INFO S@rmede Bollettino informativo della parrocchia di S. Antonio
MANUTENZIONE DELLA CANONICA
nuova dimostrazione di come si può essere presenti, disponibili, bravi ma…. a distruggere. Una mattina, chi si occupa delle pulizie, ha costatato che ignoti malfattori, avevano tentato di penetrare all’interno dell’edificio mediante la forzatura della porta della sala caldaia, di seguito la porta che permette l’acceso al pian terreno e poi quella del bagno come si vede dalle foto. Niente è stato rubato. Naturalmente è stata sporta denuncia ai Carabinieri. Ancora una volta con l’opera di volontari si è provveduto a mettere in sicurezza il fabbricato.
Una domanda sorge spontanea: è possibile che questi vandali vengano da lontano?.....
Alla luce di questi fatti dobbiamo cercare di vigilare e se vediamo qualche movimento insolito di avvisare almeno il parroco ….
Elide
Aperti per ferie!
Si avvicina l'estate e le attività del catechismo e dei gruppi giovanili sono prossime alla conclusione; la parrocchia però non chiude per ferie e sta preparando molte altre attività.
Dal 13 al 20 luglio ci sarà il CAMPO SCUOLA ad Auronzo dove, molti animatori e responsabili, seguiranno i ragazzi e le ragazze dalla terza elementare fino alla prima superiore.
Alla scuola materna invece si terrà il PUNTO VERDE che impegnerà i bambini tutto il mese di luglio dal lunedì al venerdì fino alle ore 16:00. Le iscrizioni si riceveranno nel mese di giugno presso la scuola stessa.
Non mancherà neppure il GREST dopo il successo degli scorsi anni. Per le iscrizioni rivolgetevi a Don Riccardo senza aspettare l'ultimo momento.
Anche quest'anno ci saranno i tornei sportivi per la COPPA “DON BOSCO" conquistata nel 2017 dai "team MHD" per il calcio e dai "troppe cappelle" per la pallavolo. Il torneo di calcio si dovrebbe tenere tra fine giugno e i primi di luglio. Prima di organizzare le squadre è bene sentire Dario (tel 3388787416) perché vorrebbe introdurre qualche regola nuova. Il torneo di pallavolo dovrebbe tenersi invece tra il 9 luglio e il 20 luglio. Purtroppo si sovrapporrà al campo scuola ma non si può fare diversamente perché il campetto parrocchiale è impegnato per la manifestazione organizzata dal “vespa follie”.
Per lo stesso motivo il secondo torneo di pallavolo si dovrebbe disputare al campetto delle scuole medie. Al momento però bisogna usare il condizionale perché la parrocchia è ancora in attesa di una risposta da parte del comune. Attenzione che quest’anno verranno accettate meno squadre per il primo torneo di pallavolo e quindi varrà la regola “chi primo arriva meglio alloggia!”. Il vantaggio sarà che ogni squadra giocherà delle partite più lunghe; probabilmente tre set da 25 punti. Per informazioni o iscrizioni rivolgetevi a Fabio (tel 3409739792).
Fabio Rossi.
Le opere esposte, possiedono l’inequivocabile capacità di intrigare la mente e di testimoniare in modo originale lo spirito del tempo contemporaneo, permettendo a tutti noi di sperimentare modi e forme diversi di leggere ed interpretare la realtà nella quale viviamo.
Come Amministrazione abbiamo il dovere e la responsabilità morale di far emergere e valorizzare tutte le potenzialità artistiche e culturali del nostro territorio ponendole a disposizione beneficio di tutta la collettività.
Qualche settimana fa, è terminato il lavoro del taglio delle piante che costeggiavano la stradina che porta alla canonica. Il lavoro era iniziato già lo scorso anno quando gli alpini hanno provveduto a tagliare quelle che pendevano in modo pericoloso verso le case sottostanti e che con le loro radici avevano rovinato la stradina. E’ stato necessario, per completare il lavoro, aspettare l’intervento degli incaricati dell’Enel perché alcuni rami lambivano i fili della corrente.
