Kali

Arti Marziali del Sud Est Asiatico

KALI/ARNIS/ESCRIMA

Le Arti Marziali dell’Arcipelago delle Filippine sono collettivamente conosciute sotto i nomi “KALI”, “ARNIS DE MANO” e “ESCRIMA”.

Queste Arti Marziali hanno la caratteristica di fare soprattutto riferimento a combattimento armato, anche se posseggono una ricchissima scelta di tecniche a mani nude. Generalmente si parla di dodici raggruppamenti, o “aree”, estremamente correlati fra di loro:

1) Bastone singolo

2) Doppio Bastone

3) Spada e Daga

4) Daga singola (coltello a doppio taglio)

5) Doppia Daga

6) Bastone da palmo o Daga a doppia lama

7) Mani nude (Tecniche di pugno e calcio, leve, lotta)

8) Lancia, bastone lungo

9) Armi flessibili (Frusta, cintura o fazzoletto, nunchaku)

10) Armi da lancio

11) Armi proiettile (archi, cerbottane)

12) Aspetti esoterici

Nel Kali si trovano numerosi elementi provenienti dal patrimonio tecnico delle Arti Marziali dei paesi vicini, vale a dire del Silat indonesiano, del Kung Fu cinese, del Bujutsu giapponese, della Boxe e della Scherma occidentale, di quest’ultima, soprattutto, le tecniche delle scuole italiane e spagnole del seicento e del settecento.

Nelle Arti Marziali filippine si utilizza un metodo geometrico per imparare a neutralizzare gli attacchi e per svolgere i propri movimenti. La mobilità e il lavoro coordinato occhio/braccio/braccio/gambe sono punti fondamentali che vengono allenati con precisione ed efficacia. Altre caratteristiche sono l’enfasi sulla morbidezza, sulla immediatezza e continuità dell’azione percuotente degli attacchi, sulla circolarità dei movimenti.

La particolarità delle Arti Marziali filippine è quella dell’uso preponderante di armi, soprattutto di un bastone di canna fibrosa, lungo un sessanta, settanta centimetri, chiamato “Olisi” o “Yatok”. Ben inteso il vasto programma comprende anche tecniche senz’arma, ma queste vengono insegnate solo dopo aver imparato l’uso fondamentale del bastone.

IL KALI IN SICILIA

Nella metà degli anni novanta il maestro Amari ha iniziato lo studio del Kali, dapprima, e poi il Pencak Silat poi, in Sicilia. Si è formato seguendo gli insegnamenti e il metodo del maestro MAURIZIO MALTESE, pioniere delle Arti Marziali del Sud-Est Asiatico in Italia, insegnamenti che comprendono tutte le specialità storiche del Kali filippino. Questo sistema prevede tutti gli elementi fondamentali di questa Arte Marziale, compresi i disarmi, il Sinawalli e la Cadena, l’Abanico, la Redonda, il Largo Mano, le varie Sumbrade (forme a coppie d’addestramento), l’Ubud Lubud (controllo ravvicinato), inoltre le tecniche a mani nude come Panantukan, Sikaran, Dumog, Gunting.

Data l’esperienza già compiuta nella scuola Yōseikan, il maestro Amari ha integrato lo studio, aggiungendo l’addestramento all’impatto reale attraverso l’uso di colpitori e sacchi e la pratica del combattimento.

Questa Arte Marziale, poco diffusa, non sportivizzata, mostra ancora quale fosse l’efficacia originaria di una disciplina di combattimento tradizionale.

È una importante risorsa per effettuare una valida “Difesa Abitativa”.

Approfondimenti: http://www.kkiennbudoclub.it/kali.html, http://www.federazioneisam.it/

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