Questo circuito ha la funzione di misurare la resistenza equivalente di dispersione di un condensatore a carta o similare di bassa capacità.
Per la prova si applica una tensione di 250V c.c.
Viene ricavata mediante 5 diodi zener in serie da 51V o da una combinazione equivalente, che crea una caduta di tensione sulla resistenza da 10k Ohm.
I condensatori da 10uF spianano il ripple,
La corrente viene limitata dalla serie delle 3 resistenze sul ramo del galvanometro.
La resistenza totale, tarando il potenziometro, deve essere circa 5M Ohm. Se in condensatore è in corto, lo strumento va a destra, a fondo scala.
Con una resistenza d'isolamento di 100M Ohm. lo strumento devia per 2,4uA. Circa il 5%. Un' indicazione ben visibile e sfruttabile.
P1 è il pulsante di test e va premuto per leggere il volore di resistenza. E' normalmente chiuso e scarica il condensatore sulla resistenza da 1kOhm, prima del test e, rilasciandolo prima di togliere il condensatore, lo scarica di nuovo dopo il test. Questo ai fini della sicurezza e per evitare di stressare il galvanometro.
Il galvanometro è anche protetto da i due diodi 1N4148 in antiparallelo. Se la corrente sul ramo del galvanometro supera gli 85uA circa, vanno in conduzione e la corrente in eccesso viene derivata su uno di essi a seconda della polarità.
Ho considerato l' utilizzo di un galvanometro da 50uA con resistenza interna di 300 Ohm.
Se diverso c'è da rifare qualche conto. E' sconsigliabile usare strumenti oltre i 100uA, per non perdere l'indicazione dei valori più elevati di resistenza.
Nel caso si volesse rendere lo strumento indipendente dalla rete, si può eliminare l'alimentatore a 220Vac ed inserire un modulo survoltore. Si tratta di un multivibratore astabile che alimenta un piccolo trasformatore 220-9+9V. In questo modo non c'è necessità di avvolgere un trasformatore specifico.
Vb può essere una batteria a 9V. L'assorbimento è di circa 60mA.
Il multivibratore non è critico, oscilla a partire da circa 2V. Quindi può essere utilizzato con altri trasformatori adattando la tensione di alimentazione e nel caso anche utilizzando un duplicatore di tensione per ottenere i 250V che servono.
Attenzione alle tensioni in gioco, sebbene le correnti siano limitate, è possibile avere effetti molto spiacevoli quando i condensatori sono carichi.
Per questo motivo, con il multimetro, bisogna sempre sincerarsi che nessun residuo di tensione sia presente.