Prima del 1936, la sede della canonica della parrocchia di Sarmede era in via Vendramin, ” in pianura”. Il terremoto del 1936 fu così intenso da radere al suolo il campanile che sorgeva adiacente alla chiesa. Il parroco di allora, don Piero Antoniazzi, si trovò così a dover pensare alla ricostruzione. Probabilmente considerò che se fosse stato possibile collocare le campane sulla collina dietro la chiesa, forse non sarebbestato necessario costruire un vero e proprio campanile, perché da lassù il suono si sarebbe diffuso nel paese in maniera adeguata. Prese contatto con il signor Luigi Naibo proprietario del terreno e la compravendita si concluse subito. Il posto era davvero suggestivo tanto da convincerlo a costruire in cima alla collina anche la nuova canonica. I responsabili dei lavori furono il padre di don Piero, il signor Pasquale che faceva il muratore, e il figlio Antonio. La signora Maria Naibo, un’arzilla signora, molto vivace e presente, figlia del signor Luigi, racconta che allora ci fu costantemente un via vai di volontari che con i carri trainati da buoi o con la carriola portavano su le pietre necessarie alla costruzione. I parrocchiani si divisero così tra i lavori dei campi e la realizzazione del fabbricato, frutto del loro impegno, della loro generosità e della loro disponibilità. La signora Maria continua con un aneddoto che la riguarda personalmente, l’unico punto negativo di aver la canonica così in alto consisteva nel dover suonare le campane: bisognava ogni volta andare su e giù per gli scalini e questo compito, per un certo periodo quando era ragazza, spettava proprio a lei, soprattutto quando il padre, sacrestano, era impegnato!
Da una ventina d’anni, circa, la nostra canonica non è più l’abitazione del parroco, perché il parroco ora risiede a Cappella Maggiore. Il fabbricato è comunque utilizzato, tutte le settimane come sede per il catechismo dei ragazzi, e in estate, può capitare che qualche gruppo di scout vi passi la notte.
Lo stabile risente sicuramente dell’anzianità di costruzione ma, oggi come allora, ci sono persone di buona volontà, presenti, disponibili e solidali che si occupano della pulizia o della manutenzione ordinaria, provvedendo molte volte pure di persona all’acquisto del materiale.
MADE IN SARMEDE
CASA DELLA FANTASIA
Mostra Collettiva di Artisti da Sarmede Edizione 2017
Ogni uomo è un artista – Joseph Beuys
Un ringraziamento sincere e doveroso va anzitutto agli artisti che quest’anno espongono le loro opere e dai quali è arrivato un importante ed imprescindibile sostegno a questa iniziativa; ai relatori che interverranno con interventi su temi importanti durante il periodo di apertura della mostra; alla Fondazione Mostra Internazionale d’Illustrazione per l’infanzia Stepàn Zavrel, nostro indispensabile partner in questa iniziativa culturale e a tutti i volontari che in silenzio e dietro alle quinte hanno lavorato per la realizzazione e buona riuscita di questa esposizione.
lL Sindaco: Arch. Larry Pizzol
L’Assessore alla Cultura: Dott. Damiano Gava
Concerto di INFUOCANTO
Puntuale arrivo anche quest’anno il tradizionale appuntamento di Infocanto, ultime note natalizie prima del Panevin. La rassegna corale promossa dal CoroAnzano e dal coro Note di Colore della parrocchia di Anzano, quest’anno coinvolge anche le corali di Sarmede e di Cappella Maggiore. L’idea è quella di condividere, anche attraverso il canto, un cammino condiviso nella tre parrocchie e di sensibilizzare le comunità sull’importanza degli oratori parrocchiali.
L’appuntamento è per sabato 6 gennaio alle ore 16,30 presso la chiesa di Cappella Maggiore.
La quarta edizione di Made in Sarmede rappresenta un evento straordinario perché apre ancora una volta, per il nostro territorio, per la nostra “gente”, un importante orizzonte culturale fondato, da un lato sull’apporto personale di ciascuno degli artisti presenti in collettiva e dall’altro, sul dibattito incentrato attorno ai temi che via via saranno trattati dai vari relatori che interverranno durante il periodo di esposizione.
EDIZIONE NO. 35 APRILE 2017
Fin dall’inizio, questa “collettiva” allestita presso gli spazi della Casa della Fantasia, nasce dalla sincera volontà di promuovere l’arte come linguaggio espressivo condiviso con l’ambizioso, quanto meritevole obiettivo, di creare le condizioni perché le persone possano essere coinvolte nei processi creativi che danno modo a ciascun individuo di far crescere una propria libera espressione artistica.
La cultura intesa come bene comune rappresenta, infatti, un investimento tanto in generazione di utilità e integrazione sociale, crescita personale e collettiva per la comunità, quanto in termini di opportunità di dinamismo, innovazione e cooperazione, senza distinzioni di età.
