lasciati liberi di correre, buttarsi a terra ed urlare ovunque ed a tutte le ore fu un'ulteriore "abitudine" che mi colpì. E mi chiesi se nel caso di un incidente occorso ad un figlio, l'avrebbero lasciato morire poiché curarlo o portarlo all'Ospedale sarebbe stato lavorare durante il sabato? Del resto in questo giorno non guidano neppure l'auto. Piccoli esempi di diversità di vita, ma quante cose che non conosco sono in contrasto con il nostro modo di viverla?

Limitazioni nei cibi anche per i musulmani ortodossi; anche per essi molto ci sarebbe da dire, ma soprattutto da capire. Entrambe le due appartenenze hanno regole da seguire che ci fanno sorridere, forse, ma cosa dovremmo dire noi che ormai di regole ne abbiamo poche poiché abbiamo accettato solo quelle più "convenienti"?

Basterebbe per noi, come per loro, la legge dell'amore che però vige finché nessuno tocca "il tuo". Difficile, porgere l'altra guancia!

Ed oltre a regole di vita in generale: contrasti politici e, sebbene enigmatici, anche etici.

Non succede solo fra le tre religioni monoteiste che si contendono il chilometro quadrato della Gerusalemme antica, perché lì è iniziata la storia per tutti, ma anche fra le varie appartenenze, cristiane comprese, come mi capitò di constatare nella Chiesa del S. Sepolcro.

Israele è davvero l'ombelico del mondo, almeno di quello allora conosciuto, come dimostrano mappe antiche, sebbene anche altri popoli vantino questo appellativo.

Lo era tanto più allora, quando il clima privilegiato ne aveva fatto uno dei giardini dell'Eden.

Certo, con i Kibbutz i coloni israeliani hanno reso fertile il deserto, ma a quale prezzo. La scarsità d'acqua è così drammatica che meditano di costruire dei canali che l'attingano dal Mar Mediterraneo o dal Mar Rosso, la desalinizzazione verrà poi. Ma non oso immaginare cosa accadrà nell'equilibrio marino.

Intorno tutto è antico (siti archeologici) o moderno. Rare però le chiese antiche rimaste sui luoghi sacri cristiani poiché molto è stato eretto o riedificato all'inizio del secolo scorso.

Da quel che ho visto sul Web parecchio è cambiato rispetto al mio viaggio di 8 anni fa. A cominciare dal Monte Betal che si è rifatto un look più levigato, e ai numerosi siti archeologici che riportano alla luce quotidianamente oggetti che testimoniano le veridicità della Bibbia.

Molto di questo abbellire e conservare si deve in gran parte alla valanga di denaro che confluisce qui dalle Comunità ebraiche di tutto il mondo e speriamo che tutti questi splendori non solo abbiano pace ma si conservino per il futuro dei nostri figli.

Terra contesa da sempre; da Atene e da Roma, ma anche da Persia, Turchia e molto di più. E così, da Erode il Grande ai Crociati e da Saladino a Solimano il Magnifico, Israele, terra perennemente in lotta contro padroni e conquistatori, non riesce a ritrovare una propria identità.

Risalgono a tempi immemorabili le lotte di conquista, ma non avevo mai approfondito la sua storia, che ci avevano sommariamente narrato. Che fra i cattivi ci fossero Erode e Ponzio Pilato lo avevamo capito ma avevamo per lungo tempo magnificato anche le gesta dei Crociati.

Della "shoah" ne sentii parlare molto tardi, ed allora rabbrividii e piansi e mi vergognai.

Piansi e mi vergognai anche qui: non si può essere indifferenti visitando il memoriale dell'Olocausto a Gerusalemme.

Ricordo invece il film Exodus che vidi appena adolescente e, forse perché romanzato o forse perché interpretato da Paul Newman, non mi pose davanti a considerazioni che non avevo mai conosciuto ed affrontato prima.

Ma allora come oggi, mi risulta difficile penetrare negli avvenimenti che portarono alla fondazione dello Stato di Israele, né a quelli successivi.

Certo, questo viaggio e le seguenti ricerche fatte in Internet e su alcuni libri mi hanno fatto entrare in mondi sconosciuti e difficili, senza peraltro risolvere dubbi e svelare piccole conoscenze di comprensione.

Io ho difficoltà ad entrare nella verità, poiché non esiste neppure un mezzo od un luogo dove cercarla, forse solo nel nostro cuore, ma è comunque solo personale.

Non riesco a vederla in queste famiglie, ebree od arabe che siano, che mettono al mondo una quantità di figli. Migliaia di giovanissimi, anche donne, prestano servizio militare obbligatoriamente; impossibile non incontrarli.

Non riesco a vederla neppure nell'enorme capacità intellettiva che ha fatto sì che percentualmente la maggior parte dei Nobel del mondo siano di origine ebraica.

Non a caso, attraversando i secoli, troviamo medici eccellenti, scienziati e meravigliosi orefici che lavorarono alle corti d'Europa.

Per non parlare della lavorazione dei diamanti, oggi, che li ha fatti diventare uno dei principali centri di commercio mondiali.

Ma quel che mi colpì e che tuttora mi rattrista fu l'età media degli abitanti in questi luoghi. Come madre non riesco a pensare che mio figlio non potrà sopravvivermi......