Stati Uniti Ovest e parchi nazionali 1997

Settembre 1997

I GRANDI PARCHI NAZIONALI DELL'OVEST AMERICANO, ovvero in viaggio da San Francisco - California a Phoenix - Arizona con Laura e Giancarlo...

INDISPENSABILI in valigia una guida ed una cartina quanto più possibili dettagliate! Consigliamo la guida STATI UNITI D'AMERICA della DeAgostini Baedeker e l'atlante ROAD ATLAS della Rand Mc.Nally

15 Settembre

Diciotto ore di viaggio, compresi scali più lunghi del previsto, e siamo a San Francisco. Pressoché distrutti, intorno alle 23 locali, usciamo dal terminal e dopo qualche minuto di smarrimento individuiamo il pulmino blu che ci condurrà alla Alamo noleggi, poco fuori dalla zona aeroportuale. Qui ci imbattiamo in un'impiegato che ci propone la sostituzione della vettura prenotata dall'Italia con una di 2 categorie superiori (che doveva rientrare in Arizona) pagando un supplemento di soli 6$ al giorno: avremo modo di apprezzare la sua proposta (e la nostra scelta di dargli retta). Il problema è che lui, Egiziano, parla un inglese un po’ strano e noi neanche quello (tanto meno a quell'ora e dopo un viaggio quasi infinito). Comunque sia riusciamo a ritirare una Chevrolet Malibù semi nuova e con il pieno di benzina. Una notte quasi insonne, dovuta al jet lag (-9 ore di fuso orario), servirà in qualche modo a prepararci per l'inizio delle nostre vacanze in America!

16 Settembre

Il buffet per la prima colazione presenta di tutto: cereali vari mai visti prima, ogni tipo di pane, marmellate, uova, pancetta, wurstel, caffè, latte e spremute dai colori più vivaci. Un caffè (o quasi) ed una ciambella sono più che sufficienti per noi Italiani… Iniziamo la visita dalla Coit Memorial Tower di Telegraph Hill: una collina da cui scorgiamo alcuni tra i luoghi simbolo della città. Il Golden Gate, maestosa porta sull'oceano pacifico, dal caratteristico colore rossastro, lungo quasi 3 km si eleva di 70 metri sul livello del mare. E poi ancora l'isola di Alcatraz, ex penitenziario, la tortuosa Lombard Street, le famose Case Vittoriane ed il Fisherman's Warf con il Pier 39, rinomato molo turistico. Le strade, caratterizzate dalle forti pendenze, le aree verdi, il Cable Car (il classico tram mosso da un sistema funicolare) rendono questa città una tra le più belle degli Stati Uniti. Soprannominata anche città dell'amore libero, regala sensazioni uniche e ti resta nel cuore!

17 Settembre

Lasciamo San Francisco quando è ancora buio, attraversando la baia lungo l'Oakland Bay Bridge e dirigiamo ad est verso Yosemite National Park. Vi giungiamo dopo circa sei ore in cui abbiamo visto mutare il paesaggio dalle pianure coltivate a cereali in colline e poi pendii sempre più ripidi. All'ingresso del parco un ranger ci consegna, insieme al biglietto d'ingresso (10 $ per una validità di 7 giorni) una cartina del parco estremamente dettagliata. I luoghi sono di ineguagliabile bellezza: la natura ha creato montagne a picco su prati verde smeraldo attraversati da fiumi impetuosi originati da altissime cascate. In serata ci spostiamo appena fuori dal parco per raggiungere Mariposa dove passeremo la notte in un classico motel americano: formazione a ferro di cavallo, due piani con il parcheggio antistante le camere e distributori enormi di Pepsi e Coca. Semplice ma affascinante…

18 Settembre

Rientriamo nel parco da un altro accesso visitando il Mariposa Grove in cui si trova la più grande sequoia vivente. Attraversiamo il parco percorrendo l'unica strada che lo taglia da ovest ad est (chiusa in inverno) sino a raggiungere il Tioga Pass. Il valico si trova a più di 3000 mt. lungo la dorsale della Sierra Nevada: di qui inizia la lunga discesa verso il deserto del Nevada. Un percorso estremamente panoramico ci conduce a Lone Pine, cittadina in cui abbiamo deciso di fare tappa. Cena e poi nanna: i Chilometri fatti (e da fare...) sono tanti.

19 Settembre

Il cielo è terso, l'aria pungente ed il sole che sorge sulla Sierra è bellissimo! Il silenzio è rotto solo dai "truck" che sfrecciano sulla statale antistante il motel, enormi ed illuminati come alberi di natale. Ci dirigiamo verso la Death Valley percorrendo strade tanto deserte quanto assolate. Raggiungiamo il Visitor Center a Furnace Creek ed il termometro supera i 45°c. Visitiamo il Devils Golf Course, una distesa di sale pietrificata nella quale gli occhiali da sole sono indispensabili! Scendiamo ancora fino a Badwater, una distesa di sale situata nel punto più basso dell'emisfero settentrionale (-86 mt.). Saliamo poi al mitico Zabriskie Point quindi al Dante's view: 1677 mt direttamente a picco su Badwater! Ci lasciamo alle spalle la valle e proseguiamo lungo il deserto fino a Las Vegas nel Nevada. Arriviamo nel pomeriggio e la città ci appare triste come un grande luna park spento. Ma, la serata presenta uno spettacolo indimenticabile: una fila interminabile di Casinò si sviluppa lungo un unico viale incredibilmente animato. Riproduzioni fedeli di famose località di tutto il mondo e costruzioni avveniristiche, maestose. Luci abbaglianti, suoni e turisti ovunque con sguardi increduli, fiammanti cabrio e moto super cromate: siamo a Las Vegas! Non manchiamo di visitare i casinò più belli giocando (in realtà perdendo) poche decine di dollari. E' notte ormai e siamo letteralmente esausti: abbiamo visto troppo per un solo giorno!