Liturgia eucaristica
E’ il centro della Messa ed ha inizio con l’offertorio o preparazione dei doni, è il momento in cui vengono portati all’altare il pane e il vino che diventeranno Corpo e Sangue di Cristo. Come il pane nutre il nostro corpo così l’Eucarestia che noi mangiamo fa vivere e crescere la nostra anima. Possono essere portate all’altare anche offerte in denaro per la chiesa, i poveri…Nelle Messe più solenni il pane e il vino vengono incensati insieme all’altare. Inoltre vengono incensati il sacerdote e anche i fedeli, noi, perché ci viene riconosciuta la dignità di sacerdoti, re e profeti in virtù del Battesimo. Dopo l’offertorio il sacerdote compie il gesto di lavarsi le mani, “lavabo”, segno di purificazione dai peccati. Quando il sacerdote dice: ”Pregate, fratelli e sorelle, perché il mio e i vostro sacrificio sia gradito a Dio…”compie un’azione che riguarda tutti… celebra la Messa con noi e per noi. Con la preghiera detta “sulle offerte” si conclude il rito dell’offertorio. La preghiera detta “prefazio” (dal latino introduzione, perché introduce la preghiera eucaristica) apre un dialogo fra il sacerdote e i fedeli e si conclude con il “Santo” che deve essere sempre cantato perché è un inno di lode. Eccoci arrivati al centro della messa con la preghiera eucaristica durante la quale avviene la consacrazione. In questo momento il sacerdote stende le mani sul pane e sul vino e invoca su di essi lo Spirito Santo, invocazione che si chiama epiclesi, (dal greco appunto invocazione). Segue il racconto della istituzione con le parole che Gesù usò nell’ultima cena e si compie il grande e invisibile miracolo della presenza di Gesù nel pane e nel vino con il suo vero Corpo e il suo vero Sangue. Questo miracolo si chiama “transustanziazione”. Durante la consacrazione si sta in ginocchio. Con l’elevazione il sacerdote eleva dall’altare, per mostrarli ai fedeli per l’adorazione, il pane e il vino che ora sono il vero Corpo e il vero Sangue di Cristo e poi genuflette in segno di profonda devozione. Il sacerdote poi, riferendosi all’eucarestia dice “mistero della fede” e noi rispondiamo con l’anamnesi (parola greca che significa memoria, ricordo), una particolare risposta per ricordare la morte, passione, risurrezione ed ascensione di Gesù, quale “annunciamo la tua morte Signore… ecc ”; vi sono tre tipi di anamnesi a seconda del tempo liturgico. La preghiera eucaristica continua con parole di preghiera al Padre tramite la mediazione di Gesù, per i fedeli, per tutta la chiesa, per i defunti e per ogni necessità spirituale insieme a Maria e a tutti i santi e si conclude con la dossologia (parola greca che significa “lode”): “Per Cristo, con Cristo ed in Cristo, a te Dio Padre Onnipotente, nell’unità dello Spirito Santo, ogni onore e gloria per tutti i secoli” e noi fedeli rispondiamo “amen”…Questo amen è il più importante di tutta la messa! Dovrebbe essere cantato in maniera davvero solenne perché stiamo esprimendo il nostro consenso alla lode. Con la dossologia ha termine la liturgia eucaristica.
Riti di comunione
I riti di comunione hanno inizio con la recita da parte di tutti del “Padre nostro”, la preghiera insegnataci da Gesù , qualche volta dovrebbe essere cantato magari in latino. Il rito della pace viene introdotto dalla preghiera del sacerdote che domanda unità e pace per tutta la Chiesa. E’ il momento dello scambio del gesto di pace, un segno che attesta la concordia e la pace che c’è tra noi che ci apprestiamo alla comunione. E’ sufficiente scambiarlo solo con il vicino più prossimo. Qualche volta può anche essere omesso. Segue il rito della frazione del pane. E’ il gesto compiuto da Gesù nell’ultima cena e significa che noi, pur essendo molti, diventiamo un solo corpo nella comunione all’unico pane di vita, che è Gesù. Il segno stesso del frazionare (=dividere) è indice di condivisione fra noi che mangiamo alla stessa tavola. L’Agnello di Dio, espressione di un’assemblea liturgica celebrante deve essere sempre cantato. Nel rito della frazione del pane, il sacerdote lascia cadere nel calice del vino un frammento di ostia consacrata a manifestare che nel corpo di Cristo che noi riceviamo è contenuto insieme sia il Corpo che il Sangue di Gesù. Il sacerdote sottolinea questo momento dicendo sottovoce: ”Il Corpo e il Sangue di Cristo uniti in questo calice, siano per noi cibo di vita eterna”. Dopo la comunione del sacerdote anche noi possiamo accostarci all’altare per ricevere l’Eucarestia. Quando riceviamo il pane consacrato rispondiamo “Amen” perché siamo certi della presenza di Gesù nell’Eucarestia. Durante la Comunione si canta un canto d’offertorio, poi… silenzio. La preghiera dopo la Comunione fa sempre riferimento alla vita eterna che l’Eucarestia ci garantisce.
Riti di conclusione
Il saluto finale del sacerdote è uguale a quello dei riti di ingresso e si conclude con la benedizione che, in alcune occasioni, è solenne ed è composta da diverse intercessioni alle quali rispondiamo con l’amen. Dopo il segno di croce e all’annuncio che la Messa è finita si risponde con gioia e spirito di gratitudine nei confronti di Dio. Come all’inizio il sacerdote bacia l’altare e fa la genuflessione. Prima di uscire dalla chiesa si aspetta che il sacerdote lasci il presbiterio e magari anche la fine del canto poi…. si saluta Chi anche questa volta ci ha invitato al suo banchetto….
