Il gallo "di legno"

In tempi antichi lo sport del combattimento di galli era molto popolare presso la nobiltà giapponese come i tornei a cavallo lo erano presso la loro controparte europea. E, come le competizioni a cavallo, grande quantità di tempo e di denaro era investita nell'acquisto e nell'addestramento di galletti campioni.

Accadde che l'imperatore stesso si divertisse enormemente per quello sport. Naturalmente, era importante per lui possedere il miglior gallo combattente del paese. Egli mandò il suo migliore gallo domestico da un maestro allenatore e gli ingiunse di non restituirglielo finché non fosse diventato imbattibile.

L'allenatore accettò il compito ma avvisò che avrebbe potuto aver bisogno di molto tempo per completare l'addestramento.

Quando, dopo parecchie settimane, nessuna notizia era giunta dall'allenatore, l'imperatore lo convocò a corte. "È pronto a combattere il mio gallo?", chiese l'imperatore.

"Non ancora, sire", rispose l'uomo. "Quando lo pongo di fronte ad un avversario, si spaventa e balza qua e là nervosamente. Ho bisogno di un altro po' di tempo".

Passarono alcune altre settimane e di nuovo l'allenatore fu chiamato a palazzo per riferire all'imperatore.

"Sire, il vostro gallo non è ancora del tutto pronto", egli gli disse. "È diventato un combattente forte ed abile, ma è troppo aggressivo. I suoi occhi sono pieni di odio e il suo cuore di passione".

L'imperatore stava perdendo la pazienza Ordinò all'allenatore di intensificare i suoi sforzi.

Qualche tempo dopo, l'imperatore decise di fare una visita a sorpresa all'allenatore. La sua reputazione era impeccabile, ma stava impiegando troppo tempo ad allenare l'uccello e l'imperatore cominciava a dubitare della sua abilità. Egli gli chiese di vederlo combattere, così esso fu condotto al centro del giardino e posto di fronte ad un altro gallo combattente ugualmente addestrato. Essi si fronteggiarono pronti alla lotta.

Il gallo dell'imperatore gonfiò le piume, spinse il petto in fuori e si diresse con confidente sussiego verso l'avversario.

Improvvisamente l'altro uccello attaccò e ne seguì una lotta furiosa. Questa continuò per parecchi minuti prima che il gallo dell'imperatore ne uscisse vittorioso.

L'imperatore era deliziato. "Hai fatto un lavoro eccellente", disse all'allenatore. "Lo porterò con me ora".

Ma l'uomo protestò:"Per favore, sire, non ancora. Non è pronto a combattere per te".

"Sciocchezze", rispose l'imperatore, "combatte estremamente bene".

"Lo so", disse l'allenatore, "ma è troppo arrogante. E la sua arroganza è la sua debolezza".

La sincerità dell'allenatore convinse l'imperatore a lasciargli terminare l'addestramento del pennuto.

Alla fine, l'uomo si presentò a palazzo con il gallo e annunciò all'imperatore che l'allenamento era stato completato.

"Presto, mettilo giù", disse l'imperatore. "Voglio vederlo combattere".

L'animale fu posto a terra davanti all'imperatore. Esso rimase eretto, forte e attento ma senza alcun movimento, non muoveva una piuma né batteva ciglio.

"Cosa gli hai fatto?", chiese l'imperatore. "Sembra fatto di legno".

L'allenatore fece portare dal suo assistente parecchi galli combattenti. Ciascuno, in turno, fu posto sul terreno di combattimento. L'imperatore con stupore vide che, uno ad uno gli uccelli corsero via, spaventati dalla sola presenza di questo maestoso gallo "di legno".

È inutile dire che l'imperatore ne fu estremamente compiaciuto e che ricompensò generosamente l'allenatore.


Hidearu Onuma con Dan e Jeckie DeProspero,

"Kyudo. L'essenza e la pratica dell'Arcieria giapponese",

Ed. Mediterranee.