20 Settembre

Dopo un'indispensabile sonno ristoratore siamo nuovamente in piedi e pronti partire. La solita colazione ed eccoci in auto: proseguiamo verso nord ed entriamo nello stato dello Utah. Visitiamo Zion National Park: colori variopinti e tonalità accese di rosso caratterizzano maestose rocce e profondi canyon. Il solito Visitor Center gestito dai sempre cordiali ranger ci fornisce quanto necessario per una visita completa del parco. Silenzio ed estrema pulizia ci circondano. In serata ci dirigiamo verso Mt. Carmel Jct., un incrocio intorno al quale è sorta una cittadina in cui troviamo una pizzeria, un distributore, quattro case ed il motel in cui passeremo la notte. Il retro di questo ci riserva una sorpresa: sorge direttamente su un curatissimo campo da golf.

21 Settembre

In primissima mattinata saliamo ancora a nord verso Bryce Canyon National Park. Oltrepassata una spessa coltre di nebbia e nuvole il sole illumina un paesaggio surreale caratterizzato da formazioni calcaree che compongono guglie e pinnacoli (hoodoos). Ci spingiamo nel suo interno fino a Sunrise point, Inspiration point, Rainbow point (2778 mt.) e Farview point con formazioni uniche quali il Natural Bridge e The Sentinel. Torniamo indietro e dirigiamo verso est fino a Lake Powell. Attraversiamo il suggestivo ponte in ferro davanti alla gigantesca diga (la seconda più grande al mondo). Sotto di noi il fiume Colorado e dall'altra parte Page, in Arizona.

22 Settembre

Oggi Laura compie 26 anni e festeggerà il suo compleanno in modo unico, davvero indimenticabile! Due ore di macchina (e di ottima musica country) per raggiungere una delle meraviglie uniche al mondo: il Grand Canyon National Park. Ci sono voluti 1700 anni perché il Colorado scavasse, sull'altopiano del Kaibab, una gola lunga quasi 500 km, con una larghezza variabile tra 6 e 29 km, che "sprofonda" quasi in verticale di ben 1800 mt!. Non ci sono parole per descrivere l'emozione di fronte ad un simile panorama. Le poche strutture circostanti e l'artigianato locale ci ricordano che siamo ospiti all'interno di antiche riserve indiane, ahimè divenute minoranze… Il tramonto non può che accrescere la suggestione creata dal luogo: insieme a centinaia di turisti attendiamo, in un silenzio assoluto, il momento migliore per uno scatto fotografico che proverà a catturare un ricordo da portare a casa, ovunque nel mondo. Pernottiamo subito fuori dal parco in un motel in stile navajo, decisamente caro, ma molto caratteristico.

23 Settembre

Puntiamo a sud, in discesa verso Phoenix con i suoi cactus giganti. La strada si inoltra in profonde gole circondate da fitte pinete che a stento permettono al sole di oltrepassarle. Appena fuori da una di queste giungiamo a Sedona. Una cittadina lungo la Highway in perfetto stile indiano appena prima della vasta pianura che ci condurrà a destinazione. Il rombo delle Harley Davidson ed i mega Caravan ci ricordano che siamo nel 1997. Solo nel tardo pomeriggio raggiungiamo la capitale dello stato. Traffico, caldo insopportabile e rumore: tutte cose di cui non sentivamo affatto la mancanza! L'unica visita degna di nota è Rawhide, l'esatta ricostruzione di un villaggio western con tanto di abitanti, pecore cavalli sceriffo e fuorilegge. In serata lasciamo l'auto con un pizzico di malinconia. Ci sono scontrini vari, cartine e segni inequivocabili di un vissuto emozionante: abbiamo percorso circa 4500 km in assoluta tranquillità ed in modo estremamente comodo per merito di questa "chevy" (e dell'egiziano...). La notte la passeremo in aereo in direzione New York (con uno scalo imprevisto a Cincinnati). Quanto ai nostri bagagli bé, sono pieni di emozioni, ricordi e suggestioni indescrivibili, uniche!

24 Settembre

La vacanza prosegue per i cinque giorni successivi nella Grande Mela: Manhattan ci accoglie con la sua inconfondibile frenesia mostrandosi in tutta la sua bellezza. Da Central park all'Empire State Building e poi fino sul tetto di New York, i centodieci piani del World Trade Center, a 420 metri da terra! Passando dal Queens a Brooklyn ed i quartieri di Little italy e Chinatown. Attraversando ponti tanto maestosi quali il Verrazzano quanto affascinanti quali il Brooklyn ed il Manhattan bridge. Poi Ellis Island dove, al tempo dell'immigrazione, probabilmente qualcuno dei miei antenati è passato e quindi la Statua della Libertà. Times square, Radio City Music Hall, Rockefeller center e tantissimo altro ancora… Certo, il paesaggio è meno suggestivo ma, le emozioni sempre tante.

Coraggio è sempre vacanza, ed è sempre America!