Elide
Made in Sarmede ha la peculiarità di porre la cultura, intesa appunto come bene comune, e il progresso, sia materiale che immateriale, in un binomio inscindibile costruito al fine di recuperare e salvaguardare i caratteri identitari e sociali della nostra Comunità, radicando e sviluppando nel profondi di ciascuno di noi l’esigenza e la necessità di cooperare in un processo di condivisione mirato alla tutela e valorizzazione del nostro patrimonio culturale. Solo in questo modo potremo analizzare e governare con spirito critico i veloci cambiamenti a cui la società di oggi ci sottopone.
EDIZIONE NO. 35 APRILE 2017
La celebrazione liturgica: attori e non spettatori
Venerdì 3 e giovedì 16 marzo presso il Centro Sociale di Anzano si sono tenuti due incontri liturgici sul tema:
“La celebrazione eucaristica: attori e non spettatori”, con relatore Don Mirko Miotto, cerimoniere del Vescovo e direttore dell’Ufficio liturgico diocesano.
La parola “liturgia” significa “azione di popolo”. Nella liturgia cristiana i soggetti sono Dio e il popolo, e si evidenziano due moti: discendente (Dio parla al suo popolo) e ascendente (il popolo eleva la sua lode a Dio).La celebrazione liturgica è una serie di riti e preghiere. Il rito è ripetizione di una azione che parte da Dio, e serve a fare memoria di un avvenimento e a renderlo presente nella storia attuale. Il Papa ha così definito la liturgia eucaristica:”… è tempo di Dio e spazio di Dio, e noi dobbiamo metterci lì, nel tempo di Dio, nello spazio di Dio e non guardare l’orologio… Dobbiamo riscopre il senso del sacro, il mistero della presenza reale di Dio nella Messa..”
La liturgia eucaristica detta comunemente “celebrazione della messa” è concretamente la sinassi eucaristica che significa: sinassi = mettere assieme e eucarestia=rendimento di grazia, la messa quindi è un rendimento di grazie che si fa assieme. Questo dimostra che dobbiamo prendere parte alla celebrazione consapevolmente, attivamente e fruttuosamente perché non siamo spettatori, ma protagonisti insieme a Gesù.
La Messa comincia quando “il popolo è riunito” con i
Riti di introduzione.
Il sacerdote inizia la celebrazione, accompagnato dal canto d’inizio, con la processione introitale preceduta nelle solennità dal crocefisso a significare il popolo in cammino verso la Gerusalemme Celeste, al seguito del suo Signore. Poi il celebrante bacia l’altare, luogo in cui Gesù dona la vita per noi. Nelle celebrazioni solenni l’altare viene anche incensato in segno di onore e venerazione. Dopo il segno della croce che ci ricorda che Dio è uno e trino (Padre, Figlio e Spirito Santo), segue il saluto del sacerdote al quale i fedeli rispondono: “E con il tuo spirito”. Il successivo atto penitenziale non è tanto una richiesta di perdono specifica ma un lodare Dio per il dono della sua misericordia che si riversa su ciascuno di noi. A questo punto, in particolare nei giorni di festa, si canta o si recita il gloria. Poiché si tratta di un inno di lode, quello che gli Angeli hanno cantato davanti alla grotta di Betlemme, dovrebbe essere cantato. La successiva preghiera che il sacerdote rivolge a Dio a nome di tutti i fedeli si chiama colletta. Il nome colletta deriva dal latino e significa “raccogliere” (raccolta di preghiere da offrire a Dio). Il sacerdote dice infatti: “Preghiamo”… quindi raccoglie anche tutte le nostre richieste, le nostre necessità e le presenta a Dio con una unica preghiera. La colletta inoltre, ci aiuta a collegare tra loro le letture per capire qual è, in quella domenica o festa, il messaggio che la liturgia ci vuole trasmettere. Terminano qui i riti di introduzione alla Messa.
Liturgia della Parola
Con la prima lettura inizia la liturgia della parola. Le letture vengono proclamate dall’ambone che non è un normale leggio e può essere definito il trono della parola di Dio; spesso, la sua importanza viene evidenziata con un drappo che lo ricopre. La prima lettura è tratta dall’Antico Testamento: è Dio che ci parla per mezzo dei Profeti. Segue il salmo responsoriale, antica preghiera cantata, che richiama il tema della prima lettura. Viene definito responsoriale perché l’assemblea risponde con il ritornello. Nelle Messe festive il salmo dovrebbe essere sempre cantato, almeno il ritornello. Solo di domenica e nelle solennità c’è la seconda lettura tratta dal Nuovo Testamento e riguarda normalmente Atti o Lettere degli Apostoli. La liturgia della parola durante la Messa è un momento privilegiato per ascoltare Dio che ci parla: la conclusione delle letture è infatti “Parola di Dio” o “Parola del Signore” (per il Vangelo). Mentre si proclamano le Letture, tutti, celebrante compreso, ascoltano con attenzione e in silenzio, in quanto tutti sono bisognosi del conforto della parola di Dio. Dall’altra parte, chi legge deve essere in grado di attirare l’attenzione e il silenzio. Un buon lettore non si improvvisa, non si sceglie all’ultimo momento….. Alle letture segue il canto al Vangelo, rigorosamente cantato, e poi la lettura del Vangelo che durante la Messa può essere fatta solo dal sacerdote o il diacono. L’importanza della lettura del Vangelo è data da diversi segni: per esempio nelle messe solenni l’ambone è affiancato da due candelieri con le candele accese, lo si ascolta in piedi, all’inizio tutti fanno un piccolo segno di croce sulla fronte, sulle labbra e sul cuore perché la parola di Gesù possa indirizzare i nostri pensieri, le nostre parole e i nostri sentimenti. Alla fine della lettura viene baciata la pagina appena letta. L’omelia, comunemente detta predica, ha la funzione di farci riflettere e capire la parola appena ascoltata e ci deve servire da aiuto su come vivere la vita cristiana secondo il volere di Dio. Con la preghiera dei fedeli, per le necessità della chiesa e del mondo, che può essere letta da chi ha precedentemente letto il salmo, termina la liturgia della parola.
EDIZIONE NO. 34 DICEMBRE 2016
Facciamo la processione del Corpus Domini a Cappella Maggiore, il Grest ad Anzano, la Prima Comunione a Sarmede, e ogni tanto loro vengono da noi”. E questo insieme di comunità cristiane è infatti il nuovo modo di fare “parrocchia”.
In un pianeta tecnologico in cui, premendo un tasto, possiamo interagire con l’intero mondo, è comprensibile questo operare insieme, questo integrarsi una parrocchia con l’altra, questo comunicarsi le esperienze, le conoscenze e le buone pratiche.
NUMERO 33 – EDIZIONE SPECIALE – ESTATE 2016
“PREMIAZIONI SCUOLA AD ARTE”
EDIZIONE NO. 34 DICEMBRE 2016
Grazie alla sempre più viva collaborazione con il Comune di Sarmede e la Fondazione “Stepan Zavrel” , nasce la prima Mostra Collettiva “SCUOLA AD ARTE” a cura della Scuola Secondaria di 1° “S. Pertini” di Sarmede .
Appassionatamente Tutti Insieme
La Parrocchia nel Due Millennium
In Memoria di don Mario dall’Arche
La mostra, ideata ed organizzata da docenti (Prof.sse Comis, Gasparetto e Gava) ed alunni, in collaborazione con il Servizio Operativa di Comunità-Cooperatica Sociale Itaca, ha raccolto i risultati di un anno di lavoro ed ha voluto rappresentare un’importante vetrina espositiva per la comunità e le famiglie.
Che sia in meglio o in peggio, il mondo, per la sua natura stessa non statica, evolve in continuazione e cambia.
“C’era una volta il Parroco e una parrocchia…” E’ sì, quelli di noi con qualche anno in più (ma neanche poi tanti) lo ricordano e lo raccontano ai più piccoli. E loro ci guardano come fossimo pezzi di antiquariato e dicono; “Ma no, abbiamo due sacerdoti e molte parrocchie!
“Scuola ad arte” ha esposto i migliori disegni realizzati nelle ore di Arte e Immagine, le 26 “tavolette culinarie” realizzate durante il primo laboratorio creativo a cura dell’illustratrice Torinese Francesca Chessa (in collaborazione con la Fondazione “Stepan Zavrel”) e tutti i lavori realizzati all'interno del concorso “La Natura” promosso dal Consiglio Comunale dei Ragazzi di Sarmede.
NUMERO 33 – EDIZIONE SPECIALE – ESTATE 2016
TORNEI DON BOSCO 2016
Anche questa estate la parrocchia di Sarmede ha organizzato nel campetto parrocchiale, la nona edizione dei tornei di Calcio e di Pallavolo dedicati a Don Bosco. Vi hanno partecipato circa 150 tra ragazzi, ragazze, giovani e adulti.
La mostra si è conclusa l' 8 Giugno, in occasione dell'ultimo giorno di scuola, quando il Sindaco di Sarmede Larry Pizzol ed il Dirigente Scolastico Elvio Poloni hanno premiato i tre lavori migliori del concorso “la Natura“. Al primo posto l 'opera “L' Impollinazione” di Jasmine Varnier, secondo classificato “Grazie!” di Beatrice Rui ed infine terza opera premiata “La magia della Natura” di Giulia Salvador. Tutte e tre le vincitrici frequantano la classe prima della Scuola Secondaria di Primo Grado di Sarmede.
Per il calcio sono risultati vittoriosi i “Sbocca juniors” vincitori per 4 reti a 3 contro gli “Ivan team”.
Nella pallavolo i “Dal Cin & Co” hanno avuto la meglio sui “PFF.COM” per 3 set a 1 nella finale del 21 luglio. I vincitori hanno potuto alzare la coppa consegnata da don Mario e don Riccardo.
Segnalati per doti ed originalità le opere di : Filippo Paludetti, Gracy Karra, Milena Amadio, Martina Gava, Milena Zanette e Talles De Martin.
EDIZIONE NO. 32 MARZO 2016
CONCORSO PRESEPI
NATALE 2015
Quest’anno sono anche state regalate delle magliette ai giocatori della pallavolo per sensibilizzarli sulla problematica del bullismo: l’iscrizione era “meglio sfigato che bullo”. (foto: la torta offerta da alcune signore, che si ringrazia).
Gli organizzatori ringraziano tutti i partecipanti e quanti hanno collaborato alla riuscita della manifestazione. Nel mese di Agosto è seguito anche un secondo torneo di pallavolo dedicato al scomparso mons Mario Dall’Arche.
FABIO ROSSI
Torneo Pallavolo "Mons. Mario Dall'Arche"
Vincitori: Asta
EDIZIONE NO. 32 MARZO 2016
DOMENICA 6 MARZO, L'OMELIA DI DON RICCARDO HA TOCCATO ALCUNI TEMI SCONOSCIUTI A RIGUARDO L'INDULGENZA E LA SCOMUNICA A CUI VORREMMO AGGIUNGERE ALCUNI ELEMENTI CON QUESTA INTERVISTA AL NOSTRO PARROCCO.
Fabio Rossi: Brevemente ricordiamo l’esempio per cui il peccato è come un' chiodo conficcato su una tavola di legno. Mediante la confessione, il chiodo (il peccato) viene completamente rimosso, rimane però il buco che corrisponde ad una sorta di “pena” che viene sanata attraverso le indulgenze ovvero attraverso le opere buone.
Don Riccardo: La pena è la conseguenza negativa del peccato, una sorta di infiacchimento della volontà, un condizionamento, un’impronta negativa. E’ come una specie di cicatrice che rimane dopo che la ferita (il peccato) è guarita (perdono).
F.R: Ma queste opere buone devo essere compiute dalla stessa persona che ha commesso il peccato oppure anche da altri?
Don R: Si l'opera buona (opere di carità, preghiere, pellegrinaggi, rinunce,...) devono essere fatte dalla persona che ha compiuto il peccato, ma può essere applicata anche per i defunti. Ovviamente deve essere chiaro che la persona deve essere battezzata, non scomunicata, essere in grazia di Dio, avere l'intenzione di acquistare l'indulgenza. Inoltre se si tratta di una indulgenza plenaria le condizioni sono: 1)la confessione, 2) l'Eucarestia, per essere uniti a Cristo, 3)la preghiera secondo le intenzioni del Papa, per rafforzare il legame con la Chiesa,
4) l’opera buona a cui è connessa l’indulgenza.
Va detto infine che solo la Chiesa, quale sposa di Cristo che partecipa alla santità del suo Salvatore, può distribuire le indulgenze in virtù del suo collegamento vitale col Signore nella comunione dei santi e dei beanti i cui meriti vanno a costituire quell’infinito tesoro spirituale al quale si può attingere. L’indulgenza quindi non va vista come sconto, esenzione, privilegio, ma come partecipazione alla misericordia del Padre, attraverso la Sposa di Cristo, cioè la Chiesa.
F.R: Ma se una persona non si è confessata dei peccati (e quindi il chiodo è rimasto) allora l’indulgenza in suo favore non serve a nulla?
Don R: L’indulgenza è strettamente connessa con il sacramento della riconciliazione: è prolungamento dell’amore del Padre.
F.R: Nella predica è stato detto che ci sono peccati gravi per i quali è prevista la scomunica. Ad esempio sono quelli commessi da un confessore che rende pubblici i peccati che gli sono stati confessati, oppure l’interruzione volontaria di gravidanza (chi la decide e chi la opera). Ma questa scomunica deve essere notificata? (per esempio dal vescovo) oppure è automatica?
Don R: Le scomuniche sono un tipo di sanzione (nel Codice di Diritto Canonico si chiamano pene canoniche) inflitte a chi ha commesso un delitto (peccato). Sono pene medicinali cioè come ogni medicina si applicano solamente fino a quando il “malato” sia guarito, cioè si sia pentito o abbia riparato allo scandalo commesso. Le scomuniche sono le sanzioni più gravi amministrate nella Chiesa e possono essere automatiche (si dice latae sententiae) con la commissione del peccato, senza che ci sia qualcuno che lo dichiari (ad es. il caso di aborto). Oppure devono essere dichiarate dopo un processo. Sono automatiche soprattutto per colpire i peccati occulti (ad es. la profanazione delle specie eucaristiche), giacché il reo incorre in esse anche se nessun altro viene a conoscenza del peccato. Tuttavia nella Chiesa c’è la volontà di moderare questo istituto canonico, perché bene supremo è la salvezza di ogni anima.
Sono scomuniche l’apostasia (ripudio totale della fede cristiana), l’eresia (la negazione ostinata delle verità che si crede per fede divina o cattolica), lo scisma (il rifiuto della comunione con il Papa e la Chiesa), l’aborto, la profanazione delle specie eucaristiche, la violenza fisica contro il papa, la consacrazione di vescovi senza il mandato pontificio, la violazione del sigillo sacramentale della confessione.
F.R: Se è automatica, ne deriva che dall’entrata in vigore della legge 194 sull’aborto ci sono almeno 2/3 milioni, tra donne e operatori sanitari, che risultano scomunicati (i dati ufficiali dicono che in questi 40 anni sono stati praticati più di 5 milioni di aborti in Italia). Sicuramente queste persone non lo sanno nemmeno. Ma che cosa comporta la scomunica nella pratica religiosa? Per esempio, ci si può accostare all’eucarestia? Ci si può sposare?
Don R: A chi incorre nella scomunica gli è fatto divieto di ricevere i sacramenti (tranne che in pericolo di morte) e di esercitare funzioni in uffici, ministeri, incarichi ecclesiali.
F.R: Tralasciando i casi molto particolari, quali altri peccati comportano la scomunica? per esempio, l’omicidio volontario la comporta? Se non fosse così, ci si troverebbe ad affermare che se una donna uccide il figlio già nato non verrebbe scomunicata come invece succede se non lo fa nascere...
Don R: La legge canonica punisce con maggior rigore l’aborto che l’omicidio. La giustificazione va trovata nel fatto che i peccati come l’omicidio sono già abbastanza vivi nella coscienza degli uomini e sono puniti dalla legislazione civile. Al peccato di aborto la comunità degli uomini, anche cristiani, va assuefacendosi al punto di non rendersi più neppure conto che si tratta della soppressione di una vita umana. Anzi nella maggior parte dei paesi l’aborto è legalizzato e accettato pacificamente. La Chiesa per questo deve far sentire più alta la sua voce, tenendo sveglia la coscienza anche con la sua legge penale.
F.R: Che cosa devono fare le persone scomunicate per rientrare in seno alla chiesa?
Don R: Dipende se la scomunica è stata “dichiarata” cioè tramite un processo. In questo caso si solito è il vescovo. Alcune scomuniche sono riservate alla Sede Apostolica come ad esempio la violazione del sigillo sacramentale o la profanazione di specie eucaristiche: in questo caso è competente la Penitenzieria Apostolica. L’aborto che è un tipo di scomunica non dichiarato e non riservato alla Sede Apostolica può essere rimesso dal vescovo oppure dal canonico penitenziere nella confessione sacramentale e in certi periodi dell’anno (es. Avvento o Quaresima) anche dai singoli sacerdoti, purché ci sia il mandato del vescovo.
F.R. Le indulgenze, hanno qualche effetto nei confronti degli scomunicati?
Don R: Tutti coloro che incorrono in una scomunica non possono beneficiare delle indulgenze.
F.R. Ringraziamo don Riccardo per i chiarimenti e chi avesse bisogno di ulteriori delucidazioni può rivolgere le sue domande direttamente al nostro parroco.
Fabio Rossi
Stefania
EDIZIONE NO. 31 DICEMBRE 2015
L'istituto comprensivo stataledi Cappella M.
Contro il cyber-bullismo nella scuola
Internet è uno strumento utilissimo e bellissimo per le
opportunità che offre ma nasconde anche molte insidie
Si è aperto con un cortometraggio degli studenti della scuola media, l’incontro di Venerdì 30 ottobre presso la sala del municipio di Cappella che aveva come tema le insidie nell’utilizzo di internet da parte degli adolescenti. Gli studenti hanno ricostruito una scena in cui la frustrazione di un ragazzo che riceveva un brutto voto su un compito, si trasformava in invidia e rivalsa nei confronti di una ragazza che invece aveva preso un buon voto. Così lei diventa la vittima di un cyber-bullismo sulla rete dove viene derisa da molti. Arriva a rinchiudersi in una specie di gabbia di isolamento da cui esce solo quando trova la forza di gridare e di denunciare l’accaduto.
Purtroppo la realtà non ha sempre un lieto fine... Carolina Picchio, una ragazza quattordicenne di Novara, presa in giro su facebook, si è gettata dal terzo piano di casa sua. E molti altri casi hanno avuto un epilogo simile.
Allora cosa fare? Va ricordato a gran voce ai genitori che la legge richiede d’avere un’età di almeno 16 anni per l’iscrizione a certi “social”, e un motivo ci sarà! Quindi attenti a permette ai giovanissimi d’iscriversi su facebook, youtube, whatsapp ecc... Il pericolo più grande è che vengano in contatto con persone male intenzionate che si fingono coetanei. Un esempio è quello di una quindicenne che aveva conosciuto su un social un ragazzo di diciannove anni di Rimini... Un giorno lui le fa i complimenti per il bel vestito verde che indossava. La cosa strana è che lei non aveva mai messo in rete una foto con quel vestito... Solo così i genitori hanno scoperto che il bel ragazzo era in realtà il vicino di casa di 52 anni con precedenti penali! La rete non conosce distanze né tempo. Potete credere di confidarvi con un amico che abita a 200Km dalla vostra città e scoprire invece che sta nella casa accanto; o potete pensare che il pomeriggio sia più sicuro della notte mentre invece molti pedofili adescano le proprie vittime proprio di pomeriggio... Anche i videogiochi (tipo la wii) collegati a internet hanno gli stessi pericoli.
Altro errore è confidare che quello che si mette in rete rimanga riservato a poche persone (tipo le foto inviate solo al fidanzatino). Ben presto faranno il giro del mondo!
Non fidatevi nemmeno dei cosi detti “filtri” o “parental control” che danno solo l’impressione al genitore di poter stare tranquillo ma, in pratica, offrono poche garanzie.
Non sottovalutate anche gli aspetti legali: Non si possono postare foto e filmati senza il consenso degli interessati perché è una violazione della privacy. Detenere foto “osè” di minori è un reato penale per cui se, per esempio, si ricevono tramite whatsapp, bisogna cancellarle e non si devono assolutamente inviare ad altre persone altrimenti si incorre nel reato grave di “diffusione” di materiale pedopornografico. Anche diffamare una persone in rete è un reato. Internet non è una “zona franca” dove le leggi non valgono più! Bisogna leggere bene i contratti quando si accetta un servizio. Ancor più se è gratuito. Il saggio sa bene che “neppure il cane muove la coda per nulla”! Whatsapp, per esempio, si riserva il diritto di leggere la rubrica, la posizione del cellulare e persino la possibilità di apportare modifiche alla sim del cellulare.
Marco Maggi, che ha condotto la serata, ha detto provocatoriamente che sarebbe da sopprimere la festa della prima comunione perché in quell’occasione i bambini ricevono tablet e cellulari, senza avere ancora la consapevolezza necessaria per poterli usare stando distanti dai pericoli. Insomma, genitori, bisogna stare molto attenti a cosa si regala ai nostri figli... Proprio come quando si regala il motorino o qualunque altro strumento che nasconde dei pericoli. Anche per il cellulare bisogna insegnare ai ragazzi ad indossare il “casco”. Probabilmente a molti è successo, in gioventù, di fare un giro in motorino senza avere l’età giusta, oppure di vedere delle riviste vietate ai minorenni, ma cosa pensereste se a comprargliele fossero stati proprio mamma e papà?
Fabio Rossi
CRESIMA
Don Riccardo ha deciso che dal prossimo anno la cresima viene anticipata all’inizio della terza media. Ai giovani di prima superiore, che la faranno a febbraio, seguiranno quelli che ora sono in seconda e terza media che la faranno probabilmente nell’ottobre del 2016. Si raccomanda loro di seguire il cammino di preparazione che è già iniziato. Di Lunedì dalle 14:30 per le medie e dalle ore 18:00 per la prima superiore. Gioite del fatto che il nostro parroco vi ha già ritenuti maturi per questo “incontro” con Dio!
EDIZIONE NO 30 SETTEMBRE 2015 Pagina 15
SPOSI
SILVIA ZORZETTO E MORRIS DAL CIN
18 APRILE
BATTESIMO DI
RICCARDO DAL CIN
18 APRILE
50° ANNIVERSARIO DI
MATRIMONIO
ADA E ORESTE FRANCO
16 MAGGIO
EDIZIONE NO. 31 DICEMBRE 2015
CONCORSO PRESEPI 2014
Ecco i presepi non pubblicati
nella edizione No 28
EDIZIONE NO 30 SETTEMBRE 2015 Pagina 14
SPOSI
GIORGIA DAL CIN E STEFANO ZANARDO
CON DON FEDERICO DE BIANCHI
29 AGOSTO
BATTESIMO DI
LEONARDO PERUCH
21 GIUGNO
BATTESIMO DI
DOMINIQUE CHIES
12 APRILE
BATTESIMO DI
ALICE ZANETTE
12 APRILE